IL PIL ITALIANO E LE ESPORTAZIONI ,DATI CHE SODDISFANO GRANDI CASE D’AFFARI
GOLDMAN SACHS ,crede ancora nel risveglio ITALIA,Goldman Sachs resta fiduciosa sull'Italia e sul Governo Renzi. "Anche se non abbiamo visto molti progressi nel corso dei primi nove mesi del nuovo Esecutivo, ci aspettiamo che in Italia venga attuato un pacchetto di riforme che avra' un impatto positivo sull'economia nel medio periodo, attraverso un incremento degli investimenti e un aumento dei posti di lavoro", spiegano gli analisti, che evidenziano la maggiore determinazione che Matteo Renzi ha nei confronti delle riforme strutturali rispetto al suo predecessore, Enrico Letta. Gli analisti notano che in Europa "il contesto attuale e' favorevole per le riforme strutturali. Una politica monetaria/fiscale accomodante", l'andamento del Pil e la pressione esterna da parte delle istituzioni europee ed internazionali "creano un ambiente in cui la liberalizzazione economica e' piu' probabile". Gli esperti evidenziano inoltre che non mancheranno le difficolta' nell'implementazione delle riforme e quindi i progressi potranno essere sporadici, ma per l'Italia "nei prossimi trimestri ci aspettiamo dei passi in avanti". Allo stesso tempo c'e' da considerare tuttavia che "le riforme strutturali possono avere un effetto negativo nel breve periodo e gli effetti positivi potrebbero richiedere molto tempo per concretizzarsi", concludono gli analisti.
ANCHE JPM,Commentando il Pil del 3* trimestre dell'Eurozona gli esperti di JPMorgan spiegano che "la crescita non e' particolarmente impressionante" ma rispetto alla debolezza evidenziata ultimamente da alcuni dati il risultato del Pil e' stato buono. Riferendosi poi al Pil del 3* trim. italiano (-0,1% t/t) gli esperti spiegano che la variazione resta negativa ma comunque il dato e' stato lievemente migliore del previsto. La casa d'affari sottolinea infine che le riforme economiche potrebbero aiutare l'economia del Paese.
MA GURDIAMO IL DATO ED I MERCATI ODIERNI
Il Pil italiano cala ancora, meno di quanto si temeva dopo la gelata settembrina della produzione , ma cala ancora. Con il terzo trimestre 2014 sale così a 13 il numero dei trimestri senza crescita in Italia. E con una variazione acquisita per il 2014 a -0,3% che difficilmente si assottiglierà nell'ultimo trimestre dell'anno. In un quadro che rimane desolante la novità positiva, che dovrà essere confermata dai dati Istat più dettagliati di inizio dicembre, è il ritorno alla crescita dell'export netto storico driver dell'economia nazionale. "È un fattore che contribuisce all'uscita dalla recessione. L'indebolimento dell'euro ha influito solo a settembre, nei prossimi mesi dovrebbe favorire maggiormente il rilancio delle esportazioni. Il dato odierno probabilmente è stato sostenuto dai segnali di stabilizzazione nei paesi, come Francia e Germania, che avevano sofferto nel trimestre precedente" In Italia la contrazione è stata dello 0,1% su base congiunturale e 0,4% a perimetro tendenziale ben sotto la media Ue che si attesta rispettivamente a +0,3 e a +1,3%. A pesare, come afferma Istat, anticipando qualitativamente un commento sulle componenti, è la domanda interna non sufficientemente compensata dal rimbalzo dell'export netto. Mentre i consumi hanno mostrato recentemente una stabilizzazione legata a un reddito reale disponibile sostenuto dall'assenza di inflazione "Le cadute più forti sono state negli investimenti e nelle scorte, gli imprenditori per ora non si sono fidati dell'ipotesi di uscita dalla recessione. Gli imprenditori non investono se non si aspettano una ripresa della domanda, interna ed estera. Bisognerà aspettare il prossimo anno. Per un'inversione di tendenza della fiducia e del contesto in cui operare la speranza rimane riposta nella concreta attuazione delle riforme annunciate dal governo Renzi. "Il governo sta spingendo su riforme importanti, su lavoro e giustizia, e potrebbe dare garanzie sulle Abs mezzanine.
Morgan Stanley si aspetta un ulteriore indebolimento almeno sino ai primi mesi del 2015, ma che è pronto ad una posizione più bullish di fronte alle riforme. Attuate.
