MANIFATTURA E PIL FRENANO IL FTSEMIB

Novembre 3, 2014

MANIFATTURIEROMANIFATTURA E PIL FRENANO IL FTSEMIB

MANIFATTURA E PIL FRENANO IL FTSEMIB
Manifattura in leggero recupero in Europa, Il ritmo di crescita del settore manifatturiero nella zona euro ha mostrato in ottobre una lieve accelerazione, sebbene il calo della voce nuovi ordini lasci poco sperare per novembre. Le aziende hanno anche tagliato i prezzi per la seconda volta dallo scorso aprile, un primo taglio era già avvenuto a settembre.L'indice Pmi finale manifatturiero a cura di Markit è salito a ottobre a 50,6 da 50,3 di settembre, ma in calo rispetto alla stima flash di 50,7.L'indice resta dunque al di sopra della soglia di 50 che separa contrazione da crescita per il sedicesimo mese consecutivo.Il sottoindice relativo ai nuovi ordini, che misura la domanda, si è attestato a 49,5, dal 49,3 di settembre.IN ITALIA INVECE DOLENTI NOTE, In Italia l'attività manifatturiera si è contratta a ottobre al minimo da 17 mesi, facendo sfumare le speranze maturate a settembre che la ripresa nel settore potesse imprimere slancio all'economia del Paese. L'indice Pmi (Purchasing Managers Index) elaborato da Markit/ADACI è scivolato a ottobre a 49,0 da 50,7 di settembre, riportandosi di nuovo sotto la soglia di 50 che separa la crescita dalla contrazione.La lettura si è rivelata al di sotto di tutte le stime fornite da 13 analisti interpellati per il sondaggio Reuters, da cui emergeva un consensus per 50,7.Il dato aggiunge tinte fosche al già poco confortante 'outlook' dell'economia italiana, contrattasi di circa il 9% da quando, nel2007, è scoppiata la crisi globale. Le previsioni del governo Renzi per quest'anno sono per un calo dello 0,3%.La maggior parte delle principali componenti dell'indice sono peggiorate a ottobre e il sotto-indice sui nuovi ordini ha toccato il minimo da maggio 2013. Quello sulla produzione manifatturiera è sceso a 49,4 da 51,4 del mese precedente.Inoltre secondo il sondaggio, il mese scorso gli imprenditori del settore hanno ridotto il personale.Tra i temi di questa seduta da segnalare l’aumento di capitale di MPS ,si fara’ o meno? e i vari rumors su CARIGE. Le banche italiane che dopo lo stress test della Bce risultano ancora con carenza di capitale, cioè Banca Mps e Carige , sono molto vicine alla soluzione per rientrare nei parametri europei. Lo ha detto oggi il presidente del Consiglio Matteo Renzi, in un discorso agli imprenditori locali riuniti in una fabbrica a Brescia. Per MPS,Attualmente le misure ipotizzate prevedono la copertura integrale del deficit attraverso un aumento di capitale, mentre non è allo studio l’esercizio della facoltà di conversione anticipata dei Nuovi Strumenti Finanziari in azioni ordinarie ovvero qualsiasi altra ipotesi che veda il Ministero dell'Economia e delle Finanze intervenire nella forma di nuovi aiuti di Stato. Inoltre, il progetto di Capital Plan contiene ulteriori misure non diluitive e non onerose per la Banca, tra cui la cessione di asset finanziari. Il Monte dei Pasci di Siena ha precisato cbe mercoledì 5 novembre si riunirà il consiglio di amministrazione della banca per discutere e deliberare in merito al Capital Plan.In merito a questo aumento si sono scatenati i broker con valutazioni contrastanti ,dal sell di SOCIETE’ GENERALE A 0,5 EU ,A HOLD 1,15 EU BANCA IMI.Altro tema ,che tra l’altro ha inciso sulla discesa dell’indice,L'Autorità sull'Energia taglia i profitti alle utility,La Borsa di Milano scende per effetto della caduta delle utility, in particolare di quelle più esposte alle attività regolamentate.In netto ribasso Snam a causa della decisione dell'Autorità di cui vi abbiamo parlato per l'energia sullo stoccaggio del gas. Il titolo della società guidata da Carlo Malacarne,, dopo aver segnato un minimo di 3,7540 euro, minimo dal dicembre 2013 ,ha chiuso lo stesso in forte negatività. Il mercato ha qualche sussulto soltanto per merito delle banche principali ,che devono presentare i loro bilanci la prossima settimana ,per tale ragione hanno piu’ appeal, anche se poi nel pomeriggio prendono anche loro la strada del ribasso dopo apertura USA,flessione dell’ENI dopo la trimestrale di giovedi’,mentre FCA ha mantenuto , STM finalmente dimostra la sua valenza,ma ENEL subisce una pesante perdita.Nel pomeriggio i dati confortanti sull’indice manifatturiero USA hanno contribuito a confermare la debolezza del nostro indice,per il nuovo timore di un rialzo dei tassi americani prima delle attese.
lo spread si mantiene stabile sui 155 punti
Chiusura 19369 punti

