ospitiamo un post di LINA CAGOSSI
E’ la prima seduta dell’anno ma non si ha l’impressione a Wall Street di essere ancora rientrati dopo la pausa natalizia. I volumi sono ancora molto bassi, poca decisione dopo il 2013 record e ci si prepara alla bufera di neve che travolgerà il Nord Est tra stasera e domani. Quindi forse per avere una chiara idea su come inziera’ il 2014 dovremo aspettare almeno lunedì. E’ quello che sta facendo Derek Orth, Designated Market Maker per Brendan E. Cryan & Co. Mi siedo e aspetto, mi dice Derek, il movimento di oggi non sorprende dopo i forti guadagni e lo S&P 500 resta ancora ben ancorato su supporti importanti. Derek individua come area di pullback 1.825 per lo S&P 500, 16.310 per il Dow Jones, 7.300 per il Transport e 525 per il SOX. Tecnicamente quindi siamo ancora in fase di rally, osserva Derek. Che sta valutando, come ad ogni inizio anno, i dati storici per avere un quadro d’insieme e dei riferimenti storici per programmare i prossimi movimenti. Negli ultimi 10 anni, con le forti oscillazioni e i tanti momenti difficili, si e’ notato un movimento che potrebbe essere definibile come un lungo pattern correttivo di un mercato toro. In 10 anni il mercato e’ stato in grado di recuperare e correggere gli effetti che i vari eventi hanno avuto sulle contrattazioni.
In tanti sono sorpresi del rally del 2013 perché e’ stato netto e veloce dai minimi del 2009. +30% per lo S&P 500 nel 2013, l’ultimo trimestre e’ stato particolarmente positivo con le tre candele del grafico tutte in verde – non accadeva dal 2009, ovvero dall’inizio del recupero. Nel breve periodo Derek non esclude un ritracciamento anche se rimane ottimista per il 2014. Non ci sono segnali tecnici che indichino al momento una forte correzione. Derek, guardando agli ultimi 10 anni, individua una banda di oscillazione entro 700 punti con lo S&P 500 tra 1550 e 2200 – soglia quest’ultima forse raggiungibile tra quest’anno e il prossimo. Se i fondamentali lo permetteranno..
Entreremo presto nel vivo del 2014, per adesso soffermiamoci su questa fase iniziale in cui le acque sembrano ancora molto calme. E’ un anno elettorale e possiamo aspettarci ancora tanta influenza da Washington sul mercato. Il 28 gennaio Barack Obama si presenterà al Congresso per lo Stato dell’Unione, un Congresso ancora diviso nonostante il recente accordo sul budget. Sara’ difficile per il Presidente imporre le proprie priorità legislative alla sua forte opposizione repubblicana.
Il mercato sarà forse ancora più interessato alla prima conferenza stampa del prossimo Presidente della Federal Reserve, prevista per il 19 marzo prossimo. Janet Yellen (se la sua nomina sarà ufficialmente confermata questo mese) dovra’ presentare e giustificare il ritiro degli stimoli senza spaventare i mercati e dovra’ confermare o meno il suo impegno per il mandato della piena occupazione – con tutte le conseguenze in un anno elettorale.
E naturalmente l’altra data importante e’ quella per l’innalzamento del tetto del debito – livello che potrebbe essere raggiunto tra febbraio e giugno – quindi si prospetta una primavera molto calda e intensa per repubblicani e democratici.
Buon anno a tutti!