BANCHE AFFOSSANO IL LISTINO,QE TROPPO LONTANO,DRAGHI NON INCIDE

Novembre 7, 2014

BANCHEBANCHE AFFOSSANO IL LISTINO,QE TROPPO LONTANO,DRAGHI NON INCIDE

Sostiene Marchel Alexandrovich, Senior Vice President e European Financial Economist di Jefferies, secondo cui il Qe potrebbe essere rimandato al prossimo anno, ma "chiaramente Draghi ha aggiunto un qualcosa di extra al mix""In quella che e' stata senza ambiguita' una conferenza stampa 'colomba', Draghi ha fatto un altro passo verso il preparare i mercati per il QE. La Bce non prende mai impegni anticipati e la decisione di acquistare titoli sovrani e' lontana dall'essere presa. Ma sembra probabile che la scelta se introdurre la politica o meno ora sara' almeno massa sul tavolo davanti al Board della Bce a dicembre".Sulle BANCHE Gli analisti di una primaria casa d'affari hanno abbassato le stime di Eps 2015-2016 in media del 9% "a causa di ipotesi piu' caute sugli impieghi e quindi sul margine di interesse". Nel complesso, gli esperti restano positivi sul settore, ma diventano "piu' selettivi. I nostri titoli preferiti sono Intesa Sanpaolo, Unicredit, B.P.Milano, B.P.E.Romagna, Creval e Credem. Siamo cauti su B.Popolare, Ubi B. e Mediobanca".Sulle considerazioni di DRAGHI si esprime BOFA,"Continuiamo a pensare che l'outlook per l'inflazione e il Pil, rispetto alle stime della Bce" sia "sufficiente per costruire il consenso" per un QE a meta' 2015. Ovviamente, in uno scenario dove l'inflazione sorprenda al ribasso durante il quarto trimestre, l'utilizzo del Tltro a dicembre sia inferiore rispetto a quanto si attende il consenso o la ripresa economica sia anche piu' debole andando verso la fine dell'anno, la Bce potrebbe essere spinta a fare qualcosa di piu' durante il primo trimestre" 2015. E' quanto sostengono gli esperti di Bank of America - Merrill Lynch, che confermano come il loro "scenario centrale" sia quello di un QE a meta' del prossimo anno. Per gli esperti ieri il numero uno dell'Eurotower, Mario Draghi, ha "parlato forte e chiaro", disegnando una "road map" per un'eventuale maggior azione da parte della Bce e "mettendo ben in chiaro che ulteriori azioni dipendono dai dati, non dalla politica. Se le misure messe in atto non saranno sufficienti o se l'outlook di medio termine per l'inflazione si deteriorera', la Bce fara' di piu' e resta unita.Anche JPM dice la sua,"Draghi ha ottenuto il consenso unanime" a fare di piu' rispetto a quanto gia' annunciato "se necessario". E' questo che evidenziano gli analisti di JPMogan all'indomani della conferenza stampa del presidente della Bce, aggiungendo che le cose importanti da monitorare nei prossimi mesi sono tre: l'andamento del quadro macroeconomico dell'Eurozona, il livello di espansione del bilancio dell'Eurotower che si raggiungera' con le misure gia' annunciate dalla Bce e il movimento della moneta, delle aspettative di inflazione e degli spread. Per gli analisti questi tre fattori si muoveranno nella giusta direzione, ma comunque non sara' sufficiente: Draghi dovra' agire sul fronte delle Tltro e sull'acquisto di asset da parte dell'Eurotower (aggiungendo anche i i bond delle societa' non finanziarie). Non sara' invece necessario il lancio di un QE sui titoli di Stato (la probabilita' condizionata di un QE e' solo del 30%), conclude JPMorgan

Riguardo ai nostri titoli,UNICREDIT scesa per due ragioni,sulla scia della debolezza di tutto il settore bancario della zona euro. L'indice Eurostoxx del comparto perde l'1,8%.Secondo e piu’ serio motivo a  esasperare la tendenza è la notizia che una colonna di 32 carri armati, 16 pezzi artiglieria e camion che trasportano munizioni e uomini ha superato il confine orientale dell'Ucraina proveniente dalla Russia, secondo quanto riferito dalle forze armate ucraine.I presunti nuovi movimenti militari seguono le accuse lanciate dai ribelli filo-russi dell'est del paese circa una nuova offensiva ucraina, circostanza prontamente smentita dall'Ucraina. A proposito della situazione in Ucraina, a fine ottobre l'amministratore delegato di Piazza Cordusio, Federico Ghizzoni, ha dichiarato che "Ukrsotsbank (la controllata ucraina di Unicredit) perde un po' di denaro, ma il capitale è ok". ALTRO titolo SAIPEM, sul titolo si osserva un certo appeal speculativo legato "all'eventuale cessione di una parte della quota di Saipem che detiene Eni.Sul mercato USA ,Prima dell'avvio delle negoziazioni è stato diffuso il dato sul mercato del lavoro Usa, che a ottobre ha registrato il calo del tasso di disoccupazione al 5,8% dal 5,9%, mentre tutti gli economisti si aspettavano un dato invariato. La sorpresa è notevole, anche perché nel mese sono stati creati 214mila posti di lavoro, una cifra ragguardevole (è il nono mese consecutivo sopra i 200mila posti), ma inferiore ai 235mila previsti dagli economisti e in calo dai 248mila di settembre.Il dato potrebbe indurre la FED ad anticipare il rialzo dei tassi.

