Come viene elaborato
400 questionari vengono spediti ogni mese ai direttori degli acquisti di altrettante aziende di 20 comparti manifatturieri. Dieci domande per tre possibili risposte: cresce, diminuisce o resta uguale rispetto al mese precedente; e le domande riguardano: nuovi ordini, produzione, occupazione, tempi di consegna dei fornitori, scorte, prezzi pagati ai fornitori, scorte dei clienti, ordini inevasi, nuovi ordini dall’estero, importazioni. Per ogni domanda viene elaborato un indice. L’indice PMI risulta da una media pesata dei risultati delle prime cinque domande. Le altre cinque aggiungono ulteriori elementi alla comprensione dell’andamento del settore manifatturiero. Per tutti gli indici elaborati, risultati sopra i 50 punti segnalano la crescita della dimensione monitorata.
I dati più importanti
L’indice PMI, che ha spesso segnalato l’avvicinarsi dei punti di svolta del ciclo economico; tra quelli basati su singole domande sono importanti l’indice dei nuovi ordini, quello dell’occupazione, quello dei prezzi pagati e quello dei tempi di consegna dei fornitori. Nuovi ordini e tempi di consegna dei fornitori sono considerati indicatori anticipatori del ciclo economico.
ISM manifatturiero, importanza per il mercato: alta
Se la domanda di prodotti aumenta, aumenta anche la domanda di tutto quello che serve per produrli. E i direttori degli acquisti, per il ruolo che ricoprono, sono in una posizione ideale per cogliere in diretta gli indizi dei flussi e dei riflussi dell’attività economica. L’importanza di questa indagine è data da due cose: dalla tempestività, viene pubblicato il primo giorno lavorativo dopo la fine del mese a cui si riferisce, e il fatto che il settore manifatturiero è particolarmente sensibile all’andamento del ciclo economico. E questo vuol dire che se l’indice PMI è sopra quota 50, allora è molto probabile che l’intera economia stia crescendo.
Effetto sulle obbligazioni
Poco prevedibili, proprio perché i primi a uscire, i dati del rapporto dell’ISM hanno spesso un effetto rilevante sui mercati finanziari. In quale direzione, dipende dalla fase in cui l’economia si trova. Se l’indice è sopra i 50 punti, e magari di molto, è possibile che i prezzi delle obbligazioni scendano, soprattutto se la fase è potenzialmente inflativa; tra i 45 e i 50 è improbabile che ci siano movimenti forti; mentre sotto i 45 i prezzi delle obbligazioni possono salire. Gli investimenti a reddito fisso, in genere, vengono infatti apprezzati nelle fasi in cui l’economia è debole: danno risultati certi in un periodo in cui altri investimenti, come quello azionario, possono andar male.
Effetto sulle azioni
L’indice PMI è considerato una misura affidabile del ciclo economico USA. Un suo incremento può indicare la ripresa, o la prosecuzione, di un ciclo economico positivo. Una crescita dell'indice, quindi, specie se inattesa, è valutata positivamente e solitamente muove al rialzo i principali indici dei mercati azionari; una sua diminuzione, al contrario, può portare ad una flessione.
Effetto sul dollaro
Economia in crescita vuol dire che gli investimenti in dollari diventano interessanti anche per gli investitori esteri: è possibile, infatti, che i tassi di mercato siano anch’essi in crescita. Così, un PMI stabilmente sopra i 50 punti può sostenere la quotazione del dollaro. Viceversa se l’indice segnala recessione.
Frequenza: mensile e i dati riguardano il mese precedente.