Il messaggero silenzioso, che da anni continuo ad ascoltare, è in letargo (= movimento laterale a volatilità decrescente) da alcuni mesi. Sull’oro tutti dicono qualcosa: il capo della FED Ben Bernanke ha candidamente ammesso di “non comprendere appieno i movimenti di prezzo dell’oro”, simpatico eufemismo per dire che la FED non riesce a controllarne il prezzo; Buffett dice che gli preferisce asset reali come la borsa e da un punto di vista logico e di lunghissimo termine non gli si puo’ dare torto. L’oro, tuttavia, è l’asset class piu’ forte dal 2000 in poi e lo resterà fino a che non comincerà a indebolirsi non tanto e non solo in termini assoluti, quanto soprattutto contro i suoi antagonisti naturali: borsa, bonds, commodities, cioè contro gli altri assets. Per quanto negli ultimi mesi ci sia stata una correzione rispetto allo S&P, l’inversione della lunga sequenza di massimi e minimi decrescenti è lontana dal verificarsi, come evidenzia questo grafico che mostra l’oro a confronto, appunto, con la borsa USA nel lungo periodo. Il Composite Momentum mensile sta peraltro arrivando su una potenziale
Si nota chiaramente dal grafico che la fase fino al 2000 (deflazione sana e rialzo delle borse) è stata di fatto una fase di sottoperformance dell’oro contro gli altri assets. La situazione si è rovesciata dal 2000 in poi e il trend rialzista dell’oro (e ribassista della borsa USA contro l’oro) è ancora in atto. L’oro è la valvola di depressurizzazione delle tensioni endogene del sistema finanziario: piu’ ci sono tensioni, piu’ l’oro sale. Negli anni ’70 furono le tensioni inflazionistiche, oggi quelle deflazionistiche e della crisi del debito. Il messaggero ha parlato molto chiaro: è stato poco ascoltato, semmai. Ora, da alcuni mesi il messaggero è tornato silenzioso e difatti sul modello che pubblico in home page è al ribasso. Nessuno puo’ avere la certezza di sapere se si tratti di una fase interlocutoria di una pausa piu’ prolungata e profonda (del tutto normale dopo oltre un decennio di rialzi) o di una pausa di riaccumulazione che sta per terminare. In Maggio, una salita dell’oro sopra 1716 USD darebbe, secondo i miei modelli, un primo importante segnale di riaccelerazione. Un’altra spinta al rialzo dell’oro in termini generalizzati – quindi con lo spread tra S&P e oro che ritornasse sotto 0.80-0.76 – non potrebbe non essere collegata ad una forma di riassicurazione del sistema nei confronti di qualche focolaio di crisi e non potrebbe che spostare lo scenario 2012, per usare un’analogia ciclistica, da tranquillo trasferimento collinare ad alta montagna con brutto tempo. Per ora, comunque, non sta succedendo nulla che porti a modificare lo scenario presentato nei precedenti post.