BCE E BRENT SARANNO I TEMI DELLA SETTIMANA
La settimana che si apre avra’ un vero riferimento la riunione della BCE.Questa volta le attese per le parole di Draghi sono piu’ che mai sentite,non solo per la decisione di effettuare o meno in questa sessione il QE (quanto mai improbabile) ma per avere un quadro pu’ chiaro sulla data eventuale di quando sara’ messo in campo.Per ora si attende il T-LTRO del 18 Dicembre.Il punto base come accennato sara’ la riunione della BCE in agenda per giovedi ,ma rilevante sara’ la reazione dei petroliferi Europei dopo la forte debacle di venerdi.La decisione dell’OPEC di lasciare invariato il suo livello di produzione ha fatto crollare il prezzo del petrolio. Il future sul WTI con scadenza gennaio ha perso al NYMEX il 10% a $66,15 al barile. Si tratta del più basso livello dal 25 settembre del 2009. Durante l’intera settimana il WTI ha perso circa il 14% e durante l’intero mese il 18%. Era dal dicembre del 2008 che il prezzo del petrolio non registrava a New York un tale declino mensile.Il future sul Brent con scadenza gennaio ha perso all’ICE il 3,4% a $70,15 al barile. Si tratta del più basso livello dal maggio del 2010. Il benchmark europeo aveva perso più del 6% nella seduta di giovedi,quando il NYSE era stato chiuso per la festività di Thanksgiving. Il Brent ha perso a novembre il 18% e dall’inizio dell’anno il 37%.L’OPEC ha deciso di lasciare invariato il tetto massimo della sua produzione di petrolio a 30 milioni di barili al giorno. La notizia ha cancellato le speranze di una riduzione dell’offerta di greggio e mostrato che il cartello è disposto ad accettare prezzi più bassi pur di difendere le sue quote di mercato.Per i nostri petroliferi è stata una settimana d’inferno con l’ENI sotto i 16 eu e Saipem alle porte del livello 11 eu.
Per quanto concerne la nostra economia ,sono arrivati venerdi dall’ISTAT,NELLA SUA NOTA MENSILE,dati sul PIL PER IL TRIMESTRE CORRENTE TRA +0,2/ -0,2% ED una contrazione per L’italia dello 0,3% per il 2014.Si spera che il dollaro forte e le tasse ridotte possano portare un buon contributo per il 2015.LA cosa confortante che il nostro Paese è troppo legato alle tradizioni,per tale ragione,Nonostante la crisi gli italiani non rinunciano al Natale e ai regali. Secondo la Confesercenti quest’anno, sotto gli alberi addobbati da luci e decorazioni, verranno scartati doni per 7 miliardi di euro, con una leggera crescita della spesa di 270 milioni rispetto al 2013.Permane tuttavia un atteggiamento di grande prudenza.Confortanti anche le dichiarazioni del ministro Padoan, dopo il via libera della Camera alla manovra.
“Sono convinto che questa legge di stabilità consentirà all’Italia di avviare quell’inversione di tendenza, in termini di crescita economica e occupazionale, attesa da anni e di affrontare il 2015 con una fiducia accresciuta”. Anche il trend delle tasse è destinato ad alleggerirsi,Per le famiglie italiane, secondo la Cgia di Mestre, le tasse sono cresciute il doppio dei redditi tra il 1995 e il 2013. In questo arco di tempo il prelievo fiscale medio sulle famiglie è aumentato del 40%; i redditi nominali, invece, del 19%. Grazie al bonus degli 80 euro, nel 2014 la situazione è destinata a migliorare.Per la Cgia sulle famiglie grava un carico fiscale medio annuo di oltre 15.300 euro.
Mercato azionario che guarda come accennato ad ENI ,ma non tralascia anche le offerte che stanno per essere confermate su Ansaldo ,che conferirebbero anche ossigeno a Finmeccanica e le news su Telecom di scorporo e spin off delle torri ,oltre la news che L’agenzia S&P ha confermato il rating “BB+” sul debito a lungo termine di Telecom Italia. Il giudizio conferma la compagnia telefonica tra gli emittenti speculativi. Al contrario, gli esperti hanno migliorato le prospettive sul rating per i prossimi trimestri, portandole da “Negative” a “Stabili”, sUlla possibilità che l’azienda riesca a mantenere sotto controllo il livello dell’indebitamento. Per la BANCHE attesa per INTESA,Il numero uno di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, ha dichiarato che l’istituto punta a un rafforzamento del private banking in paesi con elevata solidità patrimoniale come Regno Unito e Svizzera e non esclude occasioni nell’asset management in Asia e Stati Uniti. Il manager ha aggiunto che qualche acquisizione potrebbe essere effettuata in Italia.Ma c’è anche forte appeal per la stessa consorella UNICREDIT che sta per chiudere la trattativa su UCCMB.Quindi con indice a ridosso dei 20000 punti ,molte saranno le variabili a far propendere l’ago della bilancia su un fronte o sull’altro.
Questa mattina ,E' in forte calo anche il prezzo dell'oro a 1152 dollari l'oncia dopo che i cittadini della Svizzera hanno respinto una proposta che obbligo per la banca centrale di Berna a immagazzinare oro nei propri forzieri.
Borse asiatiche contrastate stamattina mentre il prezzo del petrolio tipo Brent cade a 68,4 dollari il barile, un ribasso del 2,5% che segue il collasso di venerdì provocato dalla decisione dell'Opec del giorno prima di non tagliare la produzione e andare allo scontro con i produttori di shale gas.
.Le Borse cinesi rispondono in modo opposto ad una serie di indicazioni inferiori alle aspettative sulle condizioni dell'industria manifatturiera cinese. Hong Kong perde l'2,1% mentre l'indice CSI300 che comprende i listini di Shanghai e Shenzen, sale dello 0,9%, ottavo giorno consecutivo di rialzo. L'indice PMI sulle aspettative dei direttori degli acquisti delle aziende industriali della Cina, è sceso in novembre a 50,3 da 50,8 di ottobre, gli economisti si aspettavano che questo indice, elaborato dall'Ufficio Centrale di Statistica, si collocasse a 50,5. Un secondo indice PMI, elaborato da HSBC in collaborazione con Markit, è sceso a 50 da 52,6 di di ottobre, esattamente sulle spartiacque tra espansione e contrazione (50 punti). A Hong Kong, ieri sono ripresi gli scontri tra i manifestanti che occupano il distretto centrale e la polizia.La Borsa di Tokyo in rialzo 0,75% mentre lo Yen cade sui nuovi minimi nei confronti del dollaro, un movimento della valuta che aiuta soprattutto le società più esposte all'estero.
Terni energia
acquisto azioni proprie
TerniEnergia, società attiva nei settori dell'energia da fonti rinnovabili, dell'efficienza energetica e del waste management, quotata sul segmento Star di Borsa Italiana,informa di aver acquistato, nel periodo dal 24 novembre 2014 al 28 novembre 2014 compresi, n. 6.800 azioni ordinarie proprie al prezzo medio di Euro 1,534 per azione, per un controvalore complessivo di Euro 10.433,90 nell'ambito dell'autorizzazione all'acquisto deliberata dall'Assemblea degli Azionisti in data 13 ottobre 2014.