FTSEMIB :Oggi reazione ai risultati dello Stress TEST di Domenica,bocciatura per MPS ,CARIGE

Ottobre 27, 2014

banche

FTSEMIB :Oggi reazione ai risultati dello Stress TEST di Domenica,bocciatura per MPS ,CARIGE

 

Lo stress test ,finalmente ha dato i suoi risultati,in Europa ci sono state 25 /131 bocciature di cui 9 sono Banche Italiane e  2  come era nei rumors sono risultate essere MPS E CARIGE,la prima con un ammanco di 2,1 MLD e la seconda con perdita di 810 mln.Le restanti autorevoli istituzioni Bancarie hanno conferito risultati molto soddisfacenti.Come ci ricorda Milano Finanza  che tutti gli istituti italiani, incluso Mps e Carige, hanno superato  però l’asset quality review (Aqr), che consiste in una verifica degli attivi dei bilanci. L’Aqr si basa sui valori reali messi al vaglio dalle autorità di vigilanza con criteri stringenti e non sulle ipotesi dello stress test (catastrofiche nello scenario avverso). Nell’Aqr è stato richiesto un capitale dell’8%, superiore al minimo regolamentare del 4,5% e al minimo aumentato della riserva di conservazione del capitale (7%).Quindi non per trovare il bicchiere mezzo pieno,ma il risultato è stato buono.

Per quanto concerne lo stress test gli scenari non sono uguali per tutti i Paesi. Quelli per l’Italia sono particolarmente severi. Per una ragione tecnica: la prova di resistenza nello scenario avverso prevede una deviazione dalle previsioni di base, che nel caso dell’Italia erano già negative in partenza. Quindi mentre in alcuni Paesi lo stress test avverso ha comportato un’ipotesi di crescita più debole o una lieve recessione nei prossimi tre anni, in Italia ha dato luogo a una profonda recessione nel periodo. Di conseguenza, nelle ipotesi dello scenario avverso, l’Italia ha dovuto fronteggiare cinque anni consecutivi di forte recessione, con una perdita cumulata del pil del 7,5% (-12% dal 2007): condizioni assai improbabili, vissute solo in tempi di guerra.

Inoltre nella valutazione Bce, come già in passato negli esami Eba, i gruppi italiani (in primis mps) sono stati penalizzati dall’elevata esposizione ai titoli di Stato. Per i Btp a dieci anni è stato previsto nello scenario avverso un tasso di circa il 6%, ben lontano dal 2,5% attuale.

. Le carenze patrimoniali di MPS e CARIGE sono superiori alle attese degli analisti.

Ma il sistema italiano nel complesso a settembre 2014 mostra, anche in ipotesi avverse, un eccesso di capitale di 25,5 miliardi, che supera abbondantemente i 2,9 miliardi dei deficit delle due banche. Ciò vuol dire che dentro il settore, senza apporti esterni o pubblici, ci sarebbero già le risorse per far fronte anche ai singoli casi problematici. C’è insomma spazio per aggregazioni, di cui va ora verificata la concreta fattibilità e necessità. Banca d’Italia ha ricordato che sarà benvenuta qualsiasi operazione possa rafforzare le banche più deboli.

Questo ci dimostra che l’ITALIA nel suo complesso ne è uscita con un risultato che analizzato attentamente non è affatto negativo ,tutt’altro e anche nelle banche che hanno subito la bocciatura.

Non bisogna infine dimenticare che la quasi totalità delle banche italiane ha superato l’esame ricorrendo a 4 miliardi di aiuti pubblici (in gran parte rimborsati, con guadagno per le casse dello Stato) contro i 250 miliardi in Germania, quasi 60 in Spagna, circa 50 in Irlanda e Paesi Bassi, poco più di 40 in Grecia. Panetta (Bankitalia) ha ricordato che se l’Italia avesse avuto un terzo degli aiuti delle banche tedesche, i gruppi italiani avrebbero mostrato un surplus di capitale di 80 miliardi. Detto in altri termini, le banche italiane, pur restando tuttora in una fase difficile, hanno fatto fronte con capitali privati alla crisi finanziaria, a quella del debito sovrano e a una doppia recessione che ha compromesso la qualità dei crediti erogati. Il deficit di 2,9 miliardi, per quanto elevato in valore assoluto, è pari allo 0,2% del pil e all’1,6% del capitale common equity tier 1 delle banche italiane.

Crescita. L’esame Bce apre una fase nuova sia per gli istituti in deficit che per quelli in surplus di capitale. Imprese e famiglie sperano che il sistema ne esca più forte e soprattutto più in grado di erogare prestiti.

