LA BCE PREPARA IL FAMOSO BAZOOKA PER MARZO ,MA NON SARA’ TROPPO TARDI?
CHIUSURA 17626 PUNTI
Dichiarazioni ,di politica accomodante a cascata.Prima Draghi ,che segnala il fatto che agire è meglio che non agire ,anche se poi si potrebbe sbagliare.Ritorna di moda il discorso del “WAIT AND SEE” che per l’ennesima volta non ha prodotto nulla,anzi a deflagrato i listini Europei.I mercati ,pardon, i grandi broker e case d’affari ,aspettavano una mossa da Draghi ,ma cosi non è stato .Per tale ragione le aspettative che vedevano l'Europa ,come bene rifugio ,sono svanite e gli investitori hanno cosi deciso di portare via la liquidita’.Ora Draghi se n’è accorto e a Francoforte esorta la Germania ad essere meno Falco e piu’ Colomba ,altrimenti sara’ intaccata tutta l’impalcatura Europea.Adesso la riunione a è marzo e con esattezza il 10 ,ma come ci si arrivera’?
La Banca centrale europea sta seguendo con attenzione l'andamento dell'inflazione e dei salari della zona euro nel considerare ulteriori misure accomondanti a marzo.Lo ha detto il membro del board dell'istituto di Francoforte, Yves Mersch."Abbiamo ulteriori possibilità", ha detto Mersch nel corso di una conferenza di investitori tenuta da UBS "La nostra cassetta degli attrezzi non è vuota"Stiamo anche guardando all'inflazione attuale... e se siamo su livelli molto bassi, difficilmente abbiamo margini rimasti se ci fosse uno nuovo shock a colpirci", ha detto. "Già adesso vediamo che sono cresciuti i rischi di un ingresso in territorio di inflazione negativa". La Banca centrale europea ha detto che la crescita economica globale è modesta e incostante mentre la ripresa della zona euro è frenata dal rallentamento dell'export in un contesto che fotografa una persistente debolezza delle economie emergenti.Nel suo bollettino mensile, la Bce ha sottolineato che sebbene la crescita della zona euro proceda, almeno sulla base delle stime, le previsioni sull'inflazione potrebbero dover essere riviste al ribasso a causa del calo dei prezzi del greggio."Sulla base degli attuali prezzi dei futures sul greggio, ben al di sotto del livello visto qualche settimana fa, l'andamento dell'inflazione previsto per il 2016 è attualmente significativamente più basso rispetto alle stime dello scorso dicembre", si legge nel documento. "Sulla base delle attuali attese, i tassi di inflazione dovrebbero restare molto bassi o passare in negativo nei prossimi mesi e tornare a salire soltanto a fine 2016", si legge ancora.
Per quanto concerne i mercati ,abbiamo assistito sul nostro indice ad un probabile ,speriamo ,doppio minimo.Nel pomeriggio poi i dati provenienti dagli Usa ,ci hanno conferito l’idea che per i tassi non se ne parlera’ per lungo periodo di poterli alzare.-. "Il dato di novembre e' stato rivisto al ribasso e quello di dicembre e' stato peggiore delle attese", "l'economia degli Stati Uniti sta dando segnali di rallentamento. La Federal Reserve a marzo alzera' i tassi. Il mercato attribuisce a questo evento una probabilita' del 10%. Nel 2016 la possibilita' di un aumento dei tassi e' quotata al 40%".
IL FTSEMIB NON HA ESALTATO E COMPLICE BANCA INTESA ,CHE HA CREATO APPEAL PER LA TRIMESTRALE DI DOMANI HA CHIUSO A 17620 PUNTI .QUALCUNO POTREBBE DIRE POTEVA ANCHE ANDARE PEGGIO.
