Tuttavia, sottolinea Dbrs, i fattori positivi sono controbilanciati da problemi significativi, quali il basso potenziale di crescita, l’alto debito pubblico e la frammentazione politica.
“L’outlook negativo riflette la valutazione dei rischi che continuano a derivare dalle deboli prospettive economiche del paese e dall’ampia massa di debito. Un indebolimento dell’impegno politico alla riduzione del debito potrebbe portare a un downgrade” si legge nella nota dell’agenzia. “L’incapacità di mettere in pratica misure credibili finalizzate ad rafforzare l’output potenziale potrebbe inoltre esercitare pressioni al ribasso sui rating”.
STABILIZZAZIONE RATING CON RIPRESA E RIDUZIONE DEBITO
D’altra parte, nota Dbrs, “i rating potrebbero stabilizzarsi se la ripresa dovesse rafforzarsi e i piani di riduzione del debito continuare secondo quanto previsto”.
L’agenzia ha inoltre il rating italiano di breve periodo a R-1(low), con outlook che resta in questo caso ‘stabile’.
Dbrs è l’unica, tra le quattro agenzie seguite dalla Bce, ad aver mantenuto il rating sovrano italiano in area ‘A’ durante la crisi finanziaria, preservando i titoli di Stato del paese da un peggioramento della loro valutazione come collaterale nelle operazioni di rifinanziamento presso la banca centrale.
Dbrs ha iniziato a coprire l’emittente sovrano italiano nel febbraio 2011 con una valutazione AA (low). Da allora l’Italia è stata declassata tre volte, di un ‘notch’ ogni volta, l’ultima nel marzo 2013col rating sceso all’attuale livello.
Il prossimo pronunciamento in calendario sul rating sovrano italiano è previsto venerdì 25 aprile da parte di Fitch (che ha al momento una valutazione BBB+ con outlook negativo), mentre Dbrs tornerà ad esprimersi sull’Italia il 10 ottobre.
In febbraio Moody’s ha migliorato l’outlook sul rating sovrano italiano a ‘stabile’ da ‘negativo’, confermando la valutazione Baa2
S&P, che sull’Italia ha rating BBB con outlook negativo, si esprimerà il prossimo 6 giugno.