Draghi UNA SORTA DI APERTURA AL QE: LE BORSE POSITIVE

Aprile 3, 2014

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Draghi UNA SORTA DI APERTURA AL QE: LE BORSE POSITIVE

Tutti i titoli finanziari a rialzo dopo che Mario Draghi 
ha fatto riferimento, non è la prima volta, alle armi “non convenzionali” a disposizione della Bce. SARA QE?

IL DOLLARO NE APPROFITTA IMMEDIATAMENTE ED IL NOSTRO CAVALLO DI BATTAGLIA ” UNICREDIT “FESTEGGIA

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Bce tassi fermi
La Banca centrale europea (Bce) ha confermato la sua politica monetaria, lasciando fermi i tassi di interesse al minimo storico dello 0,25%. Stabili anche il tasso sui prestiti marginali (allo 0,75%) e quello sui depositi overnight (allo 0%). L’ultimo taglio risale allo scorso novembre. La decisione era attesa dal mercato, anche se negli ultimi giorni era aumentata la possibilità di una azione dopo l’ennesimo calo dell’inflazione
AGENTI RUSSI
Il nuovo capo dei servizi segreti ucraini (Sbu) Valentyn Nalyvaichenko ha affermato ci sono motivi di credere che un gruppo di agenti dei servizi segreti russi (Fsb), 26 in tutto, abbia partecipato alla pianificazione e all’attuazione a febbraio della cosiddetta operazione anti terrorismo a Kiev per reprimere le proteste antigovernative.

MERCATO IMMOBILIARE
Timidi segnali di stabilizzazione del mercato immobiliare con la discesa dei prezzi delle case che risulta in decelerazione per il terzo trimestre consecutivo. Le stime preliminari diffuse oggi dall’Istat evidenziano nel quarto trimestre 2013 un calo dell’1,3% su base trimestrale dell’indice dei prezzi delle abitazioni acquistate dalle famiglie, sia per fini abitativi sia per investimento. La flessione risulta invece del 4,8% nei confronti dello stesso periodo del 2012. Per il terzo trimestre consecutivo, tuttavia, la discesa è in decelerazione. Infatti era -6% nel primo trimestre 2013 , -5,9% nel secondo e -5,6% nel terzo.

mutui
Dal Barometro CRIF sulla domanda di mutui emerge a marzo un nuovo incremento nel numero delle richieste di mutui da parte delle famiglie italiane. Lo scorso mese si è registrato un aumento del 10% rispetto al corrispondente mese del 2013. Per la seconda volta negli ultimi tre mesi la crescita raggiunge la doppia cifra. Il primo trimestre 2014 fa segnare un incremento del +9,6% rispetto al pari periodo dello scorso anno e in recupero rispetto ai valori del 2012.
Cina: indice Pmi non manifatturiero a marzo sceso a 54,5 punti
L’indice Pmi non manifatturiero della Cina si è attestato a marzo a 54,5 punti dai precedenti 55 punti. Un indice sopra i 50 punti indica una fase di espansione.

 BORSA USA

L’indice ISM non-manifatturiero è salito a marzo, rispetto a febbraio, da 51,6 a 53,1 punti. Gli economisti avevano previsto un aumento a 53,5 punti.

Ricordiamo che un valore al di sopra di 50 punti segnala un’espansione del settore statunitense dei servizi mentre un valore inferiore indica una contrazione.

Il Dipartimento del Commercio ha comunicato oggi che il deficit della bilancia commerciale degli USA è salito a febbraio del 7,7% a $42,3 miliardi. Si tratta del più alto livello da cinque mesi. Gli economisti avevano atteso un deficit di $39,3 miliardi.

Il dato di gennaio è stato rivisto da -$39,1 miliardi a -$39,3 miliardi.

RASSEGNA TITOLI

ATLANTIA
SI AVVICINANO I PERIODI DI VACANZA ED INIZIANO I TARGET SULLE NOSTRE AUTOSTRADE
RBC Capital Markets ha ritoccato il target price a 18 euro da 17 euro confermando la raccomandazione Sector Perform.
ANSALDO
Il governo cinese annuncia 24 miliardi di dollari di investimenti nelle infrastrutture (anche ferroviarie) e nella costruzione di alloggi popolari per rilanciare l’economia.
INTESA
UPGRADE
Banca Akros ha alzato il rating su Intesa Sanpaolo da reduce a hold, con prezzo obiettivo che passa da 1,9 a 2,7 euro, “in seguito alla presentazione del piano industriale” al 2017. Per gli esperti l’eventuale cessione di un portafoglio di crediti deteriorati ad operatori del mercato stranieri “in linea con il valore di carico sarebbe una notizia positiva”. Secondo le stime degli esperti, considerato il tasso di copertura dei non performing loan, un portafoglio da 8 mld euro avrebbe un valore netto intorno ai 3 mld e “pensiamo che Intesa Sanpaolo sarebbe pronta a vendere solo a un prezzo almeno in linea con il valore di carico”.