OGGI oltre alla autorevole prova di FINMECCANICA ,vorrei segnalare la news che ho conferito ieri con grafico allegato ,riguardante il doppio minimo di UNICREDIT realizzato a 5,005 eu ,asserendo che sarebbe stato propedeutico a sontuoso rialzo ,come avvenne per ENI ad inizio anno.Il titolo UNICREDIt quest'oggi dopo aver comunicato l'azienda che sono sospese le trattative con FORTNESS ,per UCCMB,ha effettuato un buy on news , come per magia dopo aver toccato ieri il livello segnalato.Quindi il titolo ha effettuato in questo mese ,di adrenalina pura ,tre sell on news ,nell'ordine 6,11 eu per stress test,5,91 su parole DRAGHI E 5,765 eu dopo aver comunicato la trimestrale,ed ieri a 5,005 eu esce la notizia che la trattativa è sospesa e scatta il buy on news.Questa è la borsa ,se non ti sai districare ti UCCIDE....oppure credi in un titolo e lo tieni.Questa filosofia ,ci fa capire che quando è il momento di comprare ,il titolo ha gia scontato la notizia ,quindi bisogna vendere, viceversa quando si è convinti che la news uscita induce alle vendite ha gia digerito la negativita',ergo comprare,la BORSA AGISCE IN QUESTO MODO,IN BORSA SI SCONTA TUTTO NEL DURANTE.Sono principi logici, facilissimi ,ma quasi nessuno ne fa tesoro,compreso chi scrive questo articolo.
CHIUSURA 18965punti
GRECIA,Nel periodo da luglio a settembre il Pil greco è cresciuto dello 0,7% dopo che dal primo trimestre dell'anno l'economia greca è emersa da una lunga recessione, iniziata nel 2009.
PIL EUROZONA MIGLIORATO RISPETTO ATTESE
L'Eurostat ha comunicato oggi che in base alle sue stime preliminari il PIL della zona euro è cresciuto nel terzo trimestre del 2014 dello 0,2%. Gli economisti avevano previsto una crescita dello 0,1%.Il dato del secondo trimestre è stato rivisto al rialzo, da +0,0% a +0,1%.Su base annua il PIL dell'Eurozona è aumentato lo scorso trimestre dello 0,8%. Gli esperti avevano previsto un aumento dello 0,7%.Nell'intera Unione Europea il PIL è cresciuto su base sequenziale dello 0,3% e su base annua dell'1,3%
DEBITO PUBBLICO IN CALO
Il debito delle amministrazioni pubbliche è diminuito nel mese di settembre di 14,4 miliardi di euro, scendendo a quota 2.134 miliardi, rende noto oggi la Banca d'Italia.Il calo, dice Bankitalia nel supplemento di finanza pubblica al suo bollettino statistico, "è stato determinato dalla riduzione di 30,9 miliardi delle disponibilità liquide del Tesoro (pari a fine settembre a 51,6 miliardi; 40,8 a settembre 2013), che ha più che compensato il fabbisogno del mese (18,4 miliardi)" In aggiunta, "l'emissione di titoli sopra la pari, il deprezzamento dell'euro e gli effetti della rivalutazione dei titoli indicizzati all'inflazione hanno complessivamente contenuto l'incremento del debito per 1,9miliardi".Il calo è stato di 14 miliardi di euro per l'amministrazione centrale, di 0,4 miliardi per le amministrazioni locali, specifica Via Nazionale.
Nei primi nove mesi del 2014 il debito pubblico è aumentato di 64,2 miliardi: di 57,9miliardi per le amministrazioni pubbliche, 13,9 miliardi per e l'aumento delle disponibilità liquide del Tesoro.Nel fabbisogno dei primi nove mesi, dice Bankitalia, ha anche "inciso per 4,7 miliardi il sostegno finanziario ai paesi dell'areadell'euro".
INFLAZIONE
L'inflazione della zona euro si è attestata a ottobre a +0,4% a perimetro annuale, in linea con il consensus.L'Eurostat ha confermato oggi che i prezzi al consumo sono aumentati nella zona euro ad ottobre dello 0,4%. Il dato è conforme alle previsioni degli economisti.I prezzi al consumo erano aumentati nella zona euro a settembre dello 0,3%. Si era trattato del più basso aumento dall'ottobre del 2009. La Banca Centrale Europea ha come obiettivo un tasso d'inflazione al di sotto del 2% per il medio termine.
Milano incrementa i guadagni, con il Ftse Mib che fa segnare un +0,73% a 18.918 punti dopo i dati sull'Eurozona. In particolare, l'inflazione e' stata inferiore alle attese ad ottobre: -0,1% m/m, contro il consenso per un dato invariato. Questo, sottolinea un operatore, alimenta la pressione sulla Bce per ulteriori misure
GERMANIA PIL
L'economia tedesca ha registrato nel terzo trimestre del 2014 una lieve crescita. L'ufficio federale di statistica ha comunicato oggi che in base alle sue stime preliminari il PIL della Germania è aumentato dello 0,1%. Il dato è conforme alle previsioni degli economisti.Il dato del secondo trimestre è stato rivisto leggermente al rialzo, da -0,2% a -0,1%.A sostenere l'economia tedesca è stato soprattutto il consumo da parte dei privati. Le esportazioni sono aumentate inoltre più delle importazioni, cosicché la bilancia commerciale ha avuto un impatto positivo sul PIL. Gli investimenti sono ancora scesi. Le scorte sono calate significativamente.Su base annua il PIL tedesco è cresciuto nel lo scorso trimestre dell'1,2%. Gli esperti avevano previsto una crescita dell'1,1%.
