Le grandi Banche europee dovrebbero rafforzare i mezzi propri di altri 112,4 miliardi di euro per rispettare le regole di Basilea 3 sulla base del loro attuale stato di salute patrimoniale, ma hanno fatto netti progressi rispetto alla fine del 2011. E' quanto emerge dal terzo "esercizio di monitoraggio" effettuato dall'Eba, European banking authority .Il monitoraggio risale al 30 giugno
In media le big europee, appartenenti al gruppo 1 secondo la definizione dell'Eba, passerebbero dall'attuale Cet 1 medio pari all'11,1%, al 7,8% calcolato sulla base dei parametri di Basilea 3. Nel caso dell'Italia, la simulazione ha preso in considerazione due banche nel gruppo 1 (ovvero Intesa Sanpaolo e Unicredit) . Le regole di Basilea 3 avrebbero dovuto entrare in vigore il primo gennaio 2013, ma la loro partenza è stata rinviata in assenza di un accordo a livello europeo. In base ai risultati di fine 2012, riporta Radiocor, sia Intesa Sanpaolo sia Unicredit sono già in regola con la normativa.Intesa, nel comunicato diffuso la scorsa settimana, sottolinea di essere "una delle poche banche al mondo che rispetta già oggi i requisiti di basilea 3 di liquidità e patrimonializzazione". La banca ha un common equity ratio pro-forma secondo Basilea 3 a regime al 10,6% - dal 9,9% di fine 2011 - e il coefficiente eba pro-forma al 10,3% dal 9,2% a fine 2011 e dal 10,1% dell'analisi eba sui dati di giugno 2012. Unicredit ha indicato di avere "il core tier 1 a fine dicembre 2012 pari al 10,84%, migliorato di 17 punti base rispetto a settembre 2012. Il common equity tier 1, anticipando pienamente gli effetti di Basilea 3, è pari al 9,2%".