CHIUSURA 19095 PUNTI

 

PADOAN

La posticipazione del giudizio della Commissione Ue sulle leggi di bilancio presentate dai singoli paesi della zona euro va letta in senso puramente tecnico.Lo dice il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan all’ingresso dei lavori del consiglio Ecofin in riferimento alla decisione annunciata ieri in sede di Eurogruppo di far slittare da metà a fine novembre la valutazione finale sulle manovre che hanno ottenuto da Bruxelles un primo via libera, su tutte quella italiana e francese.

RUMORS

Il sindaco marino nella bufera per otto multe non pagate: non ha vita facile il sindaco di roma, ignazio marino. il primo cittadino della capitale è ora finito nella bufera per otto multe che non risultano pagate. sembra che marino sia entrato con un pass scaduto nella zona a traffico limitato e abbia quindi compiuto infrazioni da 80 euro ciascuna, per un totale di 640 euro. ma due multe risultano pagate, otto no. un fatto di non poco conto considerando che, secondo il testo unico enti locali, un sindaco non può avere una "lite pendente" con il comune che guida, pena la decadenza. il caso è finito in parlamento (corriere.it)

Padoan: "penso che la vicenda del lussemburgo non minacci juncker": partecipando al consiglio ecofin, il ministro dell'economia, pier carlo padoan, ha detto che l'inchiesta giornalistica che ha rivelato accordi fiscali segreti e sconti sulle aliquote alle imprese - anche italiane -, applicati dal lussemburgo mentre jean-claude juncker era primo ministro del granducato, non dovrebbe avere conseguenze sul nuovo presidente della commissione europea. a chi gli ha chiesto se sia eventualmente in gioco la credibilità del presidente ue in carico da sabato scorso, padoan ha detto: "penso assolutamente di no. io interpreto questo fatto come il risultato di un clima in cui c'è molta più trasparenza, come dimostrano le decisioni prese con l'adozione dello scambio automatico di informazioni" (reuters.com)

GERMANIA

La produzione industriale tedesca nel mese di settembre registra un incremento mensile pari all'1,4%. Il dato è sensibilmente migliore del -3,1% del mese precedente ma è inferiore al 2% di incremento stimato dagli analisti. Su base annua si registra una flessione dello 0,1% contro il -0,6% previsto dal -1,9%, dato rivisto, di agosto.

 

ENEL

Enel ha comunicato che la controllata Enel Produzione e Società Elettrica Altoatesina hanno firmato i contratti relativi alla cessione delle partecipazioni possedute da Enel Produzione in SE Hydropower e SF Energy per un corrispettivo complessivo di 400 milioni di euro. L'operazione rientra nel programma di dismissioni annunciato al mercato dal colosso elettrico e consentirà di ridurre l'indebitamento finanziario netto del gruppo per un ammontare pari indicativamente al corrispettivo complessivo indicato.

TELECOM

I ricavi scendono del 9,1% a 15.972 milioni, una contrazione che diventa -6% in termini organici. I ricavi core domestici calano del 7,5%.L'Ebitda si attesta a 6.588 milioni di euro, in calo del 7,7%, ma -6,4% in termini organici. L'Ebit migliora a 3,393 milioni di euro, in crescita di 1.910 milioni rispetto all'anno prima che scontava una svalutazione dell'avviamento pari a 2.187 milioni.L'utile netto della controllante è pari a 985 milioni, da -902 milioni del 2013 che scontava la voce di cui sopra.Buone notizie sul fronte del debito netto che a fine settembre è pari a 26.572 milioni, in calo di quasi 800 milioni rispetto al 30 giugno. Telecom vede "segnali di ripresa su mercato domestico" e considera "superata la stagione della guerra dei prezzi", dice l'AD Marco Patuano nella nota. Il recupero è coerente con "le previsioni e le dinamiche del piano triennale 2014-2016". Per quanto riguarda la vendita delle torri in Italia e Brasile, pianificata a fine dello scorso anno per ridurre il debito, "le attività volte all'implementazione dei citati progetti sono tutt'ora in corso".Nessun accenno esplicito alla questione Tim Brasil, sulla quale si scrive da parecchi giorni.

