OGGI FORTE ATTESA PER IL DATO SUL PIL ITALIA

Novembre 14, 2014

ITALIAOGGI FORTE ATTESA PER IL DATO SUL PIL ITALIA

La seduta borsistica Europea ,per noi piu' da vicino quella ITALIANA sara' caratterizzata dal dato sul PIL.L'attesa è molto forte ,soprattutto con gli Indici in situazione precaria e con Draghi ,che ad oggi non ha ancora attuato le famose misure straordinarie di cui parla da tempo.Draghi aspetta i dati sull'Inflazione per intervenire,cosi si è espresso pochi giorni fa,a questo punto ci auguriamo che siano catastrofici  (deflazione acclarata),cosi sara' accontentato,e prenda la tanto agognata decisione di attuare un QE.Comunque oggi non sara' Draghi il problema ,ma il dato sul PIL NOSTRANO,le stime e le aspettative sono per un annuale a -0,4 ed un trimestrale a -0,1,quindi l'auspicio è di restare almeno nelle aspettative ,anche perchè un dato inferiore potrebbe scatenare altre sontuose vendite e problemi piu' seri al nostro indice.Per i titoli da monitorare ,sara' tutto legato comunque al dato sul PIL ,bancari in primis e titoli energetici al seguito.Per tale ragione anche ogni ragionamento grafico non avrebbe alcun senso.

NEWS ULTIMA ORA IL PIL FRANCESE OLTRE LE ASPETTATIVE A 0,3% ATTESO ERA 0,1%

NEL DETTAGLIO

DATI MACROECONOMICI
ITALIA
Istat, stima preliminare Pil trim3 (10,00). Istat, prezzi all’importazione dei prodotti industriali settembre (11,00).

Istat, costo di costruzione di un fabbricato residenziale settembre (12,00).
EUROPA
Francia, stima Pil trim3 (7,30); occupati non agricoli trim3 (8,45).

Germania, stima Pil trim3 (8,00).

Grecia, stima Pil trim3 (11,00).

Portogallo, stima Pil trim3.

Zona euro, stima Pil trim3, dato finale inflazione ottobre (11,00).

BORSE ASIATICHE

Molto tranquille con il nikkei che continua la sua marcia dal giorno del QE ,ufficializzato da Kuroda ,l'indice ha effettuato un rialzo del 13% .Ma Draghi è noncurante degli effetti ed ha paura della bolla speculativa ,nel frattempo il nostro mercato si sta inabissando

HANG SENG invariato

RENZI CAMBIARE EUROPA

"L'Italia sta cambiando ma non servirà a niente se non riusciremo a cambiare l'Europa". Così il premier Matteo Renzi in conferenza stampa con il primo ministro romeno Victor Ponta. Se l'Ue cambierà potrà essere "meno legata alla burocrazia, alle logiche dei tecnici e più vicina alle esigenze dei cittadini".

 

INTESA RAGGIUNTA NEL PD

Intesa raggiunta nel Pd sul Jobs act. "Sono molto soddisfatto. Il Parlamento non è un passacarte e abbiamo dimostrato che incide", dice il capogruppo del partito Roberto Speranza parlando dell'accordo raggiunto sul Jobs act. Nessuna fiducia al testo in Senato, dunque, si riprende l'ordine del giorno della direzione Pd. Orfini: accordo largo, punto politico art.18"C'è un accordo larghissimo" ora "si stanno definendo i dettagli" ma "il punto politico è l'articolo 18". Così il presidente del Pd Matteo Orfini al termine della riunione sul Jobs act. Nella delega sarà recepito il testo della direzione Pd sul reintegro su alcuni tipi di licenziamenti, il cui elenco arriverà coi decreti delegati. Guerini, risposta a chi voleva aprire frontiChi voleva "aprire fronti nel Pd ha avuto una buona risposta. Il partito dentro la sua espressione cella commissione Lavoro ha saputo svolgere un lavoro serio, un confronto di merito" andando a "un punto condiviso che responsabilmente impegna tutti". Così il vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini sulla mediazione trovata sul Jobs Act.

