“L’interesse della Cina per l’oro è aumentato rapidamente” ha spiegato Albert Cheng, managing director per l’Oriente del World Gold Council, “tanto che la domanda è cresciuta in media del 24% all’anno dal 2007.”
“La domanda in Cina come percentuale della richiesta globale è raddoppiata dal 10% del 2007 al 21% del 2011.” Come indica il grafico, la Cina ha infatti superato l’India come consumatore numero uno d’oro nel primo semestre del 2012.
Niente di tutto ciò è accaduto per caso. Non secondo Xie Duo, relatore alla conferenza e direttore generale della Banca Popolare Cinese. Ricordando alla platea che la Cina è il primo produttore e consumatore d’oro, Duo spiega che “l’oro gioca un ruolo fondamentale nei mercati finanziari odierni.” Come già Zhou Xiaochuan disse alla conferenza del 2004 a Shangai, Duo spiega quale sia il piano della Cina per l’oro:
Tutto questo si riassume come “progresso nel mercato cinese dell’oro” ha detto Xie. “La strada da percorrere è ancora lunga.” Ma verso quale direzione?
“Francamente, il successo deriva dalla libera scelta del mercato, con il supporto della politica” ha continuato Duo. “Il governo ha messo in atto delle misure efficaci per garantire lo sviluppo sereno del mercato.”
Tra le misure ricordiamo che l’anno scorso il governo ha bandito il mercato illegale dell’oro, chiudendo tutti i centri di scambio esclusi i due che sono riconosciuti e gestiti ufficialmente, ovvero il Shanghai Gold Exchange e il Shanghai Future Exchange (SHFE). La preoccupazione era che “l’aumento del prezzo dell’oro aveva causato un aumento della domanda interna, che portò le aziende che tradavano con margine a utilizzare contratti derivati esteri come sottostante. L’attività era rischiosa per via del leverage. Per questa ragione il governo sta combattendo il mercato illegale.”
Esponendo una proposta sulla futura evoluzione del mercato cinese, Duo ha posto tale preoccupazione, ovvero il livello di rischio a cui i cittadini cinesi sono esposti, come base per 3 dei 5 step che costituiscono il suo piano. Tale piano si riassume in effetti in due elementi: l’obiettivo di “guidare gli investitori a compravendere sulle piattaforme legittime”, e il mantenimento di un controllo stretto sulla fornitura di prodotti al mercato libero:
L’ultimo punto è per “un secondo momento”, nelle parole di Duo, e il mercato cinese sarà aperto ai player internazionali soltanto quando gli altri punti saranno implementati stabilmente. Ovviamente la limitazione non è valida a doppio senso: la Industrial and Commercial Bank of China (ICBC) ha ottenuto l’approvazione per comprare una investment bank argentina
“La domanda di oro da investimento in Cina è sostenibile?” ha domandato Albert Cheng del WGC. Zheng Zhiguang, della ICBC, ritiene di sì, perché nei prossimi 10 anni “assisteremo a uno sviluppo economico progressivo e stabile. I redditi delle famiglie continueranno a crescere. È il piano del governo.”
Rispondendo alla stessa domanda, Yu Yongding, professore all’Istituto di Politica ed Economia Mondiale ed ex membro della Banca Popolare Cinese ha dichiarato: “Pechino ha mezzi impressionanti per raggiungere i propri target.”
Tutti coloro che posseggono oro in Occidente sperano che sia cosi.