Dopo aver analizzato e confermato tutto cio’ ,le nostre Banche sono attese all’esame piu’ concreto e vero ,quello dei mercati finanziari,le migliori ,cioè INTESA ED UNICREDIT ne escono rafforzate e vedremo se anche il FTSEMIB le premiera’.

Ottimi risultati per Intesa  e Unicredit , che hanno evidenziato un surplus di capitali rispettivamente di oltre 10 miliardi di euro e di 8,7 miliardi.

Promossa Ubi  con un surplus di capitali di 1,7 miliardi, Banca Popolare di Milano  vanta un eccesso di capitali di 700 milioni e Banca Popolare dell’Emilia  ha un surplus di 600 milioni di euro.

Sorpresa positiva dal Banco Popolare (BP.MI), che qualche voce diceva avrebbe potuto trovarsi in difficoltà: invece ha superato brillantemente il test evidenziando un surplus di capitale da 1,8 miliardi di euro. Intanto,

Per colmare la carenza di capitale emersa dagli esercizi della Bce il Cda di Carige (CRG.MI) ha approvato una serie di iniziative di capital management tra cui un aumento di capitale in un range di 500-650 milioni di euro.Lo dice una nota dell’istituto dopo che nell’esercizio dello stress test, nello scenario avverso, è emerso uno shortfall di 813,4 milioni di euro anche considerando le misure di patrimonializzazione già intraprese per oltre un miliardo complessivo.Mentre per MPS , si  propenda per emettere un bond ibrido o procedere a un aumento di capitale di ammontare relativamente contenuto”

Al di fuori delle banche italiane, ce ne sono 3 greche, 3 cipriote, 2 slovene, 2 belghe, una ciascuno in Germania, Francia, Spagna, Portogallo, Irlanda e Austria.Le banche bocciate hanno a disposizione due settimane di tempo per presentare i piani di ricapitalizzazione.

Altro titolo che ci aspettiamo abbia forti interessi nel bene e nel male è SAIPEM.

Gli analisti di Banca Akros hanno tagliato da 24,1 euro a 17,5 euro il target price sulla società, in quanto il calo del prezzo del petrolio non favorisce gli investimenti nel settore. Tuttavia, gli esperti hanno ribadito l’indicazione di accumulare le azioni in portafoglio.Nella seduta di venerdi, il controvalore degli scambi è rimasto praticamente invariato a 2,99 miliardi di euro, rispetto ai 3 miliardi di ieri. Su 315 titoli trattati, 169 hanno terminato la giornata con un rialzo, mentre le performance negative sono state 125. Invariate le rimanenti 21 azioni.

 

BORSE ASIATICHE

Come sempre contrastate con positivita’ per il NIKKEI e lettera sull’HANG SENG,DA SEGNALARE ANCHE UN DISCRETO RECUPERO  DELL'EURO SOPRA 1,27 CONTRO $

Arretrano le Borse cinesi a seguito del nuovo rinvio del collegamento telematico, promesso da mesi, tra il listini di Shanghai e Hong Kong. . Ieri l'amministratore delegato della società che gestisce le negoziazioni a Hong Kong ha detto di non avere idea di quando arriverà l'autorizzazione al collegamento tra le due piattaforme.

Sui mercati asiatici è in caduta libera l'Etf di riferimento sulla Borsa del Brasile (-8%): l'indice Bovespa, sulla base delle proiezione del derivato, dovrebbe aprire in calo di circa il 10%. Dilma Rousseff non era il candidato sul quale puntavano i mercati finanziari: stanotte, nella sua prima dichiarazione da vincitrice, la Presidente della Repubblica uscente ha aperto la linea del dialogo con il partito moderato del candidato perdente, Aecio Neves.

 

NIKKEI +0,6%

HANG SENG -0,7%

 

CGIA

Le tasse e la burocrazia soffocano le imprese italiane. A denunciarlo è la CGIA di Mestre.Secondo l’associazione degli artigiani il contributo fiscale e i .costi burocratici dei quali le imprese si fanno carico ogni anno ammontano a ben 248,8 miliardi di euro. Un peso che, in linea di massima, non ha eguali nel resto d’Europa. “In nessun altro Paese d’Europa – ha dichiarato Giuseppe Bortolussi segretario della CGIA – viene richiesto un simile sforzo fiscale”.

ITALIA FITCH CONFERMA RATING

Fitch ha confermato il rating di “BBB+” per l’Italia. L’outlook è stabile. Fitch indica in una nota che l’Italia ha continuato a beneficiare del significativo miglioramento delle condizioni di finanziamento e che il tasso del BTP a dieci anni è sceso nel terzo trimestre ad un nuovo minimo storico. Le banche italiane hanno inoltre approfittato delle positive condizioni di mercato e rafforzato il loro capitale durante il 2014. Tuttavia l’economia è stata più debole del previsto registrando, contro le aspettative, una contrazione nel primo semestre.

