Bruxelles chiede più tempo alla Spagna, bancari in bilico

Agosto 24, 2012
Con lo spread tra Btp e Bund a 438 punti (rendimento del decennale del 5,74%) e il differenziale tra Bonos e Bund a 504 punti con un tasso del 6,40%, sul listino milanese (-0,32% a 14.905 punti il Ftse Mib) non recupera terreno Unicredit (-1,84% a 3,088 euro), invece Intesa Sanpaolo sale, anche se poco (+0,08% a 1,20 euro).
A seguito dei risultati del secondo trimestre 2012, oggi JP Morgan ha rivisto le stime su Unicredit e Intesa Sanpaolo. "I margini e gli accantonamenti sono stati in linea o peggiori del previsto. Ci aspettiamo un'ulteriore pressione sui margini visto che l'euribor ha toccato i minimi storici ed è in corso un deterioramento della qualità del credito in scia al contesto macro negativo", spiegano gli analisti di JP Morgan.Sulla base dei numeri del secondo trimestre, il broker si aspetta ora un utile di 1,7 miliardi di euro per Unicredit. Per il periodo 2013/2014 ha stimato un utile di 2,2 miliardi e di 2,9 miliardi. L’eps è quindi visto a 0,26, 0,43 e 0,55 euro per azione rispettivamente per il 2012/2013/2014. Il target price di JP Morgan su Unicredit resta a 2,90 euro e il rating è neutral.
Nel caso di Intesa la banca d’affari ha stimato un utile netto di 2 miliardi per quest’anno, di 2,4 miliardi per il prossimo e di 2,8 miliardi per il 2014, che significa un eps di 0,13, 0,15, 0,18 euro per azione. Il nuovo target price è stato fissato a 1,5 da 1,6 euro (neutral).
Per quanto riguarda i ricavi, quelli di Unicredit sono previsti a 26,2 miliardi nel 2012, il che equivale un +4% su base annua, con una riduzione dei margini del 2% anno su anno (250 bps contro 260bps del 2011), compensati da forti proventi da negoziazione e utili da commissioni relativamente stabili. Per Intesa il fatturato complessivo è visto quest’anno a 17 miliardi di euro, +2% su base annua, con margini in aumento (+4%), parzialmente compensati da deboli proventi da negoziazione.
Quanto ai costi operativi di Unicredit quest’anno dovrebbero essere pari a 15,2 miliardi di euro, in calo del 2% anno su anno, producendo un rapporto cost/income del 58% contro il 61% del 2011. Gli esperti si aspettano un'ulteriore riduzione dei costi a 14,9 miliardi nel 2013 con un cost income ratio del 56%.
Per Intesa si prevedono costi operativi pari a 9,2 miliardi nel 2012, in calo del 2% anno su anno e un rapporto cost income del 54% (56% nel 2011), e costi piatti il prossimo anno con un cost income in leggero miglioramento al 53%. Infine, JP Morgan sconta un premio al rischio di 105bps per Unicredit nel 2012 e di 95bps per il 2013, di 100bps quest’anno e di 90bps il prossimo per Intesa Sanpaolo.         FONTE MILANO FINANZA
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