Ocse: Pil in calo anche nel 2013, bene sul deficit per l'ITALIA

Maggio 22, 2012

Per un confronto più ravvicinato si guardi al -1,2% e +0,5% del Def di aprile o al -1,4% e +0,4% delle stime di primavera della Commissione europea diffuse l'11 maggio.Simile e ancora più ottimistico di quello dell'esecutivo Ue è il giudizio Ocse sugli aggregati di finanza pubblica.La stima sul deficit/Pil è di 1,7% quest'anno e 0,6% il prossimo, nel primo caso identica e nel secondo di un solo decimo superiore rispetto agli obiettivi del governo.In termini aggiustati per il ciclo economico, ovvero al netto dell'effetto recessione, la proiezione Ocse è di un avanzo di 0,6% nel 2012 e addirittura 2,3% nel 2013."I previsti tagli alla spesa e la stretta sulle imposte dovrebbero ulteriormente ridurre il deficit a un livello molto modesto nel 2013 e sono in linea ad azzerarlo nel 2014" scrive l'organizzazione basata a Parigi.l riferimento è al nuovo quadro macroeconomico Def, che per il deficit/Pil delinea 0,1% nel 2014 e zero nel 2015.Il rischio che la recessione economica renda necessarie ulteriori misure di aggiustamento, scrive Ocse, è almeno in parte compensato dalle "prudenti" stime del governo sugli introiti dalla lotta all'evasione fiscale.Sullo scenario macro per il biennio, conclude la breve sezione del documento dedicata all'Italia, incombono rischi al ribasso ma anche al rialzo.

"Uno dei rischi principali è che, nonostante il chiaro intento del governo di proseguire sulla strada del consolidamento di bilancio, gli effetti di contagio derivanti dalla debolezza della zona euro si traducano in un aumento della spesa per interessi sul debito. Le ricadute sulle banche nazionali potrebbero inoltre accentuare la stretta sul credito a ulteriore danno della crescita" dice il rapporto.
"C'è però anche un rischio al rialzo. Il netto miglioramento nella direzione delle politiche strutturali potrebbe avere una ricaduta più positiva del previsto su fiducia, investimenti e mercato del lavoro. Un'ulteriore diminuizione del tasso di risparmio delle famiglie potrebbe rilanciare la domanda più del previsto" aggiunge.Per concludere tornando brevemente ai numeri, sul tasso di disoccupazione la stima è di 9,4% quest'anno e 9,9% il prossimo rispetto a 8,4% della media 2011 identica a quella 2010.
Sull'inflazione armonizzata in base ai parametri Ue il documento Ocse prospetta 3,3% nel 2012 e 2,3% nel 2013 da 2,9% dell'anno scorso. Il valore resta superiore alla media della zona euro in ragione delle strette sull'Iva, sia quella già varata sia quella in arrivo a ottobre.
Ampliando l'orizzonte delle previsioni, infine, nel periodo 2012-2017 la crescita media dell'economia italiana si fermerà a 0,5%, performance più scarsa tra i 41 Paesi Ocse, Grecia inclusa.Nell'arco degli stessi cinque anni il potenziale di crescita - tasso massimo dell'espansione economica prima che insorga inflazione - è pari a 0,2%, anche in questo caso livello minimo tra i Paesi monitorati dall'organizzazione parigina. Fonte WWW.REUTERS.COM

 

Informazione finanziaria, consigli operativi e suggerimenti sui mercati finanziari
Basta avere paura quando gli altri sono avidi ed essere avidi quando gli altri hanno paura
                                                                                Warren Buffett
Ideato, progettato e realizzato con il ♥ by
Webmaster Roma