Consob, per Vegas 2011 annus horribilis

Maggio 14, 2012
 Tutelare le democrazie dall'assalto della speculazione sui mercati. "L'eccezionalità di quanto è accaduto nell'ultimo anno pone le classi dirigenti di fronte alla necessità di tutelare il sistema democratico dal continuo assalto della speculazione".
Rivedere il Testo unico della Finanza (Tuf) e il codice civile per agevolare la quotazione di nuove imprese, istituendo un'apposita commissione con il compito di operare una loro revisione sistematica per aggiornare, semplificare e razionalizzare l'intera materia del diritto delle società quotate. "La quotazione di nuove imprese verrebbe agevolata da un processo di revisione normativa", ha detto Vegas. "E' probabilmente giunto il momento di allineare il sistema nazionale a quello dei principali paesi europei, eliminando oneri che gravano sulle quotate senza garantire in cambio particolari tutele per gli investitori". "Un più ampio ricorso all'autodisciplina e all'autonomia statutaria potrebbe facilitare il raggiungimento di questo obiettivo", ha spiegato Vegas. "Si tratta di un intervento che richiede la revisione sia del Tuf sia del codice civile. Sono passati quasi 15 anni dall'entrata in vigore della legge quadro di riferimento dei mercati finanziari e quasi 10 anni dall'ultima riforma organica del diritto societario, nel frattempo il mondo è cambiato". La Consob ha rilevato carenze organizzative delle agenzie di rating ed "è stata la prima tra le autorità europee a convocare esponenti di agenzie di rating". "Per scongiurare il rischio di possibili conflitti di interesse oltre ad assicurare la massima trasparenza è necessario porre limiti rigorosi alle commistioni tra agenzie e soggetti che operano sul mercato. Inoltre, anche al fine di contenere gli effetti prociclici del rating, è opportuno circoscriverne il valore regolamentare".
 L'impoverimento del listino italiano è dovuto al basso numero di quotazioni. Occorre quindi spingere le imprese verso il mercato e far approdare in Borsa anche le imprese pubbliche con logiche profitto. E' necessario semplificare la disciplina dello sviluppo dei veicoli d'investimento quotati, ha sottolineato Vegas, precisando che per ampliare il mercato serve rimuovere gli ostacoli. Andrebbe semplificata la regolamentazione d'accesso al mercato per le pmi.
 Secondo il presidente della Consob lo sviluppo della piattaforma di trading non ha dato gli esiti sperati. "I processi di innovazione finanziaria, pur ampliando le possibilità di investimento e diversificazione di portafoglio per i risparmiatori, fanno emergere nuove fonti di rischio, non sempre governabili dalle autorità di vigilanza"."L'innovazione finanziaria può essere positiva, ma legislatori e autorità hanno il dovere di evitare che si trasformi in un meccanismo che brucia i risparmi delle famiglie". "Legislatori e autorità", ha spiegato Vegas, "devono chiedersi se alcuni tipi di innovazione rappresentino un bene o un male. Ove verificassero che si tratta del secondo caso, non devono avere remore intellettuali a opporre semplicemente divieti alla diffusione di prodotti e pratiche nocive anche per evitare ricadute sistemiche". A tal proposito gli esempi che ha citato Vegas nel discorso sono due. Il primo riguarda il credit default swap e il secondo, che "rappresenta un esempio ben più allarmante, è quello rappresentato dal trading algoritmico e in particolare dall'Hft (High frequency trading, ossia l'uso di strumenti tecnologici sofisticati per il trading di titoli e opzioni, ndr)".
 La Consob ha svolto "ispezioni mirate" al termine delle quali "ha evidenziato agli otto principali intermediari bancari la necessità di rivedere le strategie commerciali e le procedure interne, per assicurare una corretta prestazione dei servizi di investimento". "Ciò a testimonianza della crescente esigenza di responsabilizzare gli intermediari, al fine di garantire un'effettiva tutela ai piccoli risparmiatori".
 Se si vogliono affrontare le sfide del mercato globale con ragionevole possibilità di successo "occorre disporre di una regolamentazione finanziaria armonizzata quanto meno a livello europeo", ha proseguito il presidente della Consob. "Viviamo in un mercato strettamente interconnesso a livello mondiale. Tuttavia le istituzioni politiche ed economiche spesso agiscono come se i confini territoriali mettessero ancora al riparo dagli effetti indesiderati dell'integrazione globale". "I singoli Paesi lasciati soli non hanno gli strumenti per poter competere. Ciononostante alcuni legislatori nazionali continuano a ritenere che iniziative autonome possano, comunque, essere efficaci. Ne è un esempio il recente dibattito sull'imposta sulle transazioni finanziarie".
 Sui mercati finanziari c'è bisogno di fiducia e regole semplici. "Oggi più che mai c'è bisogno di fiducia", perché, afferma, "senza di essa non possono esistere le istituzioni, le imprese, il mercato finanziario". E la fiducia si può riacquistare "se saremo in grado di adottare regole semplici e stabili, avvicinare le medie imprese alla Borsa, svolgere un'azione di controllo dei comportamenti di mercato amichevole ma tempestiva e inflessibile. È il momento, ha rilevato Vegas, di rimuovere le lentezze dell'azione amministrativa e giudiziaria e alimentare un tessuto sociale refrattario alla corruzione". "È soprattutto il tempo di ripartire e di sentirsi orgogliosi cittadini di un'Europa che, nella faticosa ricerca del bene comune fuori da ogni contrapposizione, rappresenta pur sempre", ha sottolineato, "il maggiore centro di benessere e civiltà nel mondo. Allora potremo riuscire a cogliere quel raggio di sole che inizia a fare capolino tra le nubi di un cielo ancora plumbeo".
 "Se è vero che tutta l'Europa vive al di sopra dei propri mezzi e che è indispensabile ripensare in tempi brevi alla latitudine della mano pubblica, non si possono tuttavia ignorare i fattori positivi che esistono". È l'appello del presidente di Consob Giuseppe Vegas a guardare ai passi avanti intrapresi per la soluzione della crisi europea.
 La crisi fa vacillare le nostre certezze. In Europa cresce l'insofferenza nei confronti della "dittatura dello spread", vista come ostacolo alle aspirazioni dei popoli. I cittadini non accettano di pagare per scelte su cui non sono chiamati a decidere", ha concluso il presidente della Consob.  FONTE MILANO FINANZA

 

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