BAD BANK PER chief economist DI INTESA SAN PAOLO
Una versione "leggera" della cosiddetta 'bad bank', cioè di un meccanismo per risolvere il problema delle sofferenze che gravano sul sistema bancario italiano, metterà fine alla incertezza di mesi ma "la madre di tutte le soluzioni per gli Npl è l'accorciamento dei tempi di recupero dei crediti".E' l'opinione di Gregorio De Felice, head of research e chief economist di Intesa Sanpaolo a poche ore dall'atteso incontro fra il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan e il commissario Ue alla concorrenza Margrethe Vestager per fare il punto su un meccanismo capace di alleggerire le banche di circa 200 miliardi di sofferenze, con l'auspicata benedizione di Bruxelles."Restano ancora molti punti di domanda... credo si arriverà ad una soluzione 'leggera' ma allo stesso tempo efficace per riportare la calma", ha detto De Felice intervenendo a un convegno organizzato da Ascosim.Ricordando che i non performing loan (Npl) sono un asset della banca, classificati cioè come attivo, seppure "un attivo complicato", l'economista ha sottolineato che "la sfida è la loro gestione con meccanismi che permettano di allineare i tempi di recupero ai livelli europei".Un accorciamento dei tempi di recupero consente infatti di avvicinare il valore attuale dell'asset al valore presunto e favorisce l'erogazione di credito Il tempo medio di recupero è attualmente di sette anni in Italia, ha aggiunto De Felice, orizzonte che si dilata ulteriormente in alcune regioni.Roma discute da oltre un anno con Bruxelles di una strategia per le sofferenze che non sia distorsiva del mercato e in violazione delle norme sugli aiuti di Stato. La soluzione è divenuta più urgente, considerati l'introduzione della normativa sul 'bail-in' dal primo gennaio e gli onerosi termini del 'salvataggio' di quattro istituti di credito Commissariati, fattori che hanno contribuito a provocare un'ondata di vendite in borsa sul settore bancario.