Ieri sei banche hanno reso noto che la Bce ha avviato o sta per avviare una valutazione dei loro portafogli di crediti deteriorati: B.Mps, B.Carige, B.Popolare, B.P.Milano, B.P.E.Romagna e Unicredit. Secondo gli analisti di Mediobanca Securities non ci sono segnali univoci sulle ragioni per cui la Bce ha selezionato questi nomi, "suggerendo che la revisione in atto potrebbe essere parte di una verifica dell'istituto sul fatto che le banche siano adeguatamente 'attrezzate' in termini di persone, processi e piani per ridurre lo stock di non performing loan nei prossimi anni". Non si puo' neanche escludere, prosegue MB, che "le banche che non sono state coinvolte finora non saranno invitate all'assessment successivamente. Dubitiamo che alla Bce, che ha speso gli ultimi 18 mesi a raccogliere dati per l'Asset Quality Review, gli stress test e l'attivita' regolare di supervisione, manchino ancora informazioni sulla qualita' dell'attivo di ciascun istituto. Chiaramente l'opposizione della Commissione Europea alla creazione di un progetto di bad bank in Italia, dopo che molti altri partner europei hanno creato un veicolo governativo o hanno fornito aiuto diretto per il salvataggio delle banche, ha rappresentato un intralcio al tentativo dell'Italia di accelerare la 'digestione' dello stock di Npl. Vediamo il rischio che un'ulteriore potenziale incertezza regolatoria possa pesare sulla stabilita' del sistema bancario, con eventuali ripercussioni indesiderate sul fronte del funding e del solvency. Di conseguenza, questo potrebbe diventare un consistente ostacolo alle attuali negoziazioni di M&A tra mid cap italiane per creare banche piu' grandi e solide"
FONTE REUTER