Una contraddizione rispetto alla sua massima “il miglior tempo per trattenere uno stock è per sempre”? No, solo un’ottima previsione (oltre che una posizione privilegiata, naturalmente): dopo poco, a settembre di quest'anno, Intel, ha tagliato le sue prospettive di vendita di quasi un miliardo di dollari, con perdite nel fatturato trimestrale e un calo di oltre il 13% sulle azioni. Solo HP (-17,7%) ha potuto fare peggio.
Mentre se l'anomala posizione short di Buffett è parsa giusta, altri, come fa notare Jacke Mann, sullo stesso titolo hanno una visione diversa: Ken Fisher, Jim Simons, e Asness Cliff. Di questi tori, Fisher è il più impegnato, in possesso di quasi 20 milioni di azioni e crede nella strategia a lungo termine della stessa società che Buffett ha apparentemente abbandonato per lo stesso motivo.La questione rimane quindi: come può Intel sovraperformare il mercato tra oggi e i prossimi cinque anni, termine minimo per irentrare nella logica del guru di Omaha e poter perciò stabilire un raffronto?
Tutto inizia con la capacità della società di creare microprocessori per tablet e smartphone, cosa nella quale Intel è in ritardo. Solo all’inizio di quest’anno (marzo per la precisione), infatti, Intel finalmente ha rilasciato il primo smartphone con il suo processore Atom, attraverso una partnership con la sede in India di Lava International. Il chip dovrebbe inoltre essere presenti su Microsoft per il nuovo Windows 8 tablet, che uscirà il 26 ottobre anche perchè secondo la stessa Intel, si tratta del chip più leggero, con la maggiore durata, e l migliori prospettive oggi sul mercato.
Ma anche il graduale passaggio da PC a smartphone e tablet, e il passaggio dalla fisicità della memorizzazione dei dati alla virtualizzazione del cloud computing potrebbe essere un passaggio delicatissimo per la società che in Borsa sta virando verso perdite dovute proprio all’incertezza del momento. Di conseguenza, è probabile che Intel tenderà a puntare su una diversificazione della sua prossima generazione di microprocessori, ed è destinato a sfruttare sia lo smartphone in piena espansione sia i mercati di cloud storage, pur essendo un attimo in ritardo.
Dal punto di vista della crescita, Intel è vista dagli analisti con un costante rallentamento nel corso dei prossimi cinque anni, con una crescita annua del 10,7% rispetto al 22,8% degli ultimi dieci anni.
Evidentemente Buffett aveva visto giusto. Proprio per i prossimi 5 anni.