Il palazzo del NYSE a Wall Street restera’ parte integrante del nuovo gruppo, uno dei posti piu’ riconoscibili al mondo. Negli ultimi anni a causa dei problemi con la tecnologia, che hanno provocato scossoni sul mercato, la presenza del fattore “umano” sul floor e’ stata rivalutata.
Il NYSE aveva bisogno di un’acquirente? No, secondo Doreen, ma il calo del prezzo del titolo e del valore del gruppo hanno creato sicuramente un’ottima occasione per ICE. Secondo tanti analisti invece la fase di consolidamento delle piazze azionarie era necessaria e continuera’. Non solo volumi di scambio in netto calo a livello globale ma anche la riduzione dei margini data dall’aumento delle piattaforme di scambio azionario (se ne contano circa 50 tra Stati Uniti ed Europa).
Dal 2010 ad oggi diversi i tentativi di fusione andati male. Lo scorso aprile il Dipartimento di Giustizia americano aveva bocciato l’offerta ICE-NASDAQ per acquisire il NYSE Euronext perche’ la nuova entita’ avrebbe avuto una posizione dominante sul mercato azionario. Senza il NASDAQ l’operazione ICE-NYSE Euronext ha piu’ possibilita’ di ottenere il via libera.
Tornando alla giornata di contrattazioni, il Fiscal Cliff tiene ancora il mercato in ostaggio. Questa sera il voto alla Camera dei Rappresentanti sul Plan B di John Boehner e per ora le voci che circolano a Washington sono di un allontanamento tra il Presidente e lo Speaker che mette a repentaglio il raggiungimento di un accordo entro la fine dell’anno. Secondo Doreen non e’ da escludere la caduta dal Fiscal Cliff, forse necessaria per ripartire da zero. Come ho piu’ volte sottolineato fino a che non avremo una risposta sul Fiscal Cliff sara’ impossibile fare previsioni per il 2013. Secondo Doreen, anche se riusciremo ad evitare il Fiscal Cliff il 2013 sara’ ancora un anno difficile. Le aziende saranno ancora molto molto caute, almeno nei primi sei mesi dell’anno non assumeranno personale e non investiranno l’ampia liquidita’ che hanno a disposizione. Si guardera’ con attenzione ai dati economici del primo semestre per capire se davvero siamo in fase di ripresa. Una ripresa a cui per ora Doreen non crede: i dati sulla disoccupazione non rispecchiano la realta’ e non tengono conto di chi da anni ha smesso di cercare un lavoro, i dati sul mercato immobiliare mostrano un aumento degli investimenti ma non necessariamente da parte delle famiglie o di chi acquista una casa per abitarci.