Quella degli smartphone, come tutti sapete bene, è una vera e propria mania. Ormai tutti dispongono almeno uno di questi mini computer portatili in grado di poter fare tutto. I giovani, secondo uno studio statistico, passerebbero circa 2h al giorno davanti ai piccoli schermi e con l'aumentare del livello tecnologico il dato è destinato a salire.
Ma che effetto hanno avuto gli smartphone sulla scuola? la risposta è semplice: DISTRUTTIVO.
Di questo se ne è accorto il professor Giorgio Rembado, presidente della più famosa associazione di presidi in Italia, l'ANP, il quale sta conducendo una vera e propria guerra contro gli smartphone.
Il professore di fatti è molto preoccupato per gli esami di maturità e con l'avvicinarsi imminente della data di inizio ha gridato alla carica. I ragazzi ormai tendono a copiare sui siti che riescono ad aprire agevolmente tramite i telefonini, falsificando i risultati e penalizzando i ragazzi invece che hanno raggiunto l'obiettivo tramite olio di gomito.
La sua proposta è quella di installare nelle classi d'esame dei rilevatori elettronici in maniera tale da poter bloccare questo fenomeno che sembra ormai fuori controllo. Il preside assicura il fatto che queste onde non nuociano ai ragazzi e non impediscono le telecomunicazioni.
Ma quanto potrebbe costare un'operazione del genere?
Il sito skuola.net ha fatto i calcoli su una base media di 22500 classi italiane di quinta superiora e un costo medio degli apparecchi che varia dai 20 ai 100 euro e il preventivo medio è compreso tra i 450mila e i 2 milioni di euro, troppi per il ministero.
Quindi la soluzione è quella di aprire un bando europeo o più semplicemente di abbassare il numero dei rilevatori ad una media di uno a scuola abbattendo i costi a circa 300mila euro.
Purtroppo per il professore i tempi sono troppo brevi per agire per questa prossima maturità, ma per quella del prossimo anno siamo sicuri che il professore non fallirà.
Post di Edoardo Becchio (Staff)