Intesa (ISP.MI) è in trattativa per cedere otto dei 27 miliardi di euro di crediti deteriorati detenuti da Capital Light Bank, la bad bank interna del gruppo: indicazioni su questo negoziato sono arrivate ieri dal ceo Carlo Messina nel corso di un’intervista a Bloomberg Tv, indiscrezioni sull’operazione sono uscite nei giorni scorsi sul Financial Times.
Complessivamente, Intesa ha 57 miliardi di euro di crediti deteriorati.
La cessione sarebbe positiva in quanto libererebbe risorse da impegnare in nuovi finanziamenti.
Nel periodo 2009-2013 il tasso di recupero dei credit dubbi è stato pari al 141%.
Ad oggi, la banca ha una copertura delle sofferenze tra le più elevate del sistema (62,5%), sul totale dei crediti dubbi la copertura è pari al 46%
UNICREDIT
Santander ha promosso il titolo a Buy da Hold, alzando il target price a 8,5 euro da 6 euro precedente. Si tratta del prezzo obiettivo più elevato tra i 38 censiti da Bloomberg. La media è a 6,6 euro.

Unicredit (UCG.MI) ha lanciato stamane un bond senior a tre anni a tasso variabile dell’importo di 1,25 miliardi di euro, raccogliendo ordini per oltre 2 miliardi.

Lo riferisce il servizio Ifr di Thomson Reuters, aggiungendo che il rendimento dell’obbligazione è stato fissato a 98 punti base sopra il tasso euribor a 3 mesi, dopo una prima indicazione, questa mattina, in area 105 pb, poi abbassata in area 100 pb. L’emissione, il cui pricing è atteso in giornata, è gestita da Deutsche Bank, Goldman Sachs, Morgan Stanley e dalla stessa Unicredit.

Unicredit ha rating Baa2 per Moody’s, BBB per S&P e BBB+ per Fitch.
RIFINANZIAMENTO BOND 2014 COMPLETATO
Secondo quanto indica una fonte finanziaria, le scadenze obbligazionarie di Unicredit nel 2014 ammontano a meno di 5 miliardi di euro nel 2014.

Dall’inizio dell’anno la banca milanese ha già emesso un senior a 7 anni da 1,25 miliardi (news) e un covered in doppia tranche (3 anni a tasso variabile e 10 anni a tasso fisso) per complessivi 1,5 miliardi (news), cui si aggiungono due covered da 500 milioni ciascuno collocati dalle controllate Bank Austria (news) e Hvb (news). In tutto, col l’operazione odierna sono già 5 i miliardi raccolti dal gruppo Unicredit nel 2014 tramite bond.

Lo scorso 11 marzo, nella presentazione del piano strategico 2013-2018, Unicredit ha reso noto che per il 2014 la banca prevede una raccolta a medio lungo termine complessiva, attraverso i diversi canali a disposizione, di 31,5 miliardi di euro, già completata – a quella data – per il 19% (24% per quel che riguarda l’Italia), grazie anche all’emissione di 1,2 miliardi di obbligazioni retail.
ENI

Il Messaggero riporta che il premier Matteo Renzi, parlando nel corso di un evento mondano organizzato a Londra nei giorni scorsi da alcuni esponenti delle comunità finanziaria di stanza sulla piazza inglese, ha affermato che Eni è un asset strategico per il Paese e non ci sarà un passo indietro dello Stato, neanche parziale.

Un paio di settimane fa Il Corriere della Sera aveva invece scritto che la partecipazione statale su Eni potrebbe scendere presto al 27% dal 30% senza aspettare gli effetti del buy back (acquisto di azioni proprie).

Il gruppo petrolifero, infatti, ha avviato un programma di riacquisto di azioni proprie pari al 10% del capitale. Questa operazione, una volta conclusa, avrebbe portato Tesoro e Cdp a salire dal 30% attuale al 33%. Paolo Scaroni, a.d. del gruppo, aveva però avvertito che il buy back non si sarebbe esaurito in pochi mesi, ma come usuale in queste operazioni sarebbe probabilmente terminato l’anno prossimo.

 

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