In attesa della fed per domani ,oggi si vota la fiducia su JOB act

Ottobre 7, 2014

renzi

In attesa della fed per domani ,oggi si vota la fiducia su JOB act

 

Proprio ieri sera ,Il Consiglio dei ministri ha autorizzato il ministro Maria Elena Boschi a porre la questione di fiducia sul Jobs act. Lo si apprende da fonti di governo.Si annuncia una giornata rovente ,oltre a cio’  ì il premier Matteo Renzi risponde a Quinta colonna a chi gli domanda se si possa rendere facoltativo l’anticipo del Tfr   “E’ un’ipotesi”.. Sul tema, spiega, “gli italiani son divisi perché alcuni dicono ‘meglio mettere quei soldi da parte perché se li ho li spendo’. Ma il tfr così ce l’abbiamo solo noi” nell’ambito di uno “Stato-mamma”.Quindi a livello politico tanta carne al fuoco,nel frattempo lo SPREAD ,tanto per gradire è tornato stabilmente sopra i 140 punti ,con esattezza a 144 punti ,un piccolo campanello d’allarme?Quindi ,per riassumere si attende il discorso di domani della Yellen  , e la decisione sui tassi ,oltre alla conclusione del QE,si cerca di capire se i problemi in CINA siano stati risolti, si guarda ai primi casi DI EBOLA IN EUROPA ( con molta preoccupazione) ,la RUSSIA che accusa gli USA  di complotto per le sanzioni che le sono state comminate ,la crisi in IRAQ,ECC…,come si evince non ci manca proprio nulla ,ed in un contesto simile il nostro Governo riesce a trovare anche il modo per creare i presupposti per eventuale crisi dell’esecutivo ,non male, ci mancava soltanto questo.Il nostro indice ,purtroppo è tornato ad essere molto incerto ,volatile e ballerino,ma noi vogliamo vedere il bicchiere mezzo pieno,per tale ragione ci auguriamo che si risolva immediatamente la questione sul lavoro e si arrivi con molta calma allo stress test delle nostre BANCHE ,in agenda per fine mese.Temi in movimento sono sempre gli stessi ANSALDO ,con la sua vendita ,FIAT con l’avvicinarsi della quotazione a WALLY per il 13 ottobre ,UNICREDIT ED INTESA coinvolte nell’incertezza del mercato ,ma con l’appeal di uno stress test che si annuncia molto promettente per entrambe,TELECOM con le aspettative di TIM BRASILE e della cessione delle torri in ARGENTINA, MPS ,CARIGE in attesa che qualcuno decida di acquistare un corposo pacchetto ed avere la maggioranza due ottime prede,ENI ED ENEL che ora non sono piu’ a quanto sembra la nostra roccaforte,in fase di latente debolezza.Insomma temi e appuntamenti di rilievo ,che possono cambiare repentinamente lo scenario .

GRAFICAMENTE

Nulla di buono all’orizzonte con il nostro indice a ridosso dei 20000 punti e con la seria possibilita’ che possa affondare a 19800 ed a seguire testare i 19500 punti ,ma non tutto è perduto , abbiamo la FED e soprattutto i nostri stress test per il 26 di ottobre che potrebbero invertire la rotta ,ma soltanto con il superamento dei 20900/21000 potremo essere piu’ tranquilli.

 

BORSE ASIATICHE

BANCA MONDIALE – L”organizzazione internazionale ha tagliato le stime di crescita per il periodo 2014-16 riferite alla Cina e all’Asia dell’Est. La Banca ha indicato che la crescita in Cina sta rallentando a seguito di politiche mirate a mettere l’economia su un sentiero di espansione più sostenibile. L’organizzazione con sede a Washington si attende che la crescita in Cina rallenti a 7,4% nel 2014 e 7,2% l’anno prossimo rispetto

al 7,7% del 2013. Nel 2016 l’economia cinese dovrebbe crescere di 7,1%.

Le Borse asiatiche sono contrastate. Sale Hong Kong (indice Hang Seng +0,56%), dove i pochi studenti rimasti in piazza sembrano aver chiuso gli ombrelli della protesta. Shanghai e Shenzen non hanno lavorato, sono ancora chiuse per festività. Mumbai segna un calo dello 0,4%. Seoul è in rialzo dello 0,3%.

L’indice Nikkei di Tokyo perde lo 0,67% a ridosso delle decisioni di politica monetaria della Banca del Giappone, l’istituto centrale dovrebbe confermare l’attuale impostazione ultra accomodante.

 

HANG SENG +0,55%

 

TOKIO -0,66%

RENZI OGGI LA FIDUCIA

Ora tocca a me guidare e nessuno pretenda di mettere blocchi perché da venti anni siamo nella palude”. Matteo Renzi stringe sul Jobs act, sfida minoranza Pd e sindacati, e si prepara a chiedere la fiducia. Il Consiglio dei ministri autorizza l’uso dello strumento per accelerare e ‘blindare’ con un maxiemendamento la riforma al Senato.

La minoranza Pd confida fino all’ultimo in un ripensamento, nella speranza di avere spazio per discutere in Aula i propri emendamenti. Ma se il deputato Stefano Fassina avverte che la fiducia avrebbe delle “conseguenze politiche” (e invoca l’intervento del Colle) i bersaniani anticipano che voteranno la fiducia per non far cadere il governo. La partita ad ogni modo è ancora aperta, anche perché Ncd non sembra disposta ad accettare modifiche al testo attuale della delega. Quella di OGGI si annuncia come una giornata cruciale, anche perché di buon mattino, per la prima volta da quando Renzi è a Palazzo Chigi, nella sala Verde faranno ingresso sindacati e imprenditori. E’ la settimana del lavoro, per il governo Renzi. Il premier la apre riunendo a Palazzo Chigi i vertici delle aziende farmaceutiche, dando così concretezza alla sua strategia: non solo aggiornare le leggi esistenti, a partire dall’articolo 18, ma puntare anche su investimenti che portino alla creazione di posti di lavoro. Due piani paralleli, su cui incidere con determinazione.