AZIONARIO GIUDIZI
Fase di consolidamento
"Per il mese di febbraio", afferma Alessandro Allegri, a.d. di Ambrosetti Asset Management Sim, "si privilegia il sostanziale bilanciamento tra la componente azionaria e quella obbligazionaria, in attesa di un graduale consolidamento propedeutico a un miglioramento delle condizioni dei mercati. A livello di allocazione, si segnalano poche variazioni sul lato azionario con scelte qualitative mirate soprattutto a livello settoriale, per il quale vengono confermati Healthcare, Consumi Ciclici e Non Ciclici. A livello di macroaree, si ribadisce a un maggior peso relativo per l'area Euro. Sulla componente obbligazionaria si confermano gli investimenti sui governativi con una riduzione contestuale delle posizioni a spread come High Yield e Corporate. Rimane contenuta l'esposizione valutaria extra euro".
Pimco assegna un "modesto overweight" all'azionario europeo, che per gli esperti beneficia di un "contesto macro favorevole con una Bce 'colomba', che dovrebbe continuare il QE". Inoltre, sostengono Mihir Worah e Geraldine Sundstrom di Pimco, "dal momento che le azioni europee sono molto sensibili ai movimenti della valuta, i risultati aziendali hanno buone chance di continuare a mostrare miglioramenti, con l'euro che si e' ancora indebolito. Ad ogni modo, l'azionario europeo potrebbe soffrire in modo sproporzionato della debolezza sui mercati emergenti e i titoli finanziari potrebbero essere penalizzati da tassi di interesse negativi. Di conseguenza, siamo modestamente overweight sull'azionario europeo ed evitiamo i finanziari. Stiamo attenti al recente rallentamento nella crescita degli utili"
Secondo Alessandro Fugnoli, strategist di Kairos Partners, dopo la forte correzione sull'azionario "questo" sembra "piu' un mercato da hold che da buy", per tre ragioni. In primo luogo, "i policy maker non vedono male un 2016 di moderato ritracciamento" e quello che non vogliono e' che il ritracciamento sia tale da creare effetti negativi sull'economia. E' per questo che, nel momento in cui i mercati hanno iniziato a esagerare con il pessimismo, abbiamo visto un addolcimento delle posizioni della Fed e una linea piu' aggressivamente espansiva in Europa, Cina e Giappone. E tuttavia, mentre negli anni scorsi bastava una settimana di ribassi per sentire le prime rassicurazioni, questa volta e' occorso un mese". Seconda ragione: "le politiche monetarie cominciano a sembrare meno efficaci" e "i tassi possono scendere, ma servono a poco se a nessuno viene voglia di prendere a prestito denaro e se tutti cercano invece di ripagare i debiti perche' sono ancora terrorizzati dal 2008. Aggiungiamo che alle banche si chiede di prestare di piu' (con la pressione dei tassi negativi) ma anche di meno (con la pressione per ratio patrimoniali sempre piu'' elevati). A questo punto, in un mondo normale, dovrebbero subentrare le politiche fiscali. I Governi sono pero' paralizzati, si concedono solo piccoli sforamenti nella spesa ma non si sentono motivati a fare di piu', almeno per il momento". Terzo motivo: "se i mercati dovessero mai regalarsi un recupero, riavvicinandosi ad esempio ai livelli di fine 2015, la Fed ritornerebbe a parlare di rialzo dei tassi e le scorribande verso il basso riprenderebbero. Solo in presenza di un'economia forte potremmo vedere contemporaneamente Borse alte e Fed che stringe. Sperare e' sempre lecito. Ma al momento si vede un'economia globale che va discretamente, ma non cosi' bene"
UE SU ITALIA
- Da tre mesi a questa parte le prospettive per la congiuntura italiana risultano a Bruxelles lievemente deteriorate sia sul fronte della crescita sia - soprattutto - in termini di disavanzo.In ampia parte anticipate da alcuni quotidiani italiani in edicola stamane, le 'stime d'inverno' della Commissione europea limano di un decimo l'attesa di crescita per quest'anno, innalzando di due decimi la proiezione sul rapporto deficit/Pil sia a livello nominale sia a livello strutturale. Questo si traduce naturalmente in una discesa soltanto modesta della voce debito, da sempre per l'Italia vero tallone d'Achille.Passando ai numeri, dopo lo 0,8% del 2015 - sta scritto ancora 0,9% sulla nota di aggiornamento al Def, ma Matteo Renzi stesso anticipava uno 0,8% a fine anno - la parabola tracciata dalla Commissione è di 1,4% quest'anno, rispetto all'1,5% su cui scommetteva con le stime d'autunno del 5 novembre e 1,3% da 1,4% il prossimo. Vale forse la pena di sottolineare il titolo che il corposo documento Ue dedica alle due pagine sintetiche sull'Italia. Il giudizio odierno si apre infatti con l'osservazione di "Consumi a sostegno della ripresa mentre peggiora il deficit strutturale", mentre quello delle stime d'autunno recitava "Verso una crescita più in grado di auto alimentarsi".Bruxelles parla di un miglioramento della crescita italiana, la cui dinamica resta però inferiore alla media della zona euro. Alivello di zona euro, la Ue scommette infatti su un'espansione economica al ritmo di 1,7% quest'anno e 1,9% il prossimo.
