Debolezza a Wall Street in attesa della riunione del FOMC e dei risultati trimestrali
OSPITIAMO UN POST DI LINA CAGOSSI
Non e’ una sorpresa ritrovare oggi gli indici piuttosto deboli, dopo la migliore settimana del 2014. Una debolezza riscontrata fin dall’apertura delle contrattazioni, data anche dalle aspettative per una settimana densa di indicazioni importanti – tra la riunione del FOMC, le circa 150 società che renderanno i risultati trimestrali – e la cautela dopo la pubblicazione degli stress test in Europa. Secondo Kenny Polcari, direttore delle operazioni sul floor per O’Neil Securities, il mercato sta oggi digerendo i movimenti di venerdì scorso che hanno portato lo S&P 500 di nuovo al di sopra della media a 50 giorni. Il mercato ha bisogno di tempo, di trovare un supporto, forse proprio intorno a 1950, soglia che ha testato più volte.
I risultati degli stress test hanno avuto impatto in Europa, soprattutto influenzato i titoli bancari coinvolti, ma qui negli Stato Uniti la reazione e’ stata limitata. In parte perché già i rumors che circolavano venerdì scorso, relativi al fallimento del test da parte di 25 banche europee, avevano preparato il mercato. Secondo Kenny tuttavia i mercati europei hanno reagito in maniera eccessiva ai risultati che sono comunque relativi alla fine del 2013 – e in questi due anni sono tante le banche che hanno implementato misure per migliorare il proprio livello di capitale.
L’effetto del calo del prezzo del petrolio oggi si nota chiaramente sui titoli petroliferi ed energetici. Kenny fa notare come siano in tanti a pensare che il deprezzamento del greggio possa avere un impatto negativo sulla congiuntura. Non concorda Kenny che invece ritiene che si tratti dell’effetto opposto, in particolare considerato che i costi energetici più contenuti potrebbero supportare i consumi. I movimenti del prezzo del petrolio non preoccupano perché in realtà riflette meno il calo della domanda e più l’aumento dell’offerta, con gli Stati Uniti ad esempio che sono arrivati ad essere tra i maggiori produttori di petrolio.
Le attese degli operatori questa settimana sono tutte per l’esito della riunione del FOMC da cui arriverà’ la conferma della fine del QE3. La fed tuttavia secondo Kenny lascerà’ la porta aperta ad un eventuale QE4 in caso ci fosse bisogno, in linea con quanto ipotizzato da Bullard nei giorni neri del mercato, meno di due settimane fa. Kenny inoltre sottolinea che al momento non ci si aspetta un intervento al rialzo sui tassi da parte della Fed fino almeno alla fine del prossimo anno, quindi probabilmente vedremo tassi sui livelli attuali per un periodo più’ lungo rispetto alle aspettative del mercato. fattore che potrebbe quindi supportare i listini.