E’ questa la ragione per cui entro la settimana il premier intende incassare il via libera del Senato al Jobs act. Con un voto, se possibile, già mercoledì sera, quando a Milano, in qualità di presidente di turno dell’Ue, ospiterà i leader europei per una conferenza proprio sul lavoro.

 

RUSSIA /USA

 

La Russia accusa gli Usa di aver fatto pressione sull’Ue perché adottasse delle sanzioni contro Mosca sullo sfondo della crisi ucraina. Il ministro degli Esteri russo, Serghiei Lavrov, cita come prova le parole del vicepresidente Joe Biden sulla riluttanza iniziale dei Paesi europei in materia. Additato poi l’atteggiamento dell’assistente segretario di Stato Victoria Nuland, che proprio oggi si trova in Ucraina per discutere dell’incremento degli aiuti finanziari Usa al nuovo potere di Kiev.

RENZI

Matteo Renzi detta il timing di alcuni degli appuntamenti clou dell’Esecutivo da lui guidato dal palco del Festival di Internazionale a Ferrara, dove tra l’altro alcuni manifestanti lo hanno accolto con il lancio di uova al grido “buffone, vattene”.

 

Liquidate le urla di disapprovazione con l’affermazione “a chi non ha altri argomenti che le uova, noi continuiamo a rispondere con un sorriso nonostante i tentativi di tappare la bocca”, il Presidente del Consiglio ha inoltre fatto sapere che le novità in materia di diritti civili, ad esempio sulle unioni omosessuali e la cittadinanza agli immigrati, saranno discussi dopo il via libera alla riforma costituzionale ed elettorale.

 

Il Premier, che ha escluso che Forza Italia voterà a favore delle larghe intese in occasione del Jobs Act, ha poi anticipato che l’Esecutivo vorrebbe introdurre lo “ius soli temperato”, ossia la concessione della cittadinanza prima dei 18 anni solo a chi ha frequentato un ciclo scolastico.

EBOLA STA DIVENTANDO MOLTO SERIA LA SITUAZIONE

 

Adesso anche l’Europa trema per Ebola. A Madrid è stato infatti accertato il primo caso di contagio nel Vecchio Continente. Si tratta di un’infermiera spagnola, infettata per aver curato in Spagna un missionario morto dopo essersi ammalatosi in Sierra Leone. Dunque, si tratta anche del primo caso in cui il virus si propaga fuori dall’ Africa. E’ stata invece infettata in Sierra Leone una norvegese di 30 anni volontaria di Medici Senza Frontiere, per la quale è stato disposto il rimpatrio in Norvegia questa notte, dopo che gli esami del sangue hanno confermato che si tratta di Ebola. L’infermiera spagnola – di cui per ora non sono state diffuse le generalità – è stata posta immediatamente in isolamento appena si sono manifestati i primi sintomi. La donna sarebbe in condizioni stabili. Ma l’allerta è massima, e il ministero della salute spagnolo ha convocato un vertice di crisi per un aggiornamento sui piani d’emergenza messi a punto da Madrid. Più passano i giorni e più quella di Ebola appare oramai come un’emergenza mondiale, che oltre all’Africa occidentale colpisce adesso anche le due sponde dell’Atlantico.

BRASILE VOLA LA BORSA

La maggior parte delle borse dell’America Latina ha chiuso in rialzo.

 

Il Bovespa a San Paolo ha guadagnato il 4,7% a 57.115,90 punti. Per il listino brasiliano si è trattato della migliore seduta dal luglio del 2012. Al primo turno delle elezioni presidenziali c’è stata una sorpresa. Aécio Neves ha ottenuto un ottimo risultato raccogliendo il 33,6% dei voti. Il candidato del Partito socialdemocratico brasiliano andrà al ballottaggio del 26 ottobre con Dilma Rousseff che avuto il 41,6%. Sconfitta l’ambientalista Marina Silva, del Partito socialista, che nei sondaggi sembrava la principale minaccia alla rielezione della “presidenta”, che ha raccolto il 21,3% dei voti.

Il mercato scommette ora che anche al secondo turno ci possa essere una sorpresa. Un’eventuale vittoria di Neves viene vista molto positivamente dagli investitori. L’ex governatore dello Stato di Minas Gerais ridurrebbe infatti gli interventi nelle compagnie statali e prenderebbe delle misure per spingere la crescita. Il real brasiliano ha registrato perciò un balzo rispetto al dollaro. I titoli delle compagnie controllate dallo Stato sono letteralmente esplosi.

BORSA USA

I principali indici azionari statunitensi hanno chiuso in ribasso. Il Dow Jones ha perso lo 0,1%, l’S&P 500 lo 0,2% e il Nasdaq Composite lo 0,5%.

A Wall Street sono mancati oggi dei nuovi importanti impulsi. A pesare sono stati i persistenti timori relativi alla politica monetaria della Fed. In vista delle indicazioni che arriveranno mercoledì dalle minute del FOMC, il comitato esecutivo della Banca Centrale degli USA, molti investitori hanno ridotto la loro esposizione al rischio.

 

oggi nessuna rassegna titoli

 

 

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