BITCOIN: a quando l’ETF in Italia?
ospitiamo un post di CARUSO
Il tanto chiacchierato mondo delle Criptovalute torna a far parlare di sè attraverso un’importante scoop, che vede oggetto la rivelazione dell’enigmatico creatore dei Bitcoin, fino ad ora ricollegato al nickname “Satoshi Nakamoto”, oggi finalmente identificato nell’imprenditore australiano Craig Wright.
In seguito al crash del 2013 e alla chiusura di Mtgox, la diffusione delle criptocurrency, sia come mezzo di pagamento che come strumento di investimento, non si è arrestata ma anzi, ha continuato a crescere ed evolversi tanto da attirare l’attenzione di Wall Street, dove è già presente il Bitcoin Investment Trust ed è in dirittura di arrivo l’ETF dei fratelli Winklevoss.
Attualmente la criptovaluta di gran lunga più diffusa e scambiata è il Bitcoin, con un Market Cap di circa 7 miliardi di dollari. A seguire la piattaforma Ethereum, Ripple, Litecoin e Dash.
Con il crescere dell’approvazione dei Bitcoin all’interno dei siti web operanti nell’ambito dell’e-commerce e servizi IT, è aumentato proporzionalmente anche il numero di transazioni giornaliere. (clicca sull’immagine per ingrandire)
I Bitcoin non vengono emessi da una Banca Centrale, non sono garantiti da un’istituzione, non hanno alle spalle un’economia ma sono trasferibili ovunque, senza la necessità di intermediari e limitazioni di importo. Il tutto avviene attraverso un complesso algoritmo di crittografia utile a garantire agli utenti protezione e anonimato. Le caratteristiche dei Bitcoin lo rendono quindi adatto anche ad attività criminali, che possono sfruttarne le pecularietà per trarne vantaggi di svariato tipo. Non è un caso che la chiusura del sito web Silk Road, definito come “l’Amazon delle Droghe”, abbia causato nel 2013 un momentaneo crash del prezzo dei Bitcoin.
Qui di seguito mostriamo il grafico di lungo periodo dei Bitcoin, in rapporto con il Dollaro statunitense (BTC/USD)
Negli ultimi 6 anni il valore dei Bitcoin è andato da un minimo di 0.01$ ad un massimo di 1165$, fino a tornare ai 458$ attuali. Il trend non è stato lineare ma caratterizzato da forti spike rialzisti, seguiti da crash improvvisi e periodi di stabilizzazione.
Tra la fine del 2015 e l’inizio del 2016, il Bitcoin ha formato un pattern molto simile ad un Flag, che ha portato ad una netta compressione del prezzo, rotta al rialzo nel corso delle ultime settimane.
Attualmente siamo in prossimità di un importante livello di resistenza in area 460$/500$, il cui breakout, supportato da forti volumi, dirigerebbe le quotazioni verso l’area di target naturale e successiva resistenza, individuata tra 550$ e 650$. Da monitorare la tenuta dell’area della zona di supporto tra 360$ e 420$, che se rotta al ribasso riporterebbe la criptovaluta sui minimi del 2015.
E’ possibile notare sia attraverso il grafico di lungo periodo che dalla distanza tra i livelli di resistenza e supporto, come il Bitcoin sia un asset estremamente volatile e oggetto a oscillazioni speculative ben più ampie e violente rispetto altri strumenti. E’ quindi opportuno riflettere attentamente riguardo un’eventuale gestione dell’operatività su tale criptovaluta, i cui swings di breve periodo la rendono più adatta a trader temerari piuttosto che a investitori tradizionali.