Le campagne di sensibilizzazione contro i botti di Capodanno e delle feste in generale minano la tradizione di salutare il nuovo anno con giochi di luce e scoppi. O forse semplicemente la pandemia non ha lasciato molta voglia di festeggiare. Sta di fatto che, secondo Eurostat, le importazioni di fuochi d'artificio extra-Ue sono calate di quasi tre volte rispetto al 2019.
Nel 2021, l'UE ha importato 29.200 tonnellate di fuochi d'artificio da paesi extra-UE, per un valore di 90 milioni di euro. Si tratta di una cifra più di tre volte inferiore quella registrata nell'anno pre-pandemia del 2019 (105.000 tonnellate; 264 milioni di euro). Nel 2020 il calo era già evidente con 79.700 tonnellate di fuochi d'artificio importati, per un valore di 190 milioni di euro.
Quasi due terzi (59%) delle importazioni extra-UE sono state effettuate in tre Stati membri dell'UE: Paesi Bassi (6.900 tonnellate, 24% delle importazioni extra-UE di fuochi d'artificio), Polonia (5.300 tonnellate, 18%) e Danimarca ( 5 200 tonnellate, 18%). La Cina ha rappresentato il 99% del volume totale delle importazioni extra-UE di fuochi d'artificio (28.800 tonnellate).