"E' ancora presto per fare stime, ma a questo punto c'è il serio rischio che il secondo trimestre possa risultare ancora peggiore del primo", osserva Mameli. Appena più ottimistica la visione di Federico, secondo cui tra aprile e giugno "il passo di contrazione sarà, sebbene di poco, lievemente più contenuto rispetto al primo trimestre",in cui la produzione industriale è scivolata del 2,3%, mentre il Pil si è contratto dello 0,8%.Per il Centro Europa Ricerche (Cer), alla luce dei dati odierni, risulta ormai elevata la probabilità che la recessione nel 2012 superi il 2%, risultando dunque ben superiore alla stima del ufficiale del governo a -1,2%
L'Italia, finita nel vortice della crisi dei debiti sovrani della zona euro, deve confrontarsi con una decisa debolezza della domanda interna, penalizzata dalle misure di austerità varate dal governo per mettere in sicurezza i conti pubblici.Ma dopo una parziale rasserenamento nei primi mesi dell'anno, le tensioni sui mercati finanziari sono tornate a farsi sentire con forza."Se questo quadro dovesse persistere, è chiaro che potrebbe deteriorarsi ulteriormente il circuito del credito, e di conseguenza l'attività industriale", spiega Mameli.Il rischio ora è che anche le aziende più votate all'export, che fino ad ora ha rappresentato una sorta di ciambella di salvataggio per l'industria italiana, non riescano più a reggere il passo."L'export italiano rispetto alla domanda mondiale non sta andando bene", ha sottolineato oggi l'economista di Prometeia Alessandro Lanzetta, parlando al convegno dei Giovani Industriali a Santa Margherita Ligure.