LA BCE PURTROPPO NON E’ LA FED
Ieri sera un membro del FOMC e presidente della Fed San Francisco nell fattispecie John Williams avrebbe detto che La Federal Reserve potrebbe considerare di ritardare l'aumento dei tassi qualora l'inflazione iniziasse a scendere in maniera sostanziale rispetto all'obiettivo della Fed fissato al 2%, "Se vedessimo una riduzione prolungata nel trend tracciato dell'inflazione, e la crescita dei salari è parte di questo, allora chiaramente dovremmo discutere di fare più politica monetaria accomondante", ha detto Williams. "Ciò vuol dire un aumento ritardato dei funds rate (Fed)...e potenzialmente un cammino più graduale per i funds rate sarebbe la mia prima reazione", ha aggiunto. Questa linea presa dalla FED ci dimostra ,come l’atteggiamento degli Americani sia molto piu’ deciso e convincente nei confronti dei mercati ,rispetto alla BCE .Gli USA sono compatti nelle loro decisioni e non dipendono da nessuno,a differenza di Draghi ,che per ottenere un” SI “all’eventualità di effettuare un QUNTITATIVE EASING ,da parte della GERMANIA,usa tutti i mezzi a sua disposizione tanto da rischiare un tracollo delle Borse DEL VECCHIO CONTINENTE.
Volumi in aumento,
Nella seduta di ieri il controvalore degli scambi è salito a 3,22 miliardi di euro, rispetto ai 2,91 miliardi di ieri. Su 316 titoli trattati, 185 hanno terminato la giornata con un ribasso, mentre i segni più sono stati 123. Invariate le restanti otto azioni.
L'Italia ha firmato ieri sera con la Repubblica Popolare di Cina 20 accordi commerciali dal
valore di 8 miliardi di euro. Lo ha detto il presidente del Consiglio Matteo Renzi nel corso delle dichiarazioni congiunte alla stampa dopo l'incontro a Palazzo Chigi con il primo ministro della Repubblica Popolare
della Cina Li Keqiang.
IERI SERA C’E’ STATA PER L’ITALIA LA VALUTAZIONE DEL RATING DA PARTE DI MOODY’S
- Moody’s ha confermato il rating dell'Italia a "Baa2", con outlook stabile. L'agenzia statunitense indica in una nota che gli elementi positivi controbilanciano quelli negativi nella valutazione del profilo credizio di Roma.L'agenzia giudica positivamente l'accelerazione delle riforme, i bassi costi di rifinanziamento del debito e l'avanzo primario. Negativi sarebbero invece la debolezza dell'economia, il calo della fiducia e il ritorno alla recessione nel 2014.
Moody's sottolinea che la solida posizione di bilancio permette all'Italia di avere più tempo per attuare le riforme favorevoli alla crescita. Gli esperti si attendono che il PIL italiano calerà quest'anno dello 0,3% e crescerà nel 2015 dello 0,5%.
Moody's ritiene che il Jobs Act del governo Renzi sia "un’iniziativa significativa" per migliorare la flessibilità sul mercato del lavoro. D'altra parte la riforma da sola sarebbe insufficiente per passare da un modello centralizzato a una contrattazione salariale decentrata o per incrementare la flessibilità sulle trattative salariali.Si evince da questo report che il nostro Paese ha le possibilita’ per riemergere e con successo.
Per quanto concerne i mercati ,c’è attesa per la seduta odierna del discorso di DRAGHI,che potrebbe ,vista la situazione dei mercati ,darci una spinta e riprendere discorsi di immediate misure non convenzionali,questa volta non solo a parole.
Temi in movimento ,dopo la positiva trimestrale d’ intel ci aspettiamo un rimbalzo di STM,che nelle ultime settimane ha lasciato sul terreno il 10% ,poi sara’ la volta di ENEL Dopo la firma del protocollo d''intesa con Bank of China,altro titolo che ci aspettiamo in movimento il bancario per eccellenza Banca INTESA ,dopo aver ha firmato un accordo per il trasferimento di un portafoglio di immobili non strumentali a un fondo immobiliare di nuova costituzione di diritto italiano gestito da IDeA FIMIT SGR, le cui quote saranno acquistate da fondi gestiti da Colony Capital LLC a un prezzo di circa 175 milioni di euro. Oltre a questi titoli siamo curiosi di vedere come si comporterà MPS dopo la debacle di ieri ed UNICREDIT che sta attraversando una latente fase di debolezza ,che potrebbe invece a ridosso dei STRESS TEST trasformarsi in accumulo.
LO SPREAD SEMPRE SUI 145 PUNTI ACCETTABILE
BORSE ASIATICHE POSITIVE
HANG SENG +0,6%
TOKIO +0,95%
GRAFICAMENTE
BUONA LA TENUTA DEI 18750/18800 ,CON CHIUSURA SOPRA 19000 PUNTI ,MA PRESTO PER DIRLO OCCORRE TORNARE ALMENO SOPRA I 19500 PER OTTENERE UN RIMBALZO A 20100 POI SARANNO GLI STRESS TEST A CONFERIRE VERA BENZINA OPPURE A RIPORTARCI NEGLI ABISSI,VICEVERSA NEGATIVA LA PERFORAZIONE DEI 18750 CON TARGET 18000.