RENZI SU JOBS ACT
- Il sindacato sta utilizzando il mercato del lavoro per spaccare l'Italia facendo leva sulla sofferenza dei disoccupati.
Con queste parole pronunciate all'assemblea della Confindustria di Brescia, il premier Matteo Renzi alza ancora la tensione con la Cgil mentre fuori dai cancelli alcune centinaia di lavoratori della Fiom stanno manifestando contro il Jobs act.
Dobbiamo evitare un rischio pazzesco. È calcolato, studiato e progettato un disegno che vuole dividere in due il mondo del lavoro: l'idea di fare del mondo lavoro un luogo di scontro, di mettere l'uno contro l'altro", ha detto Renzi.
"Vogliono contestare il governo, è un loro diritto. Vogliono cambiare il presidente del Consiglio, ci provino, ma senza fare del mondo lavoro, del dolore dei cassintegrati il campo di gioco di uno scontro politico. Si affronti il Jobs act per quello che è", ha proseguito Renzi."Il mio cuore è con i cassintegrati e i precari.L'unico modo che io conosco per sconfiggere la disoccupazione è creare posti di lavoro", ha concluso.

ISTAT
Istat prevede che nel 2014 il Pil cali dello 0,3% in termini reali, in linea con quanto stimato dal governo, con un tasso di disoccupazione al 12,5%.
Nel 2015 il Pil tornerebbe a crescere, con un aumento dello 0,5%contro lo 0,6% stimato dal governo, mentre la disoccupazione scenderebbe al 12,4%, dice l'istituto di statistica nel report "Le prospettive per l'economia italiana nel 2014-2016".
Lo scorso maggio Istat aveva ipotizzato per l'anno in corso un Pil a+0,6% e una disoccupazione al 12,7%.

BORSA USA
Cresce al ritmo più lento da luglio scorso il settore manifatturiero Usa nel mese di ottobre. La lettura finale dell'indagine Pmi a cura di Markit mostra per il mese scorso un valore di 55,9, da confrontarsi con il 56,2 della stima preliminare e con il 57,5 di settembre.
Tra le singole componenti dell'indice generale segnano un deterioramento le voci produzione, ai minimi da marzo, ma soprattutto nuovi ordini, sui valori più bassi da gennaio.

"Dagli ultimi dati si nota che la ripresa ha parzialmente perso di slancio all'inizio del quarto trimestre" osserva l'economista Markit Tim Moore.
L'indice ISM manifatturiero è salito ad ottobre, rispetto a settembre, da 56,6 a 59 punti. Gli economisti avevano previsto un calo a 56,2 punti.

Ricordiamo che un dato superiore a 50 punti indica una crescita, mentre un dato inferiore segnala una contrazione del settore manifatturiero statunitense.
Le spese per costruzioni scendono per il secondo mese di fila
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Le spese per costruzioni sono di nuovo calate negli USA.
Immagine: Shutterstock

Il Dipartimento del Commercio ha comunicato oggi che le spese per costruzioni (Construction Spending) sono calate negli USA a settembre dello 0,4%. Gli economisti avevano previsto un aumento dello 0,7%.

Il dato di agosto è stato rivisto al rialzo, da -0,8% a -0,5%.
A settembre le spese per costruzioni di progetti privati sono calate dello 0,1%. Si è trattato del quarto calo mensile di fila. Nel segmento non residenziale le spese sono scese dello 0,6%, in quello residenziale sono invece aumentate dello 0,4%.
TERNI ENERGIA
SEMPRE PIU' INTERESSANTE
annuncio alla comunità finanziaria delle nuove linee strategiche che saranno oggetto dell'elaborazione del nuovo Piano industriale post-Acquisizione di Free Energia S.p.A.

Tutto il settore della green economy potrebbe trarre beneficio questa mattina dai contenuti del rapporto Onu sui cambiamenti climatici presentato domenica a Copenhagen.

Il documento ha messo in evidenza come i danni, in caso di mancati investimenti nella riduzione dei gas serra, sarebbero pari al 18% del PIL mondiale, una cifra gigantesca.

TerniEnergia è una società attiva nei settori dell'energia da fonti rinnovabili, dell'efficienza energetica, del waste e dell'energy management, quotata sul segmento Star di Borsa Italiana.
ENI
Proseguono le promozioni da parte delle banche d'affari per il gruppo petrolifero dopo la buona trimestrale di settimana scorsa.

Stamattina gli analisti di Jefferies hanno alzato il giudizio su Eni da Underperform a Hold.

