Venendo al report degli analisti, Moody’s ha affermato che l’Italia, la Spagna e il Portogallo potrebbero uscire dalla recessione entro la fine del prossimo anno se continueranno sulla strada delle riforme. Alla dissanguata Grecia e all’Irlanda sarà invece necessario un lasso di tempo maggiore per uscire dalla palude della crisi.
Il parallelismo con Finlandia e Svezia
Per gli esperti l’attuale situazione di squilibrio dei paesi periferici è simile alla crisi che colpì Finlandia e Svezia tra il 1990 e il 1993. Allora alla Svezia servirono tre anni per uscire dalla recessione e tornare ai livelli pre crisi mentre alla ligia Helsinky nè servirono ben 6. Il paragone tra il caso dei paesi nordici e la situazione attuale dei paesi periferici dell’Europa spinge Moody’s ad affermare che “Su base comparativa le contrazioni registrate nei due Paesi iberici e in Italia sono relativamente modeste (almeno fino ad ora), simili a quelle della Svezia mentre i casi di Irlanda e Grecia (e qui la crisi non sembra aver ancora toccato il punto più basso) sono più simili a quello della Finlandia”.
Ad ogni le riforme strutturale restano per l’agenzia Usa assolutamente importanti. “Gran parte della responsabilità -scrivono gli esperti- cadrà sui governi nazionali piuttosto che sui programmi esterni di aiuto“. “C’è un considerevole livello di rischio associato con l’implementazione di queste riforme che può essere mitigato solo da una forte impegno a livello nazionale e dalla capacità di controllare e dirigere il processo di riforma“.
Anche Fitch plaude all’Italia di Monti
Sempre restando in tema di singolari coincidenze, quest’oggi è anche arrivato l’ok di Fitch al governo Monti. Secondo l’agenzia di rating infatti ”l’attuale governo italiano ha tantissima credibilità”, ma Monti è chiamato ad adottare quei provvedimenti urgenti in grado di far uscire l’Italia dal tunnel della crisi. Per Fitch i problemi per il nostro paese potrebbero invece iniziare alla fine della legislatura.
FONTE INVESTIRE OGGI