ospitiamo un post di LINA CAGOSSI
Investitori cauti all’inizio di una nuova settimana, l’ultima del mese di settembre e del terzo trimestre. Cautela e non panico, sottolinea Kenneth Polcari, direttore delle operazioni sul floor per O’Neil Securities (che oggi ha suonato la campanella, vedi foto), che ricorda il sell off di giovedì che ha portato alla rottura di soglie tecniche, del rimbalzo di venerdì senza volumi e quindi con poca convinzione. Nel fine settimana gli investitori hanno avuto tempo per riflettere per poi ritrovarsi lunedì mattina a dover valutare le notizie in arrivo da Hong Kong (le proteste) e l’effetto del continuo apprezzamento del dollaro, per effetto dell’indebolimento delle altre valute e non della ripresa economica, che portano oggi oro e materie prime ad apprezzarsi.
Siamo a fine trimestre, oggi e domani le ultime due sedute e non e’ da escludere ancora cautela e debolezza con i gestori di fondi che escono dalle proprie posizioni. Settembre storicamente e’ un mese debole, nessuna sorpresa per Kenny quindi vedere lo S&P 500 perdere circa un punto e mezzo percentuale, fino a questo momento.
Kenny oggi monitora con attenzione 1975, l’area di supporto di bereve periodo che lo S&P 500 ha rotto giovedi’, recuperato venerdi’ e riperso questa mattina in apertura contrattazioni. Secondo Kenny ritroveremo lo S&P 500 all’interno del trading range 1955-1975 per un periodo, con l’indice che testera’ 1955 in cerca di buyers e quindi di una base per tornare a salire. Non vedremo probabilmente molta convinzione fino ai dati sul mercato del lavoro in arrivo venerdì e fino alla stagione di trimestrali – che inizia la prossima settimana, con l’attenzione degli investitori che passera’ dai dati macro a dati micro.
Il responsabile delle strategie di Deutsche Bank, David Bianco, si aspetta che il prossimo movimento del 5% dello S&P 500 sara’ al rialzo e non al ribasso e consiglia di approfittare della debolezza di questo periodo, precedente alle elezioni mid-term, per comprare. Secondo Bianco la Federal Reserve agira’ sul livello dei tassi di interesse molto lentamente il prossimo anno e quindi senza shock per i mercati. Per Deutsche Bank lo S&P 500 terminerà il 2014 a quota 2050 e resterà in una banda di oscillazione tra 1950 e 2100 nei prossimi sei mesi. Il dollaro forte avrà un impatto negativo sulle aziende che operano nei settori energia e industriale e Bianco predilige i titoli a maggiore capitalizzazione e settori come health care e tecnologia, rispetto a quelli ciclici – come quello industriale – e sceglie finanziari piuttosto che titoli energetici.