FTSEMIB
ANSALDO,nca Imi in una nota su Ansaldo Sts segnala che la decisione della Consob di alzare il prezzo dell'Opa obbligatoria rappresenta un evento importante, ma allo stesso tempo gli esperti dubitano che tale aumento (da 9,5 euro da 9,899 euro) possa spingere alcuni dei soci di minoranza ad accettare visto che una parte chiedeva un prezzo sopra i 10 euro
MEDIASET, Il titolo al rialzo con "le parole di Pier Silvio Berlusconi". L'a.d. di Mediaset ha dichiarato che per Premium sono stati superati i 2 mln di abbonati a fine 2015, che la raccolta pubblicitaria del mese di gennaio ha un piu' davanti, che a febbraio ha sensazioni positive per la raccolta e che con Vivendi c'e' un rapporto solido.
UNICREDIT,. Bernstein ha abbassato sul titolo il prezzo obiettivo a 5,5 da 5,7 euro, confermando la raccomandazione market-perform. A detta degli analisti la banca "e' afflitta da una serie di problemi. L'esposizione alla Russia si aggiunge a una lunga lista, ovvero il contesto normativo sfavorevole in Polonia, l'elevato costo delle strutture in Germania e Austria e il debole capitale". Gli esperti evidenziano che il crollo del prezzo del petrolio e le sanzioni internazionali "hanno contribuito a peggiorare la gia' debole economia russa. Le preoccupazioni sulla qualita' dell'attivo di Mosca sono destinate a salire in un simile contesto". La casa d'affari ha quindi "rivisto le stime di Unicredit per tenere in considerazione il piu' alto costo del credito in Russia. Di conseguenza abbiamo ridotto le attese sull'Eps 2016 del 7%
MPS.L'ad Fabrizio Viola ha rilasciato ieri una lunga intervista a Focus Economia su Radio 24. Questi i punti salienti.Il manager sottolinea che la banca oggi è dotata di quasi 10 miliardi di euro di patrimonio netto di bilancio, un valore che si confronta con l'attuale capitalizzazione di borsa pari a 1,7 miliardi di euro."Questi sono numeri che devono fare riflettere sia chi oggi vende, sia chi è interessato anche eventualmente all'acquisto e immagino che ci siano anche investitori interessati a questo tipo di operazione". Viola apre poi al possibile ingresso di protagonisti internazionali. "Io ho sempre detto che non faccio questioni di nazionalità. Anche perché in un'Europa che dovrebbe continuare a vivere e svilupparsi, in un'Europa in cui il sistema bancario si è dotato di un sistema unico di vigilanza, operazioni con soggetti esteri sono benvenute. Quello che è importante è che ci sia un disegno industriale sottostante che crei valore per gli azionisti e che dia poi la possibilità ai clienti di avere un servizio migliore. Quindi io non faccio assolutamente nessun tipo di differenza sulla nazionalità".