FED :come da attese chiude il QE ,ma lascia politica accomodante

Ottobre 30, 2014

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FED :come da attese chiude il QE ,ma lascia politica accomodante

 

E’ arrivata la tanto attesa decisione della Fed, che ha visto l’annuncio della fine del QE ad ottobre e tassi bassi per un considerevole periodo di tempo. Oggi l’attenzione del mercato sara’ rivolta al Pil del 3* trimestre americano in agenda alle 13h30 .La decisione, attesa dal mercato,  della conclusione del QE è stata presa con nove voti a favore ed uno contrario.Il programma di QE partito con $85 miliardi. A seguito del miglioramento delle condizioni dell’economia la Fed aveva deciso di ridurlo gradualmente per terminarlo questo mese.

I tassi d’interesse sono stati confermati in un range compreso tra lo 0,00% e lo 0,25%. La Fed ha indicato per la prima volta che potrebbe alzare il costo del denaro prima di quanto si attendano i mercati se la crescita dell’economia dovesse essere più veloce del previsto.Quindi con questa dichiarazione torna in ballo il famoso secondo semestre 2015 anzichè gennaio 2016.

La Fed  inoltre per quanto concerne il mercato occupazionale è diventata leggermente più ottimista . Nella nota che accompagna le sue decisioni di politica monetaria il FOMC osserva che la spirale iniziata qualche anno fa di preoccupazione  del mercato del lavoro si sta gradualmente riducendo.Per quanto riguarda l’inflazione,la Fed aggiunge che la pressione inflazionistica ha rallentato di recente a causa del calo dei prezzi dell’energia. La Fed non si attende tuttavia che l’inflazione resterà nel lungo termine al di sotto del 2%.Tutto sommato non c’è nulla di nuovo ,per tale ragione la Borsa Usa non ha avuto sussulti particolari.

Il nostro mercato azionario,Nella seduta di ieri il controvalore degli scambi è salito a 3,63 miliardi di euro, rispetto ai 2,65 miliardi di ieri. Su 308 titoli trattati, 110 hanno terminato la giornata con un rialzo, mentre le performance negative sono state 181. Invariate le restanti 17 azioni. Oggi lo sguardo dopo ,due autorevoli azioni che hanno presentato trimestrali molto preoccupanti,nella fattispecie STM,SAIPEM,si attendono i dati DI CNH,ma soprattutto DEL GIGANTE ENI,che potrebbe ridare ossigeno ed un po’ di fiducia ad un indice totalmente depresso.La nota lieta come sappiamo della seduta di ieri è stata la FCA ,ma non tanto per i dati di bilancio ,anch’essi sotto le aspettative ma per la dichiarazione che ne è seguita di voler effettuare lo SPIN-OFF di Ferrari ,che ha messo il turbo al titolo e sostenuto ll nostro indice.Oltre ad ENI si guarda con preoccupazione alle nostre Banche dopo il SELL-OFF inaspettato di ieri che ha spinto sotto del 4% INTESA ed UNICREDIT,per non parlare di MPS che è precipitata negli abissi.Cali delle banche non hanno avuto  spinte da  nessuna notizia particolare ma solo dal timore che la cara vecchia Europa sia ormai condannata alla negativita’, indipendentemente dai risultati dei test della Bce,questo dovrebbe far riflettere DRAGHI.

Qualcosa si dovra’ muovere sul fronte Bancario ,anche perchè come abbiamo visto i Test sono stati tutto sommato buoni e molte banche come INTESA ne sono uscite rafforzate .La preoccupazione è legata alle trimestrali,ma se lo Stress Test  non ha mentito non ci dovrebbero essere problemi.L’attenzione maggiore sara’ rivolta alla riunione della BCE di giovedi prossimo ,con rumors di possibile ufficializzazione di qualcosa di straordinario ,che tutti attendiamo e che Draghi sa benissimo essere l’ultima spiaggia per far ripartire la locomotiva Europa.Francamente pensiamo che un eventuale QE si deliberi nella prossima riunione di Dicembre ,visto che Draghi ha deciso di riunire i maggiori rappresentanti di ogni Paese Europeo prima di tale data,a significare che qualcosa bolle in pentola,ma comunque a Novembre deve dare un segnale ,poichè arrivare alla riunione successiva in queste condizioni sarebbe deleterio per i mercati….