Fitch si attende che il PIL dell’Italia calerà nel 2014 dello 0,2% per crescere nel 2015 dello 0,6% e nel 2016 del’1%. Gli esperti restano prudenti sul futuro e credono che il potenziale di crescita dell’economia italiana non supererà l’1% nel medio termine anche se le riforme strutturali saranno implementate. La situazione sul mercato del lavoro non dovrebbe migliorare nei prossimi anni. Fitch prevede che il tasso di disoccupazione rimarrà al di sopra del 12% fino al 2016.Anche i conti pubblici rappresentano un problema. Fitch prevede che il rapporto debito/PIL raggiungerà nel 2015 un apice al 134% e resterà al di sopra del 120% fino al 2022. L’agenzia di rating avverte che ciò implica un decennio di limitata flessibilità fiscale per reagire a potenziali shock avversi.

 

RENZI

Matteo Renzi parla dal palco della Leopolda al ‘suo’ popolo e lo esorta “a non cambiare ma a cambiare l’Italia”. Poi si avventura in un’affermazione che farà discutere: “Io al massimo faccio due mandati nello spirito della Leopolda. Al massimo arrivo al 2023″. Parole insomma che sanno di ‘autorottamazione’. Ma dall’ex amico Pippo Civati arriva però una bocciatura pesantissima: “Renzi ormai parla come Berlusconi”.

 

BORSA USA

I principali indici azionari statunitensi hanno chiuso  in rialzo. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,8%, l’S&P 500 lo 0,7% e il Nasdaq Composite lo 0,7%. Durante l’intera settimana il Dow Jones ha guadagnato il 2,6%, l’S&P 500 il 4,1% e il Nasdaq Composite il 5,3%. Per l’S&P 500 si è trattato della migliore settimana dal gennaio del 2013.

 

I timori legati all’ebole hanno frenato solo brevemente Wall Street. Dalla stagione degli utili sono arrivate ancora una volta più notizie positive che negative. Il mercato scommette inoltre che il calo della benzina spingerà il consumo, il motore della crescita economica statunitense.

TELECOM

Telecom Italia  ha annunciato di aver accettato la proposta di Fintech di modificare e novare il contratto per l’acquisizione della quota detenuta in Telecom Argentina attraverso Sofora e Nortel Inversora. Il corrispettivo complessivo previsto dall’accordo per l’operazione rimane invariato a $960 milioni.In base alle modifiche dell’accordo, la vendita della partecipazione di controllo pari al 51% del capitale di Sofora è condizionata alla preventiva approvazione da parte delle autorità di vigilanza argentine. Telecom Italia prevede che detta vendita possa realizzarsi entro i prossimi due anni e mezzo.Nel frattempo, una partecipazione di minoranza in Sofora pari al 17% sarà trasferita a Fintech nel mese di ottobre 2014.Dell’importo complessivo riveniente dall’operazione $113,7 milioni sono già stati già pagati. Fintech pagherà inoltre $215,7 milioni entro la fine di ottobre per il 17% di Sofora. La somma restante per la partecipazione di controllo del 51% del capitale di Sofora detenuta da Telecom Italia saranno corrisposti quando Fintech riceverà l’approvazione da parte delle autorità di vigilanza.Qualora la vendita a Fintech del 51% di Sofora non venisse perfezionata nell’arco di due anni e mezzo, Telecom Italia avrà facoltà di recedere dall’accordo con Fintech e ricevere una call option di durata pari a sei mesi per il riacquisto della partecipazione di minoranza del 17% di capitale Sofora già ceduta a Fintech oppure perseguire un percorso di vendita della residua partecipazione di controllo, pari al 51% del capitale di Sofora, a un terzo acquirente, con garanzia Fintech di un corrispettivo complessivo minimo per Telecom Italia di almeno $630,6 milioni.

Qualora il corrispettivo di detta vendita, debitamente approvato, superasse il prezzo minimo garantito da Fintech, il differenziale sarà suddiviso tra Telecom Italia e Fintech secondo una formula prestabilita.Qualora Telecom Italia non riuscisse a perfezionare la vendita a un terzo entro un ulteriore periodo di due anni e mezzo, l’accordo con Fintech sarà risolto, Fintech corrisponderà a Telecom Italia un ammontare di $175 milioni e Telecom Italia beneficerà di una call option di durata pari a sei mesi per il riacquisto a condizioni predefinite della partecipazione di minoranza del 17% di capitale Sofora già trasferita a Fintech.

 

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