Fiat Chrysler Automobiles (Fca) spera di aumentare le vendite di veicoli in America Latina
Fiat Chrysler Automobiles (Fca) spera di aumentare le vendite di veicoli in America Latina del 44% al 2018, ma il peggioramento delle prospettive sull'economia dell'area mette a rischio le sue ambizioni.
L'America Latina nel 2012 ha rappresentato circa un terzo dei profitti del gruppo, mentre nei primi sei mesi del 2014 la quota si è ridotta all'1%, a causa del raffreddamento dell'economia.
"Il mercato brasiliano soffre per un aumento dei prezzi e per la mancanza di credito", dice Stephanie Brinley, analista di Ihs Automotive. "Non vedo un miglioramento a breve".
Ihs fornisce i dati anche a Fca, che li utilizza nelle previsioni sui mercati, contenuti nel piano industriale.
Il piano Fca, annunciato a maggio 2014, indicava per l'America Latina, al 2018, vendite di auto e veicoli commerciali nel complesso a quota 6,9 milioni. IHS a settembre ha rivisto al ribasso le previsioni del settore al 2018 a 5,7milioni. La società di ricerca dovrebbe rivedere ancora i numeri a breve, entro fine anno.
Ihs prevede anche un calo della quota di mercato di Fca in Sudamerica da poco meno del 15% circa per il 2014, in termini di auto e veicoli commerciali, al13,4% del 2018.
Mentre il deterioramento delle prospettive in America Latina ha portato Ford a tagliare le previsioni, l'AD Fca, Sergio Marchionne, insiste sul fatto che la posizione del gruppo in Brasile gli dà un vantaggio nei confronti dei concorrenti.
Fca è riuscita a mantenere la quota di mercato in Brasile quest'anno - a differenza di Volkswagen e GM compensando parzialmente il calo di vendita delle auto con un aumento dei veicoli commerciali, secondo idati Anfavea.
Fca ha fatto anche affidamento sulle vendite di veicoli commerciali aziendali, che potrebbero deprimere i margini andando avanti.
"Stanno facendo meno promozione delle altre case, perchè realizzano quasi il 45% delle vendite achi affitta auto e a società, con forti sconti" fino al 25%, dice Raphael Galante, consulente di Oikonomia.
FONTE REUTERS