PMI:GERMANIA RALLENTA E FRANCIA IN CONTRAZIONE A OTTOBRE

GERMANIA

- Il settore privato in Germania si è espanso per il diciottesimo mese di fila in ottobre, anche se la produzione ha rallentato il passo, segno che la prima economia europea raggiungerà a stento a una modesta crescita nel quarto trimestre.

L’indice Pmi finale a cura di Markit composito, che unisce cioè settore manifatturiero e servizi, è sceso a 53,9 da 54,1 di settembre. Il dato resta ampiamente sopra la soglia di 50 che separa contrazione da crescita, ma è inferiore alla lettura preliminare di 54,3 e ampiamente sotto i livelli visti nella prima parte dell’anno.

“Mentre la produzione manifatturiera ha accelerato, l’attività servizi ha rallentato”, sottolinea Markit.

L’indice Pmi per il solo settore servizi è sceso a 54,4, sui minimi da sette mesi, da 55,7 di settembre, mentre le attese sull’attività economica del comparto sono scivolate a un minimo da 22 mesi.

FRANCIA

Settore privato francese ancora in difficoltà in ottobre, con la contrazione del comparto servizi che si accentua e le imprese che hanno ridotto i prezzi al ritmo più sostenuto da cinque anni a questa parte.

La lettura finale di ottobre dell’indice Pmi composito francese si è attestata a 48,2 punti, con una piccola revisione verso l’alto rispetto ai 48,0 della stima flash, comunque in calo dai 48,4 punti di settembre.

Per l’indice Pmi servizi, il dato finale di ottobre è risultato a 48,3 punti, dai 48,1 della stima flash: si tratta della seconda rilevazione mensile consecutiva in area di contrazione (sotto quota 50) dopo i 48,4 punti di settembre.”Il debole andamento dell’economia sembra dunque persistere nel trimestre finale dell’anno, delineando la prospettiva che il 2014 sarà nel suo complesso un anno di bassa, se non di nessuna, crescita del Pil” commenta Jack Kennedy, economista di Markit, la società che elabora il rapporto congiunturale.”A guidare la contrazione è stata un’accelerazione nella contrazione dei nuovi ordini, che si sono ridotti al tasso più significativo da oltre un anno. Questo è avvenuto nonostante i tagli sempre più ampi ai prezzi, che hanno subito la riduzione più marcata da cinque anni, sullo sfondo di un’ampia percezione delle intense pressioni competitive” aggiunge l’economista.