Settembre 19, 2022

Gli Stati Uniti d’America hanno bisogno di maggiore chiarezza per quanto riguarda la regolamentazione dei cripto asset. Non è qualcosa che diciamo soltanto noi di Criptovluta.it, riconoscendo a questa economia un primato anche per l’indirizzo che potrà imprimere al settore delle cripto, una volta legittimato anche a Washington.

Troviamo infatti in nostra compagnia anche Brett Harrison, presidente di FTX USA, che in risposta alle ultime (non troppo velate) minacce di Gary Gensler al comparto è tornato a tuonare, a nostro avviso a ragione, per una regolamentazione più chiara di tutto il settore. In assenza della quale continueranno, aggiunge il presidente, problematiche per tutto il comparto e, aggiungiamo noi, la possibilità per SEC di intervenire secondo il proprio capriccio.

FTX US tuona: “Ora di regolamentazioni chiare”

Un appello che in realtà arriva da più parti. I gestori di fondi vorrebbero capire come poter aprire un ETF su Bitcoin a replica fisica, gli exchange come muoversi per il listing senza essere a rischio di ritorsioni da parte di SEC e i gestori dei progetti, che vorrebbero capire al tempo stesso come muoversi per la quotazione e la pubblicazione dei loro token.

Abbiamo meno di 30 token sul nostro exchange [negli USA, NDR] e crediamo che sia il modo in cui dovremo muoverci, fortunatamente o sfortunatamente, per i tempi che verranno, fino a quando ci sarà maggiore chiarezza in termini di regolamentazione su cosa sia necessario per la registrazione.

Una situazione di caos assoluto, cavalcata con una certa maestria da SEC, che così può approfittare dell’assenza di direttive chiare per tenere sotto scacco tanto gli exchange quanto i diversi progetti cripto, in particolare quelli a più bassa capitalizzazione che non godono di uno status chiaro di commodity come Bitcoin.

FTX US POLEMICHE
Una carica che riteniamo corretta

Tutto questo all’interno di una settimana che ha visto anche Gary Gensler tornare alla carica su Ethereum, affermando che la Proof of Stake potrebbe configurare anche da sola lo status di titolo finanziario per $ETH. E quindi è questo il momento, condividiamo le tempistiche, per lanciare appelli di questo tipo.

Lo scenario sta cambiando

Siamo lontani dal 2018, quando il grosso degli operatori e dei progetti cripto potevano essere agilmente fatti rientrare negli strumenti di frontiera che non interessavano il grande pubblico. Oggi abbiamo dei player forti, come anche FTX, che possono fare la voce grossa e indirizzare l’opinione pubblica e anche il dibattito politico.

Una sorta di lobbying che è attività normale, concreta e che serve al settore per trovare una sua normalizzazione. Normalizzazione più che necessaria in fase di bear market, senza che la scure di SEC possa tornare ad agitarsi verso progetti e intermediari.

Nel frattempo FTX rilancia

E lo fa tramite il comandante in capo SBF, che afferma di avere liquidità per oltre 1 miliardo di dollari per continuare ad intervenire sul mercato, proseguendo nella sua attività di banca centrale e di prestatore di ultima istanza per un settore che mai come oggi si è trovato in difficoltà.

Una situazione che sebbene per molti segnali una sorta di finanziarizzazione dell’intero settore, è forse quanto è necessario per i mercati affinché si lascino alle spalle una tensione dovuta a condizioni macro non invitanti.

FONTE CRIPTOVALUTA .IT

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