Il candidato alle primarie del centrosinistra aggiunge che "un candidato premier autorevole e capace di risolvere la terribile problematica del debito pubblico italiano davvero rinuncia a parlare di finanza e con la finanza? Davvero può permettersi di insultare con l'espressione generalizzata Banditi, coloro che domani dovrà inseguire perché acquistino i titoli di stato italiano? Una politica seria non vive di banalità. Noi pensiamo che in questi anni la classe dirigente sia stata timida e succube verso certi ambienti economici e molti ambienti finanziari. Lo dimostrano alcune vicende bancarie, alcune vicinanze imbarazzanti e qualche capitano coraggioso di troppo".
Renzi poi torna sul tema a lui caro della rottamazione dei vecchi leader: "Anche per questo vogliamo rottamarli. E se vorranno parlare con noi nel merito noi ci saremo. Ma da chi ambisce a guidare il Paese con un debito pubblico così alto e con un disperato bisogno di investimenti stranieri per creare occupazione, per dare soldi alle famiglie che altrimenti vanno in crisi, non mi aspettavo di sentire parole così superficiali. Poi uno si stupisce che la comunità economica mondiale abbia paura della successione a Mario Monti. Se si utilizzano certi toni".