 

NCD SU TUTTE LE FURIE

"Se il testo e' quello descritto dalle agenzie non e' accettabile. Ribadisco urgente riunione di maggioranza. Altrimenti si rompe coalizione". Lo dichiara il capogruppo Ncd al Senato Maurizio Sacconi.Boschi, non servono nuovi vertici di maggioranza  - "Stiamo discutendo con tutti in Parlamento. Non servono nuovi vertici di maggioranza". Così il ministro per i Rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi replica a Ncd. "Non servono nuovi vertici. E' sufficiente il lavoro in Parlamento", conclude Boschi.

 

 

FCA

Fiat Chrysler  è il "Top Pick" di Morgan Stanley nel settore statunitense dell'auto. La banca d'affari giudica molto positivamente la decisione del gruppo italo-americano di quotare in borsa la Ferrari. Gli esperti indicano che gli azionisti avranno la possibilità per 6-9 mesi di aumentare la loro esposizione in uno dei marchi più esclusivi al mondo.Morgan Stanley si attende che sotto la guida del nuovo presidente Sergio Marchionne ci saranno dei drastici cambiamenti presso la Rossa. "Le nostre discussioni segnalano che ci sarà una revisione strategica per spremere maggiormente il potenziale del marchio Ferrari anche al di fuori dell'arena dei veicoli a motori".Morgan Stanley prevede che le vendite registreranno nei prossimi anni una solida crescita per raggiungere 8.600 unità entro il 2018. Secondo gli analisti, inoltre, l'espansione nei prodotti e nei servizi di lusso offrirebbe delle grandi opportunità per capitalizzare sia il nome Ferrari che il marchio Formula 1."Non crediamo che gli investitori potranno ancora resistere a lungo alla Ferrari. Il potenziale del marchio è ampio, contagioso e incompreso". Morgan Stanley ha per Fiat Chrysler un target price a $16.

SPAGNA

Quarto mese consecutivo di deflazione per la Spagna. L'Instituto Nacional de Estadística (INE) ha confermato oggi che l'inflazione è calata ad ottobre dello 0,1% a fronte del -0,2% di settembre.L'indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA), quello considerato dall'UE per le sue statistiche, è sceso lo scorso mese dello 0,2% dopo il -0,3% di settembre.L'inflazione "core" è scesa ad ottobre dello 0,1%.

 

 

PETROLIO

L'EIA (Energy Information Administration) ha comunicato oggi che le scorte di petrolio (Crude Inventories) sono calate la scorsa settimana negli USA di 1,7 milioni barili. Gli analisti avevano previsto un calo di 0,5 milioni di barili.Le scorte di benzina sono aumentate di 1,8 milioni di barili. Gli esperti avevano atteso un calo di 280.000 barili.L'EIA ha inoltre comunicato che la scorsa settimana le scorte di distillati sono scese di 2,8 milioni di barili (stime: -1,6 milioni di barili).

 

BORSA USA

Il Dipartimento del Lavoro ha comunicato oggi che la scorsa settimana le nuove richieste di sussidi alla disoccupazione (Jobless Claims) sono aumentate negli USA di 12.000 unità a 290.000 unità. Gli economisti avevano previsto un aumento a 280.000 unità.La media mobile delle ultime quattro settimane, che viene considerata più attendibile perchè meno volatile, è salita di 6.000 unità a 285.000 unità.Il numero delle richieste continuative è salito nella settimana terminata lo scorso 1 novembre a 2,392 milioni. Gli esperti avevano atteso 2,353 milioni.

 

I principali indici azionari statunitensi hanno chiuso  in leggero rialzo. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,2%, l'S&P 500 lo 0,1% e il Nasdaq Composite lo 0,1%. Il Dow Jones ha chiuso ad un nuovo record storico.

A sostenere Wall Street sono stati alcuni positivi risultati societari e la speculazione sulle operazioni di M&A.

 

 

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