Il dato più importante è la variazione percentuale dei nuovi ordini: permette di prevedere l’andamento dell’attività economica delle imprese per i mesi successivi. Per alcuni settori l’ammontare degli ordini di nuovi prodotti è molto volatile - può variare molto da un mese all’altro - come nel caso degli aerei o del settore della difesa. Per avere indizi migliori sull’andamento dell’economia queste due categorie di beni vengono sottratte dal dato complessivo. In nuovi ordini di beni capitali, escluso il settore della difesa, sono un buon indice degli investimenti delle imprese.
Ordini beni durevoli, importanza per il mercato: alta
Mangiare si deve, così come vestirsi e muoversi. Cibo, vestiti e benzina, per restare nell’esempio sono beni che possiamo definire necessari, poco discrezionali. Questa è la prima e più importante differenza tra questi beni, non durevoli, e i beni durevoli, almeno in ottica di previsione dell’andamento futuro dell’economia. Perché? I beni durevoli durano parecchi anni, di solito costano molto e vengono acquistati a rate. Questo vuol dire che se non sono più che necessari, l’acquisto può essere rimandato. E che la decisione di acquistarli risente molto del clima di fiducia sulle prospettive dell’economia e dei redditi personali. Se le prospettive sono incerte l’acquisto dell’automobile si sposta più in la, così come quello di nuovi macchinari per espandere la produzione. L’indice dei nuovi ordini, quindi, può essere interpretato anche come un indicatore di fiducia. Ma la sua importanza per il mercato è dovuta, soprattutto, al fatto che l’andamento dei nuovi ordini in un certo mese prefigura quello dell’attività produttiva di tutte le imprese che li ricevono. In questo senso è un indicatore anticipatore del ciclo economico. I nuovi ordini, depurati delle componenti più volatili, e i nuovi ordini di beni capitali, esclusi quelli del settore difesa, anticipano di qualche mese quello dell’economia più in generale. L’intervallo di anticipazione è variabile tra i 6 e i 18 mesi.
Effetto sulle obbligazioni
Chi investe in obbligazioni predilige situazioni tranquille. E se l’andamento dei nuovi ordini, in particolare di quelli meno volatili, lascia presagire impennate dell’attività economica, con rischi di inflazione e di crescita dei tassi di interesse, allora i prezzi delle obbligazioni possono scendere.
Effetto sulle azioni
Più complesso il mondo azionario. Se infatti le quotazioni rispondono di solito in modo positivo alla crescita dell’attività economica, questo effetto può venire ridotto dal possibile incremento dei tassi di interesse. Un aumento del costo del denaro può ridurre i profitti aziendali, e quindi le quotazioni azionarie. La crescita prolungata dei nuovi ordini, quindi, avrà effetti diversi secondo la fase del ciclo economico in cui avverrà: positiva, se la fase non è tale da generare spinte inflazionistiche; dubbia, se il rischio di inflazione è reale, con possibile rialzo dei tassi di interesse.
Effetto sul dollaro
Un’economia forte attira investimenti, anche esteri. Tassi di interesse di mercato e rendimenti obbligazionari in crescita, e quotazioni azionarie al rialzo sono tutti motivi per acquistare dollari e investirli nei diversi strumenti finanziari disponibili. Nuovi ordini in aumento, soprattutto se a un ritmo maggiore rispetto al resto del mondo, possono quindi sostenere la quotazione della moneta americana.
Frequenza: mensile; i dati riguardano il mese precedente.