Il gruppo del cane a sei zampe ha chiuso il terzo trimestre con un utile netto adjusted (senza le componenti straordinarie) di 1,17 miliardi di euro, in lieve incremento rispetto a quello registrato nel 2013 grazie ad una minore tassazione nel periodo. Il risultato è ben sopra le stime degli analisti che, secondo un sondaggio Reuters, si fermavano a quota 861 milioni. Il risultato operativo adjusted scende dell'11,8% a 3,03 miliardi di euro per effetto principalmente della contrazione del risultato nell'Exploration & Production (-828 milioni, pari al -21,1%) a causa della flessione dei prezzi del petrolio (-7,7% per il riferimento Brent) e del gas, nonché del calo produttivo, si legge in comunicato della società petrolifera. Il peggioramento della performance operativa e i minori risultati conseguiti dalle imprese valutate con il metodo del patrimonio netto sono stati più che compensati dalla flessione del tax rate consolidato di 5 punti percentuali, dovuta principalmente alla minore incidenza dell'Exploration & Production sull'utile ante imposte consolidato. Questi effetti spiegano il rialzo del 2,5% del netto.
La produzione di idrocarburi si attesta a 1,58 milioni di barili di olio equivalente/giorno, in contrazione del 4,7% se confrontata a quella del terzo trimestre 2013 pari a 1,653 milioni e stabile sul secondo trimestre di quest'anno.
Eni ha effettuato una nuova importante scoperta a olio nell'offshore del Congo, nel prospetto esplorativo Minsala Marine, situato nel Blocco Marine XII a circa 35 chilometri dalla costa e a 12 chilometri dalla recente scoperta di Nené Marine.
Eni stima preliminarmente il potenziale della scoperta di Minsala Marine in circa 1 miliardo di barili di olio equivalente in posto, dei quali l'80% olio.
TELECOM
Cresce la speculazione sul futuro di Tim Brasil.

Fonti vicine alla vicenda affermano che Grupo Oi, America Movil, e Telefonica hanno raggiunto un accordo per lanciare un'offerta da 32 miliardi di reais per Tim Brasil (circa 10,4 miliardi di euro). Le voci confermano le indiscrezioni di stampa di Folha di Sao Paulo. Un'offerta potrebbe essere presentata entro due settimane, hanno aggiunto le fonti. Nessuna conferma dal gruppo Telecom Italia. Intanto gli acquisti piovono su Tim Brasil che venerdì ha guadagnato oltre il 13% a San Paolo.

UNICREDIT
L'amministratore delegato Federico Ghizzoni ha dichiarato alla stampa che i dividendi sui risultati del 2014 saranno almeno in linea con quelli dell'anno scorso. A determinate condizioni potrebbero essere superiori. Per la cronaca l'anno scorso è stato distribuito uno "scrip dividend"di 0,10 euro per azione.Non è previsto alcun coinvolgimento con la questione Montepaschi. Il gruppo si limita a fare da spettatore.Ghizzoni, la scorsa settimana, ha confermato i target per l'esercizio in corso: «A maggior ragione dopo i risultati degli stress test, confermiamo il target di un utile netto di 2 miliardi a fine anno» ha dichiarato il numero uno del gruppo in un incontro con la stampa in occasione dell'inaugurazione del nuovo International Center di Sofia, in Bulgaria. «Questo in sè è un annuncio - ha continuato - perchè questo vuol dire che gli Npl, probabilmente diminuiranno a fine anno». Gli NPL sono i non performing loans, i crediti deteriorati.Parlando più in generale della volatilità dei titoli bancari nell'ultimo periodo Ghizzoni ha commentato: «Quello che vediamo al momento sul mercato è qualche episodio di volatilità, non solo in Italia, si tratta più che altro di volatilità da comportamento irrazionale. Il mercato deve ancora capire esattamente i numeri. Il rapporto della Bce su Aqr e stress test è di 500 pagine, ci vuole tempo. Per Unicredit, gli stress test hanno evidenziato un surplus di capitali di 8,7 miliardi di euro.

MPS
Il settimanale finanziario (MILANO FINANZA) ha messo sotto la lente Monte dei Paschi di Siena, in questi giorni in grandissima difficoltà dopo l'esito del comprehensive assessment della Bce che ha definito in 2,11 miliardi di euro il deficit di capitale della banca presieduta da Alessandro Profumo e guidata da FabriZIO Viola. Il futuro del gruppo è così decisamente incerto e mentre le Fondazioni si sono dette disponibili a valutare l'acquisto di Monti Bond per garantire ina soluzione di sistema si fa strada l'ipotesi di aggregazione con altri istituti. Ipotesi dalla quale IntesaSanpaolo e Unicredit si sono già chiamate fuori. Così si guarda all'estero e a qualche banca popolare. Tra le banche straniere si sono citate Bnp Paribas (che ha smentito pochi giorni fa), Santander, Deutsche Bank e Bbva tra le popolari, invece, Ubi Banca e Banco Popolare.
CDA di MPS si riunirà il 5 novembre
"Attualmente - si legge in una nota - le misure ipotizzate prevedono la copertura integrale del deficit attraverso un aumento di capitale, mentre non è allo studio l’esercizio da parte di MPS della facoltà di conversione anticipata dei c.d. Nuovi Strumenti Finanziari in azioni ordinarie ovvero qualsiasi altra ipotesi che veda il Ministero dell'Economia e delle Finanze intervenire nella forma di nuovi aiuti di Stato, come dichiarato più volte dallo stesso Ministero".
Banca MPS aggiunge che il progetto di Capital Plan contiene altresi' ulteriori misure non diluitive e non onerose per la banca, tra cui la cessione di asset finanziari, volte a rafforzarne ulteriormente il profilo patrimoniale.

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