BORSA USA
Vendite al DETTAGLIO
Il Dipartimento del Commercio ha comunicato oggi che le vendite al dettaglio (Retail Sales) sono cresciute negli USA ad ottobre dello 0,3%. Il dato è conforme alle previsioni degli economisti.Il dato di settembre è stato confermato a -0,3%.
PREZZI IMPORT
Il Dipartimento del Commercio degli USA ha comunicato oggi che i prezzi alle importazioni (Import Prices) sono calati ad ottobre dell'1,3%. Gli economisti avevano previsto un calo dell'1,4%. Era dal giugno del 2012 che i prezzi alle importazioni non registravano negli USA una tale flessione. Si è trattato inoltre del quarto calo mensile di fila.Il dato di settembre è stato rivisto al rialzo, da -0,5% a -0,4%.Esclusi i carburanti i prezzi alle importazioni sono scesi ad ottobre dello 0,2% contro il -0,1% del mese precedente.I prezzi alle esportazioni sono scesi lo scorso mese dell'1%. Gli esperti avevano atteso un calo dello 0,1%.
La lettura preliminare (metà novembre) dell’indice della fiducia dei consumatori elaborato dall’Università del Michigan in collaborazione con Thomson Reuters lo vede in crescita a 89,4 punti, il livello più alto dal mese di luglio del 2007. Le attese degli analisti erano per 88 punti. La lettura finale di ottobre era di 86,9. Secondo gli economisti il miglioramento della fiducia dei consumatori è di solito di buon auspicio per la crescita del consumo, il principale driver dell’attività economica.
TELECOM
In Brasile Bayard Gontijo, a.d. di Oi, ha detto ufficialmente di essere interessato a un'aggregazione con Tim Brasil, la controllata di Telecom Italia. Oi non ha fretta di vendere le attività di Portugal Telecom, ma è interessata a ottenere le condizioni migliori per gli azionisti.
Secondo il CEO, Oi, dopo la vendita di Portugal Telecom, potrebbe partecipare a uno spezzatino di Tim Brasil, senza la necessità di ricorrere ad un aumento di capitale.Il management di Oi non ha escluso una potenziale fusione con Tim Brasile, pur spingendo per il consolidamento.
Le dichiarazioni sono in linea con lo scenario da noi atteso in Brasile.
ANSALDO
Secondo il quotidiano giapponese Nikkei, Hitachi è ormai vicina ad acquistare Ansaldo sts controllato al 40% da Finmeccanica per un valore di 1,7 miliardi di dollari.Le indiscrezioni non specificano se la cifra si riferisca solo ad Ansaldo Sts e per quale percentuale o comprenda anche le attività in perdita di Ansaldo Breda.Ad oggi Ansaldo Sts capitalizza in Borsa 2,13 miliardi di dollari pari a 1,7 miliardi di euro. Hitachi dopo aver acquistato il 40% di Ansaldo Sts da Finmeccanica dovrà lanciare un'Opa sulla parte restante del gruppo.
UNICREDIT
Secondo la stampa, la vendita, da parte di Unicredit di Uccmb e di un pacchetto di sofferenze potrebbe essere rinviata o addirittura sospesa per differenti vedute circa le commissioni che la banca dovrebbe pagare per l'attività di gestione dei crediti da parte di Fortress.Secondo la stampa il pacchetto di sofferenze (3,4 miliardi) oggetto della vendita potrebbe essere ceduto ad un prezzo pari al 10% del valore nominale. Il servicer Uccmb, invece, potrebbe essere ceduto per un valore di 350 milioni. L'operazione potrebbe valere 10-15 punti base di CET1 ratio ma riteniamo che Unicredit non abbia urgenza di cedere la società alla luce anche del fatto che la JV tra Pioneer e Santander dovrebbe andare a buon fine e generare circa 20 punti base di CET1 ratio.
PETROBAS
Il titolo di Petrobras e' stato sospeso dalle contrattazioni sulla Borsa di San Paolo sin dall'apertura dopo l'annuncio sul rinvio dei risultati trimestrali, mentre in fase di pre-asta a New York i certificati di deposito sono in ribasso di oltre il 6%. La societa' petrolifera brasiliana ha rinviato la pubblicazione dei risultati del terzo trimestre al 12 dicembre prossimo a causa delle conseguenze dello scandalo per corruzione e delle relative indagini delle autorita' giudiziarie brasiliane e statunitensi