E quindi, mentre la Merkel tuonava contro Atene e i suoi politici sbarravano la strada all’applicazione dell’ESM (tra l’altro adesso c’è un ricorso irlandese che mira a bloccarne di nuovo la messa in essere),ebbene alla fine Atene, sotto sotto, ha vinto. La loro performance non significa molto per la Grecia stessa anche perchè la Grecia dovrà aspettare anni prima di emettere nuovi bond, ma sebbene sia ormai un’abitudine considerarla sull’orlo del baratro, evidentemente la salvezza sta diventando concreta ogni giorno che passa, anche in considerazione del fatto che solo il 20% del debito è ancora in mano ai privati cosa che rende il mercato particolarmente limitato nel suo campo d’azione e il restante è della Bce, Fmi, Ue, ovvero quella famosa troika i cui rappresentanti continuano a intessere trattative con governo di Samaras per portare a termine la spinosa riforma del lavoro, l’unica sulla quale ci sarebbe da lavorare, a detta degli esperti.A spazzare via i dubbi sono i falchi, anzi, per meglio dire, i tori i quali non guardano tanto alle motivazioni e dichiarano all’unisono che i titoli greci non sono mai stati così a buon mercato il resto poco importa visto che rappresentano una rara occasione di possedere il debito di una nazione europea per una miseria. "Non si hanno tante opportunità come queste", dice Hans Humes di Greylock.
Anche Fir Tree lo ha imitato e sempre in estate ha comprato i titoli tra i 12 e i 20 centesimi. “Male che vada, se la Grecia uscirà dall’euro, ne varrano sempre 30 e il guadagno è certo”. Il bond greco più lungo, quello con scadenza 2042, è stato venduto per 12 centesimi di euro prima delle famose elezioni di giugno: da allora è raddoppiato a quasi 24 centesimi.Ma i problemi sussistono sia per i politici , nonostante i severi tagli e le manovre affrontate che dovrebbero aver convinto i colleghi di Samaras sulle buone intenzioni di Atene, sia per gli investitori stessi viste le rapide oscillazioni: le obbligazioni a maggio hanno avuto un crollo improvviso tale da far passare mesi prima di un recupero minimo. E a questo anche le incognite del sesto anno di recessione di Atene iniziato ormai inesorabilmente. Cosa che potrebbe portare anche a nuovi scontri e alla caduta del governo. Ed altre elezioni sarebbero un enorme punto interrogativo.