Lo dice l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), che oggi ha diffuso l’inventario delle emissioni italiane.
Secondo Ispra, l’Italia può “raggiungere l’obiettivo di Kyoto con uno sforzo limitato attraverso l’utilizzo di ulteriori crediti consentiti dai meccanismi flessibili del Protocollo (Emissions Trading, Clean Development Mechanisms)”.
La riduzione, dice l’istituto in un comunicato, dipende sia dal calo dei consumi energetici e delle produzioni industriali “a causa della crisi economica e della delocalizzazione di alcuni settori produttivi”, sia dall’aumento della produzione di energia da fonti rinnovabili e dall’incremento dell’efficienza energetica.
Guardando ai singoli settori, le emissioni prodotte dall’industria manifatturiera sono calate del 36,8% rispetto al 1990, quelle dell’agricoltura del 16%, quelle del trattamento rifiuti del 17,5%, quelle delle industrie energetiche dell’8%.
In aumento invece rispetto al ’90 le emissioni prodotte dai trasporti(+2,9%) e dal settore residenziale e dei servizi (+8,2%).