Il segreto d’oro del PIL cinese

Novembre 22, 2013

Il segreto d’oro del PIL cinese

Di Adrian Ash - BullionVault

Chi è la persona più importante che compra oro oggi in Cina?

Quelli di Bloomberg ritengono che sia una “zia” di mezza età. Ed è probabile che non si sbaglino.

“Yang Cuiyan, casalinga quarantunenne della provincia di Anhiu, è la ragione per cui la Cina è destinata a superare l’India come il primo consumatore di oro al mondo” scrive l’agenzia, “anche se gli investitori abbandonano il metallo.”

È evidente che l’articolo è passato per le mani di un bravo editor, e comunque non è il caso di prendere per oro colato una storia di vita riportata dai media. Eppure questa distinzione, tra la “zia” cinese  di mezza età (a quanto pare è così che in Cina apostrofano questa categoria di persone) e gli “investitori” sembra rimandare un evidente pregiudizio tutto occidentale.

La signora è ovviamente una stupida nel voler sperare di custodire il valore dei propri risparmi tramite l’oro mentre qui in Occidente gli investitori stanno abbandonando l’oro. Non importa poi che la signora Yang, insieme a un esercito di zie cinesi, sia anche lei un investitore. Non importa nemmeno che anche comprando appena un’oncia a testa, quell’esercito di 120 milioni di donne cinesi sulla quarantina (l’eta tipica dello stereotipo del goldbug cinese secondo Nomura, anche se per la banca giapponese è maschio e compra in banca) oggi peserebbe cinque volte di più delle imponenti vendite eseguite degli occidentali sugli ETF durante il 2013.

E importa ancora meno che quella che si conferma come l’economia in maggior sviluppo al mondo sia adesso il primo acquirente al mondo di oro, superando l’India proprio quest’anno.

Cina-Oro-Amore

Ovviamente l’esercito di zie cinesi non ha la disponibilità per comprare un’oncia d’oro ciascuna. Né tutte sceglieranno di comprare oro, e ancora meno lo faranno tutte insieme. Ma quelle donne non sono le sole a voler comprare maggiori quantità di oro, ad un prezzo migliore, visto che le quotazioni dell’oro sono crollate sia per l’Oriente che per l’Occidente. Diversamente da quello che succede qui, però, i metalli preziosi non sono uno sport minore in Cina al giorno d’oggi. Come Marcus Grubb del World Gold Council ha considerato in un’intervista recente, al rallentamento della crescita economica in Cina durante il 2013 NON è corrisposto un rallentamento della domanda di oro.

È da diverso tempo che non analizziamo la domanda di oro dalla Cina in maniera dettagliata, o quale sia la porzione dei risparmi cinesi che va in oro. Ma, come indica il grafico in alto, c’è sicuramente stata una corsa all’oro in Cina durante il 2012, che è addirittura cresciuta quest’anno, portando la spesa lorda per gioielli, monete e lingotti da investimento a livelli ancora superiori.

Non serve interpretare male i dati disponibili, che sono rigorosi e autorevoli, per giungere a una conclusione sorprendente. Secondo i dati del World Gold Council, prodotti dalla agenzia di consulenza GFMS (ora di Thomson Reuters), la spesa dei privati in oro, in Yuan, è salita di 18 volte durante gli ultimi dieci anni. Confrontando i dati, riteniamo che circa lo 0,8% del PIL della Cina è stato speso dai privati per comprare oro fisico durante il primo trimestre, che include il picco stagionale della domanda per il capodanno lunare, sia nel 2012 che nel 2013.

Se tale spesa sia stata assorbita da gioielli, monete o lingotti è molto difficile da capire. È però colonialismo vecchia scuola negare che tali acquisti siano stati fatti con chiara volontà di investimento, in quella che è oggi la nazione prima al mondo per quanto riguarda la domanda di oro. È vero però che guardando la stessa persona c’è chi vede un investitore e chi vede una zia, rendendo così molto semplice ridurre l’impatto delle scelte di chi comunque appartiene alla maggiore economia mondiale, e quella in maggior crescita, e a cui corrisponde il mercato numero uno al mondo per l’oro fisico.

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