La Cina continua a far parlare di sé, ma questa volta non per qualche indiscrezione o news riguardanti l’accordo commerciale con gli Stati Uniti.
Oggi durante il primo giorno del Congresso annuale del Partito del Popolo, il governo ha rivisto le stime sulla crescita economica del Paese portandole all’interno di un range più prudente, fra il 6-6,5%, rispetto al precedente 6,6% del 2018.
Il Primo Ministro Li Keqiang ha presentato i piani del governo cinese per affrontare i rischi di un rallentamento dell’economia globale. Tra questi, il lancio di nuovi tagli fiscali e la riduzione di altre imposte alle imprese per un totale di 2 trilioni di yuan (circa 298 miliardi di dollari), così come l’aumento dei prestiti bancari alle imprese private del 30%.
Il budget militare per il 2019 aumenterà del 7,5%, a 1.189,8 miliardi di yuan, circa 175 miliardi di dollari. Un ritmo di per se sufficiente per il potenziamento delle forze armate (condizione che il Presidente Xi Jinping ha posto per competere a livello internazionale), ma inferiore rispetto a quello dello scorso anno, quando si era attestato all’8,1%.
La disoccupazione nel 2019 dovrebbe salire di qualche decimale, dal 5% al 5,5% nelle aree urbane. In ogni caso ci saranno incentivi alle imprese che si faranno carico dei disoccupati «strutturali», anche migliorando i sistemi di formazione professionale, nel complesso di parla di oltre 11 milioni di nuovi posti di lavoro.
«Lo stimolo fiscale e politiche monetarie più espansive dovrebbero portare ad un taglio dei tassi da parte della banca centrale di 150 punti base entro il 2019», ipotizza Peter Rosenstreich, Head of Market Strategy di Swissquote.
Il primo Ministro cinese ha inoltre lanciato inoltre un nuovo messaggio indiretto agli Stati Uniti: tutte le aziende presenti sul territorio della Repubblica popolare verranno trattate allo stesso modo.
Pechino sta cercando di convincere Trump a sotterrare l’ascia della guerra dei dazi e Li Keqiang dà il suo contributo retorico. Altre «previsioni» comunicate da Li Keqiang: il rapporto tra deficit e Pil viene fissato al 2,8%, un incremento dello 0,2 rispetto al 2018. Inflazione al consumo al 3%.
Verranno creati 11 milioni di nuovi posti di lavoro. Investimenti in infrastrutture da oltre 100 miliardi di euro per linee ferroviarie e 240 miliardi per reti stradali e vie fluviali. Li Keqiang avverte i compagni deputati del Congresso nazionale del popolo che «ci aspettano impegni pesanti, molte sfide e grandi richieste».
Sfumato il tentativo di inaugurare una nuova sede a New York, Amazon prova a concludere l’operazione in Virginia.
Nuovi incentivi fiscali per il colosso di Jeff Bezos, questa volta, potrebbero arrivare dalle tasse di soggiorno di Arlington.
Il gigante del commercio on line potrebbe ricevere il 15% degli aumenti sull’importo delle tasse alberghiere riscosse dalla Contea di Arlington, a patto che soddisfi le condizioni imposte per aumentare l’occupazione. L’ accordo da 23 milioni di dollari è stato diffuso dal Washington Post.
Amazon dovrà creare 25.000 posti di lavoro e dovrà incrementare, di anno in anno, la metratura dei propri uffici in zona. La prima scadenza è prevista per la fine di luglio 2020. Solo allora riceverà la prima tranche di finanziamento, che sarà erogata nel successivo mese di agosto.
Secondo la bozza, per ottenere un nuovo incentivo dovrà acquisire, già nel 2021, ulteriori metri quadrati di spazi per ampliare i propri uffici. Per qualificarsi dovrà avere oltre 5,5 milioni di metri quadrati di uffici entro luglio 2034.
Gli amministratori locali si aspettano che Amazon soddisfi almeno il 90% degli obiettivi previsti per procedere ai pagamenti, ma sono anche certi che la presenza della società possa dare slancio al turismo.
L’accordo prevede, inoltre, che la Contea di Arlington accantoni una parte dei fondi, provenienti dalle entrate incrementali della tassa sulle proprietà immobiliari, per finanziare progetti, ancora non specificati, nell’area che Amazon andrà ad occupare.
Nelle 20 pagine della bozza si dà ad Amazon persino la possibilità di proteggere le proprie informazioni dal pubblico. La Contea garantisce alla società fino a due giorni di preavviso per adottare le misure che ritiene opportune: in relazione alla divulgazione dei dati potrà diffondere anche solo i documenti soggetti a divulgazione obbligatoria.
Le richieste potrebbero riguardare i rapporti sulle metrature, sul numero di dipendenti che la società intende assumere a Arlington, gli incentivi ricevuti e le imposte versate o ancora i dati sulle entrate. Il consiglio della Contea voterà la bozza di accordo a metà marzo.