GERMANIA CALANO LE ASPETTATIVE DI CRESCITA
Il governo tedesco ha rivisto sensibilmente al ribasso le stime di crescita del pil per l'anno in corso e per il 2015, portandole rispettivamente a +1,2% dal +1,8% previsto ad aprile, e al +1,3% dal +2% precedente. A pesare sul taglio delle stime le crisi internazionali, come quelle in Ucraina e in Medio Oriente, e il rallentamento dell'economia nei Paesi principali importatori del Bric e, ''soprattutto'', ha specificato il ministro, nell'eurozona, che pesa per oltre il 40% sul totale dell'export tedesco.
Calano infatti anche le aspettative di crescita sulle esportazioni, previste oggi al 3,4% nel 2014 e al 4,1% nel 2015. 'La Germania non è in recessione ma ancora su un corso di crescita'', ha sottolineato il ministro dell'Economia, Sigmar Gabriel spiegando che '' la situazione economica tedesca resta solida nonostante il taglio delle stime" e che "non c'è nessuna ragione per allarmarsi e cambiare il corso del governo tedesco''.
Borsa Greca
La Borsa di Atene è andata a picco. L'indice ASE ha perso il 5,7% a 948,21 punti. Il rendimento del titolo a dieci anni della Grecia ha superato per la prima volta da maggio il 7%.A pesare è la crescente incertezza politica. Un sondaggio pubblicato ieri sera dall'agenzia di statistica GPO dà Syriza con 6,5 punti di vantaggio su Nea Dimokratia, il partito di centro-destra del premier Antonis Samaras.Gli investitori temono che il partito di sinistra radicale guidato da Alexis Tsipras possa quindi riuscire a bloccare l'importante rinnovo del presidente della Repubblica, in programma a febbraio, costringendo il Paese alle elezioni anticipate.
BORSA USA
I principali indici azionari statunitensi hanno chiuso contrastati. Il Dow Jones ha perso lo 0,1%, l'S&P 500 ha guadagnato lo 0,2% e il Nasdaq Composite lo 0,3%.
Wall Street si è indebolita significativamente nel finale di seduta. A pesare è stato il crollo del prezzo del petrolio.
PETROLIO
Il prezzo del petrolio è letteralmente crollato. Il future sul WTI con scadenza novembre ha perso al NYMEX il 4,6% a $81,84 al barile. Si tratta del più basso livello dal 28 giugno del 2012. Era inoltre da quasi due anni che il WTI non registrava un tale calo in una sola seduta.Gli investitori sono sempre più preoccupati a causa di un possibile squilibrio tra domanda e offerta sul mercato. L'Agenzia Internazionale per l'Energia (abbr. AIE) ha tagliato, per il quarto mese di fila, le sue stime sulla crescita della domanda globale di greggio. Allo stesso tempo l'EIA (Energy Information Administration) ha comunicato di attendersi un aumento della produzione statunitense da scisti a novembre.
A pesare sul prezzo del petrolio sono stati oggi inoltre i persistenti timori relativi al rallentamento dell'economia. I dati pubblicati oggi in Europa hanno segnalato che i rischi di una recessione stanno aumentando. In particolare, l'indice ZEW relativo alla fiducia degli investitori istituzionali tedeschi è crollato ad ottobre sotto zero punti.
INTEL
Intel ha terminato il terzo trimestre del 2014 con ricavi per 14,55 miliardi di dollari, in aumento dell’8% rispetto ai 13,48 miliardi del corrispondente periodo dell’esercizio precedente. Il trimestre si è chiuso con un utile netto di 3,32 miliardi di dollari, il 12% in più rispetto ai 2,95 miliardI,del terzo trimestre del 2013. Di conseguenza, l’utile per azione è salito da 0,58 dollari a 0,66 dollari. Le stime degli analisti indicavano un utile per azione di 0,65 dollari e ricavi per 14,45 miliardi di dollari. Per il trimestre in corso i vertici di Intel prevedono ricavi nell’intorno dei 14,7 miliardi di dollari. ...
INTESA
Intesa Sanpaolo ha firmato oggi un accordo per il
trasferimento di un portafoglio di immobili non strumentali, costituito da 113 proprietà per una
superficie complessiva di circa 115 mila metri quadrati, a un fondo immobiliare di nuova
costituzione di diritto italiano gestito da IDeA FIMIT SGR, le cui quote saranno acquistate da
fondi gestiti da Colony Capital LLC a un prezzo di circa 175 milioni di euro.
Per il Gruppo Intesa Sanpaolo l'operazione, il cui perfezionamento atteso entro la fine
dell''anno, si traduce in un contributo positivo in termini di utile netto consolidato pari a circa 40
milioni di euro.
ENEL
Enel ha sottoscritto un protocollo d’intesa con l’istituto finanziario Bank of China, leader nel settore bancario cinese. L'accordo prevede la disponibilità dell'istituto finanziario ad assicurare al colosso elettrico italiano potenziali linee di credito fino a un miliardo di euro nei prossimi cinque anni, soggette a una valutazione congiunta con Enel. Gli strumenti che potranno essere utilizzati includono prestiti, aperture di credito, così come project e trade finance e, se impiegati, saranno finalizzati a un parziale finanziamento di progetti di Enel sia in Cina che al di fuori della Cina.