FTSEMIB :Riuscira’ a tenere in vista del meeting BCE di domani?
In vista del meeting della Bce di giovedi’, Barclays dichiara di non aspettarsi nuovi annunci di politica monetaria straordinaria. Comunque, “restiamo del parere che la Bce annuncera’ l’acquisto sui titoli di Stato all’inizio del prossimo anno”, aggiungono gli analisti. Quindi il tanto agognato QE ,ci sarà anche secondo Barclays MA PROBABILMENTE A GENNAIO.I mercati AZIONARI EUROPEI ,senza l’ancora di salvataggio fino a gennaio cosa faranno? probabilmente Draghi consapevole di questo ,per evitare un’altra pesante debacle ,stile ottobre,provvedera’ con qulache annuncio a sorpresa ,del tipo taglio definitivo dei tassi,oppure incremento degli acquisti di ABS E COVERED BOND.Ora il numero uno della BCE ha nelle mani ,veramente una grossa patata bollente ….
Nella seduta di ieri il controvalore degli scambi è sceso 3,08 miliardi di euro, rispetto ai 3,15 miliardi di ieri. Su 312 titoli trattati, 221 hanno terminato la giornata con un ribasso, mentre le performance positive sono state 77. Invariate le rimanenti 14 azioni.Quanto all’America, è molto significativo il fatto che dopo tre settimane e mezza di correzione, l’indice S&P500 si è ripreso con estrema forza, segnale questo che forse c’è stata più una rotazione che un vero e proprio alleggerimento dei portafogli.Ieri c’è stato in apertura un tentativo di correzione ,subito rientrato.Ora bisogna vedere come saranno i dati sul lavoro e se questi saranno buoni ci si potrà attendere nuovi massimi storici in America.I principali indici azionari statunitensi hanno chiuso anche poco mossi e contrastati. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,1%, l’S&P 500 e il Nasdaq Composite hanno perso lo 0,3%.
Sul mercato ha prevalso la prudenza. Gli investitori non hanno voluto esporsi troppo prima dell’esito delle elezioni di metà mandato. A frenare Wall Street sono state inoltre alcune notizie negative arrivate dal fronte societario.
Da seguire anche i titoli del settore petrolifero in vista del report sulle scorte strategiche Usa,per quanto riguarda il BRENT,In forte calo IERI il Brent. Il future con scadenza dicembre ha perso all’ICE il 2,3% a $82,82 al barile. Era da quattro anni che il benchmark europeo non chiudeva a tali livelli.A pesare è stata ancora la decisione dell’Arabia Saudita, il maggiore produttore al mondo di greggio, di tagliare i suoi prezzi per gli USA. Il mercato ha interpretato la mossa come un attacco frontale di Riyad ai produttori statunitensi e come un segno che l’OPEC non ridurrà la sua produzione per frenare il declino delle quotazioni.
Gli investitori temono che altri grandi produttori, come l’Iraq e l’Iran, possano seguire l’esempio dell’Arabia Saudita e che quindi il prezzo del petrolio scenderà ancora.Sul nostro indice ,dopo il pesante 2% abbondante perso ieri ,si attende con trepidazione la Bce come ultima spiaggia ,viste le stime di crescita sul nostro Paese sensibilmente ridotte,sotto i riflettori ci sarà senza alcun dubbio Banca Monte Paschi nel giorno in cui si riunisce il Cda per discutere in merito alla modalità di copertura del deficit di capitale emerso dagli stress test.Altro titolo che avra’ grosse aspettative è ENI ,che dopo una eccellente trimestrale ha subito il forte ripiegamento dell’indice e del Petrolio.Seguiremo con attenzione UNICREDIT ED INTESA ,molto forti le nostre banche e valide ma in questo momento oggetto di vendite incondizionate e assurde.Enel è pronta ad avviare il processo di vendita delle azioni nella controllata spagnola Endesa nei prossimi giorni, ha riferito una fonte vicina alla situazione .L’amministratore delegato diEnel Francesco Starace ha detto in passato che il gruppo potrebbe vendere fino al 22% di Endesa per tagliare il debito e finanziare gli investimenti ma ha anche aggiunto che altre opzioni erano sul tavolo compreso il delisting.
Oggi molto attesa trimestrale Finmeccanica.
BORSE ASIATICHE
IL NIKKEI SPINGE ANCORA +0,44%
HANG SENG PERDE 0,5%
GRAFICAMENTE
La riconquista di area 19.000 punti potrebbe favorire un recupero verso i 19.200/19.300 e forse 19.500, oltre i quali l’indice dovrà misurarsi nuovamente con l’ostacolo dei 19.800 e punti e se anche riuscisse a superare,ci sara’ subito la resistenza dei 20.000 punti, nei pressi della media mobile a 200 periodi(20150)
Un allontanamento verso il basso dall’area dei 19.000 punti aumenterà i margini di intervento a disposizione dei venditori con primo target in area 18.500 e obiettivo successivo a 18.000 punti. Con la perdita di quest’ultimo livello sarà molto probabile un ritorno sui recenti minimi di periodo in area 17.500, raggiunta a metà ottobre,il famoso doppio minimo.
