BERLUSCONI un fiume in piena

Il voto del Parlamento per una nuova legge elettorale è possibile nel giro di poco tempo se il governo rispetterà i patti e terrà conto dell’attuale condizione dei due poli politici.Lo ha detto Silvio Berlusconi rispondendo in un’intervista telefonica trasmessa su uno dei suoi canali televisivi.Al giornalista che gli ha chiesto se ritiene che l’Italicum potrà essere votato entro uno o due mesi, l’ex premier e leader di Forza Italia ha risposto affermativamente.”Penso di sì, se il governo rispetterà i patti e terrà conto in questo momento delle diverse condizioni della sinistra e del centro destra”, ha detto ricordando che “a sinistra c’è un PD forte che può, in un’unica lista richiamare, è già successo, Ncd, Scelta civica e altri e probabilmente c’è già un accordo con Nichi Vendola e con Sel”.Mentre a destra le cose vanno diversamente, ha osservato Berlusconi, per lungo tempo leader di un intero schieramento che si opponeva al centro sinistra.”C’è la Lega che sta percorrendo una strada molto efficace che la porterà ad avere un successo elettorale e non ha intenzione di diminuire la propria forza identitaria entrando in una lista comune. Quindi il premio a una sola lista potrà essere dato soltanto se a sinistra e a destra si realizzeranno le condizioni pratiche che consentiranno il raggruppamento in una unica lista”, ha detto Berlusconi.Silvio Berlusconi ha detto inoltre che la Bce deve svalutare l’euro per portare alla pari il cambio con il dollaro come risposta alla crisi strutturale che ha investito il Continente.”Ci sono alcune cose che si devono fare in più, come quello che l’Europa adegui il valore dell’euro a quello del dollaro come era all’inizio, cioè uno a uno” ha detto Berlusconi che è stato intervistato al telefono su un canale delle sue televisioni.”Oggi c’è un euro sopravvalutato. Da una crisi come quella che stiamo attraversando si può uscire soltanto se gli Stati immettono forti dosi di liquidità nell’economia. Lo hanno fatto gli Stati Uniti, il Regno Unito, il Giappone e anche la Cina. Bisogna che l’Europa si convinca che questo è necessario e quindi stampi moneta”, ha aggiunto sostenendo che certi Paesi hanno stampato moneta “per un valore pari al 16% del loro prodotto interno lordo”.