 

BORSE ASIATICHE

Contrastate come al solito con Giappone positivo e Cina debole

NIKKE +0,67%

HANG SENG -0,5%

 

DOLLARO IN SPOLVERO DOPO FED A 1,26 CONTRO EURO

 

NATO ALLERTA CACCIA RUSSI

Una “significativa e insolita” attività militare russa nello spazio aereo europeo mette in allerta la Nato e l’aviazione civile, a causa della “considerevole” attività di Mosca ‘invisibile’ ai radar che controllano il traffico aereo nei cieli d’Europa. Oltre 26 aerei da guerra russi, fa sapere la Nato, hanno volato nelle ultime 48 ore su Mar Baltico, Mar Nero, Mare del Nord e Oceano Atlantico, con “potenziali rischi per l’aviazione civile perché non hanno piani di volo e non usano trasponder, quindi il controllo aereo civile non può vederli né assicurare che non interferiscano con i voli civili”. Manovre che però non interessano lo spazio aereo italiano, precisa l’Enav. L’incursione russa nei cieli europei è iniziata “alle tre del mattino di oggi”, riferisce la Nato, senza precisare se tuttavia i velivoli siano ancora in volo o meno.

 

KATAINEN SU ITALIA

“La maggiore correzione di bilancio, introdotta con la volontà di rispettare le regole europee e di dimostrare la disponibilità nel confronto e dialogo costruttivo con la Commissione Europea, rappresenta uno sforzo davvero notevole per il Paese”. Lo ribadisce la relazione di variazione della Nota di aggiornamento del Def pubblicata dal Mef.”Il fatto che non abbia riscontrato serie deviazioni dalle regole del Patto, non significa che i piani lo rispettano appieno, non pregiudica la nostra analisi finale e non esclude che la Commissione possa adottare procedure nell’ambito del Patto”: così il commissario Jyrki Katainen sulle leggi di stabilità. “L’Italia sta facendo cambiamenti importanti, ora bisogna vedere se saranno attuati”: così il commissario agli affari economici Jyrki Katainen.

BORSA USA

I principali indici azionari statunitensi hanno chiuso  in leggero ribasso. Il Dow Jones ha perso lo 0,2%, l’S&P 500 lo 0,1% e il Nasdaq Composite lo 0,3%.

La seduta è stata volatile, gli investitori hanno atteso con tensione la fine della riunione del FOMC, il comitato esecutivo della Fed.

Come atteso la Banca Centrale degli USA ha confermato la fine dell’allentamento quantitativo. Nella consueta nota che accompagna le sue decisioni di politica monetaria il FOMC ha indicato per la prima volta che potrebbe alzare i tassi d’interesse prima di quanto si attendano i mercati se la crescita dell’economia dovesse essere più veloce del previsto. Wall Street ha reagito negativamente a questa indicazione, accelerando al ribasso. Nel finale il mercato azionario statunitense ha tuttavia potuto ridurre significativamente le sue perdite.

Facebook

ha perso il 6,1%. Il social network ha avvertito che la crescita dei ricavi rallenterà durante il corrente trimestre e che le spese aumenteranno significativamente nel 2015.

 

UNICREDIT

Pioneer Investments, gruppo UniCredit  ha ottenuto un mandato del valore di 400 milioni di dollari da parte del fondo pensione messicano Afore Banamex per investire sull’azionario europeo.

Il denaro sarà gestito dal team specializzato sull’azionario europeo che già gestisce circa 15 miliardi di dollari sui 247 miliardi complessivi di tutto il gruppo, si legge in una nota.

MEDIASET

La controllata Mediaset Espana ha comunicato di aver terminato i primi nove mesi dell’anno con un incremento della redditivita’ e un utile netto in miglioramento dai 22,1 mln di un anno fa a 25,2 mln. I ricavi si sono saliti da 583,9 mln a 658,2 mln in scia ad un aumento della raccolta pubblicitaria dell’11,3% a 628,7 mln

TELECOM

Telecom Italia ha comunicato che sono stati realizzati il trasferimento a Fintech della partecipazione di minoranza in Sofora pari al 17% detenuta da Telecom Italia International e l’incasso di complessivi di 215,7 milioni di dollari. Parallelamente, Fintech ha sottoscritto l’obbligazione emessa da Telecom Italia International, per un controvalore di 600,6 milioni di dollari, e l’ha costituita in pegno a favore di Telecom Italia e Telecom Italia International.

 

 

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