Scritto da Michele Amoruso
Giornata molto importante quella di oggi , dove nel panorama Europeo si son visti miglioramenti a livello bancario.
Intesa San Paolo
Il 2018 è stato un anno davvero duro per il comparto bancario Italiano, il quale non ha impedito all'istituto guidato da Carlo Messina , di eccellere e battere le stime di mercato.
Come preannunciato stamane, Intesa Sanpaolo ha presentato oggi i conti relativi al quarto trimestre del 2018 e quelli dell’intero esercizio chiuso al 31 dicembre scorso. I risultati del gruppo guidato dall’AD Carlo Messina sono stati senza dubbio positivi.
Nell’ultimo quarto del 2018 la banca ha registrato un utile netto di 1,038 miliardi di euro, in aumento dagli 833 milioni del trimestre precedente. A livello annuale, utile netto ha superato i 4 miliardi di euro, +6,13% a 4,05 miliardi di euro dai 3,816 del 2017. La gestione dei crediti deteriorati e la dinamica dei costi hanno influito positivamente sulla crescita di questo aggregato. Il risultato corrente lordo è cresciuto dell’11%, del 4,5% il risultato della gestione operativa.
L’istituto guidato da Carlo Messina presenta un elevato grado di efficienza, con il rapporto cost-income pari al 53%. Segnali positivi anche sul fronte dei costi operativi, diminuiti del 3,6% rispetto al 2017. Le rettifiche di valore sui crediti è scesa del 27,7% tra il 2017 e il 2018 e il costo del rischio è diminuito a 61 centesimi di punto dagli 81 centesimi di 12 mesi prima. La qualità del credito è migliorata a seguito dell’efficacia della gestione proattiva del credito e al rafforzamento del contesto economico.
Segnali positivi per gli azionisti sul fronte dei dividendi: il CdA ha deliberato di distribuire cedole in contanti per 3,449 miliardi di euro, aumentati rispetto ai 3,419 miliardi di euro del 2017, pari all’85% del payout ratio indicato nel Piano di Impresa per il 2018. Diviso per le 17.509.481.027 azioni ordinarie della banca, fa un dividendo lordo pari a 19,7 centesimi di euro per azione.
Ambiziose aspettative per questo 2019? A voi la scelta, la matematica non è un'opinione!
Ubi Banca: barlume di speranza
Non accenna a placarsi il calo di Ubi Banca che dal massimo relativo di inizio dicembre in prossimità di 2.90 euro, continua ad rimarcare minimi consecutivi l'ultimo dei quali è a 2.148 euro.
La preoccupazione degli investitori continua a concentrarsi sulla dinamica di spesa dello stato italiano e per questa via sui costi in aumento per finanziare il debito pubblico, detenuto sotto forma di titoli di stato anche dai gruppi bancari italiani.
Eseguendo l'analisi tecnica su UBI, si delinea la dinamica ribassista subita dai prezzi non accenna a fermarsi nonostante il rimbalzo di oggi, che è ben poca cosa se rapportato al movimento di ribasso iniziato a maggio 2018 in prossimità della rottura di 3.40 euro. Probabilmente il prezzo toccherà il supporto psicologico tracciato , sulla fascia di prezzo 1,941 euro, per poi raggiungere nuovi minimi storici al di sotto di tale fascia.
Uno scenario positivo, si potrebbe evidenziare raggiungendo almeno la fascia di prezzo di 2,40 euro per poi proseguire verso la resistenza a 3,40 euro.
Possibili titoli da comprare?
Tra i più gettonati, non molto evidenziati , troviamo:
Stati Uniti
L’indice che misura l’andamento del comparto servizi statunitense elaborato dall’ISM (Institute for Supply Management) nel primo mese dell’anno si è attestato a 56,7 punti.
Il dato precedente aveva fatto segnare 57,6 punti e gli analisti avevano stimato 57,1 punti.Valori maggiori di 50 punti indicano espansione dell’attività economica, sotto tale soglia si parla di recessione.