Prysmian

Stamattina gli analisti di Citigroup hanno tagliato il prezzo obiettivo a 15,5 euro da 16,5, confermando il giudizio Neutral. Ieri il primo produttore al mondo di cavi per energia e telecomunicazioni ha chiuso i primi nove mesi dell'anno con: Ricavi a 5.014 milioni di euro rispetto a 5.297 milioni dei primi nove mesi 2013, con una variazione organica del +0,2% a parità di perimetro e al netto di variazioni del prezzo di metalli e cambi. Escludendo gli effetti negativi del progetto Western Link, la crescita organica sarebbe stata +1,7%, con la conferma della tendenza al recupero dei volumi nel mercato Trade & Installers e dei cavi Telecom e la sostanziale stabilità dei cavi terrestri alta tensione. Il phasing di alcuni progetti nei cavi e sistemi sottomarini e nei cavi industrial porterà a un recupero delle vendite nel quarto trimestre, mentre continua a soffrire il segmento dei cavi per la distribuzione di energia.L'EBITDA rettificato è ammontato a 355 milioni (442 milioni nei primi nove mesi 2013). Escludendo gli effetti negativi del progetto Western Link, l'EBITDA rettificato risulterebbe pari a 438 milioni, sostanzialmente in linea con i primi nove mesi del 2013. Il Risultato operativo rettificato è stato di 249 milioni. Escludendo l'impatto Western Link sarebbe stato pari a 332 milioni (in linea con 333 milioni dei primi nove mesi 2013)Il risultato operativo netto è stato pari a 281 milioni. Escludendo l'impatto Western Link sarebbe stato pari a 364 milioni (in significativa crescita rispetto ai 269 milioni dei primi nove mesi 2013).L'Utile netto rettificato è ammontato a 134 milioni. Escludendo l'impatto negativo del progetto Western Link l'Utile netto rettificato sarebbe stato pari a 191 milioni, in aumento del +6,7% rispetto ai 179 milioni dei primi nove mesi 2013. Il Risultato netto è stato pari a 135 milioni che si raffrontano con i 109 milioni dei primi nove mesi 2013. Escludendo gli effetti del progetto Western Link il Risultato netto dei primi nove mesi 2014 sarebbe stato pari a 192 milioni.La Posizione finanziaria netta a settembre 2014 ammontava a 1.292 milioni, rispetto a 1.193 milioni del settembre 2013 e 805 milioni di fine 2013.

MPS

L'hedge fund statunitense York Capital Management, che è stato il maggiore singolo investitore della banca Mps negli ultimi tempi, ha venduto la sua partecipazione nella banca senese, secondo due fonti vicine al dossier.Monte dei Paschi ha approvato questa settimana un aumento di capitale fino a 2,5 miliardi per coprire interamente lo shortfall da 2,11 miliardi emerso dall'esercizio sulla salute delle banche fatto dalla Bce e per ripagare gli aiutidi Stato ricevuti.York Capital Management era emerso come azionista e maggiore investitore nel Monte con una quota del 5,025%, dopo l'aumento di capitale da 5 miliardi lanciato da Mps lo scorso giugno.Il fondo ha poi comunicato, tramite levariazioni sulle partecipazioni rilevanti sul sito Consob, di aver ridotto la sua quota al 4,7% lo scorso 27 ottobre, subito dopo la pubblicazione dei risultati del Comprehensive assessment della Bce.Le due fonti hanno detto a Reuters che ilfondo da allora ha venduta la sua intera partecipazione.York Capital Management non ha risposto alla richiesta di commentare questa notizia e Mps ha detto che non commenta. Nessun commento da Consob.York Capital Management ora non compare più nella lista degli azioni sul sito della banca né tra gli azionisti rilevanti del sito della Consob, anche se per un fondo che scende sotto il 5% di partecipazione c'è la facoltà di non comunicare ulteriomente la quota posseduta.Le azioni del Monte dei Paschi valevano 1,39 euro quando è stata resa nota la partecipazione del 5% di York e hanno chiuso a 0,7850 la seduta del 27 ottobre.Ora il maggior investitore del Monte è il fondo di investimento Fintech Advisory, del miliardario messicano David Martinez, con una quota del 4,5%.

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