RENZI
L’Italia va in Europa a testa alta e non è disposta a farsi dare la linea da Bruxelles, secondo il premier Matteo Renzi.”In Europa ce la stiamo giocando, non l’abbiamo vinta né persa ma stiamo facendo dei goal. E’ cambiato il clima per l’Italia, in Europa non vado a dire ‘per favore ascoltateci’, non vado con il cappello in mano. Non vado a Bruxelles a farmi spiegare cosa fare e l’ho spiegato anche a Barroso e Juncker”, ha detto Renzi in una intervista aBallarò di Rai3, secondo una anticipazione.
Oggi il neo presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker ha detto a Renzi che l’esecutivo di Bruxelles non è una ‘banda di burocrati’ ma una istituzione legittima come i governi dei singoli Stati membri.
Renzi, al termine del Consiglio Ue di ottobre, aveva dichiarato che non si farà dettare la linea dei “tecnocrati di Bruxelles”.
ORO
Il prezzo dell’oro ha chiuso per la quinta seduta di fila in ribasso. Il future con scadenza dicembre ha perso al Comex lo 0,2% a $1.167,20 l’oncia. Si tratta del più basso livello dal 28 luglio del 2010.
Il crollo del prezzo del petrolio ha fatto calare le aspettative di inflazione. L’appeal dell’oro, il bene rifugio per eccellenza, si è di conseguenza ridotto.
A pesare sono stati inoltre i persistenti timori relativi alla politica monetaria negli USA. Il presidente della Fed di St. Louis, James Bullard, ha dichiarato oggi che il rafforzamento dell’economia dovrebbe permettere all’istituto centrale di alzare i tassi d’interesse nel 2015.
BORSA USA
Il Dipartimento del Commercio ha comunicato oggi che gli ordinativi all’industria (Factory Orders) sono calati negli USA a settembre dello 0,6%. Gli economisti avevano previsto un calo dello 0,5%.Il dato di agosto è stato rivisto leggermente al rialzo, da -10,1% a -10%.Escluso il settore dei trasporti gli ordini di beni durevoli hanno registrato a settembre una variazione nulla.
ENEL
Enel è pronta ad avviare il processo di vendita delle azioni nella controllata spagnola Endesa nei prossimi giorni, ha riferito una fonte vicina alla situazione.
L’amministratore delegato diEnel Francesco Starace ha detto in passato che il gruppo potrebbe vendere fino al 22% di Endesa per tagliare il debito e finanziare gli investimenti ma ha anche aggiunto che altre opzioni erano sul tavolo compreso il delisting.
MPS
Lo studio legale Luca Capecchi e Associati di Firenze ha confermato ufficialmente questa mattina l’invio e l’avvenuta consegna della manifestazione di interesse della società NIT Holdings Limited al perfezionamento di un’operazione di investimento strutturato sul Monte dei Paschi di Siena.L’operazione era stata anticipata ieri dalla holding internazionale di investimenti e partecipazioni.
Unicredit (non è stata contattata per partecipare al consorzio di garanzia dell’aumento di capitale che Mps dovrà lanciare per coprire il deficit patrimoniale emerso dagli stress test della Bce.
Lo ha detto l’Ad, Federico Ghizzoni, a margine dell’evento conclusivo per i 15 anni di vita del gruppo.
“Non ci è stato chiesto”, ha così risposto il banchiere a chi gli chiedeva se Unicredit fosse stata contattata per fare parte del consorzio di garanzia.
UNICREDIT
Unicredit può contare al 30 settembre su un eccesso di capitale di 10,4 miliardi di euro, superiore agli 8,7 miliardi emersi al termine dei test della Bce, grazie ad alcuni elementi aggiuntivi non compresi negli esami della Banca centrale europea.
Lo ha detto l’Ad, Federico Ghizzoni, nel corso dell’evento conclusivo delle celebrazione per i 15 anni del gruppo.
“Abbiamo superato bene il comprensive assement, uscendo da una profonda ristrutturazione effettuata negli ultimi tre anni con un impatto di 300 punti rispetto a una media europea di 350″, ha detto.
“Al 30 settembre abbiamo un buffer di capitale di 10,4 miliardi contro gli 8,7 miliardi usciti dallo stress test”, ha aggiunto.
FCA
L’AD Fiat Chrysler (Fca) Sergio Marchionne ha venduto complessivamente 6,249 milioni di azioni il 30 e il 31 ottobre, nei due giorni successivi all’annuncio dello spinoff di Ferrari e della ricapitalizzazione del gruppo.
Secondo il sito dell’autorità della borsa olandese (Amf), dove ha sede Fca, Marchionne ha venduto il 30 ottobre 2,174 milioni di azioni a 8,58 euro per azione e il 31 ottobre 4,075 milioni di azioni a 8,66 euro. Il titolo Fca ha toccato un massimo a 9,1 euro ieri e oggi ha chiuso a 8,7750 euro.
Secondo un filing alla Sec di un paio di settimane fa Marchionne aveva una partecipazione nella società che poteva arrivare fino a 23,7 milioni di azioni, pari acirca l’1,5% del totale dei diritti di voto.
L’AD deteneva al 22 ottobre 6,8 milioni di azioni e 16,9 milioni di stock option.