Gli stipendi d’oro dei banchieri e dei presidenti dei consigli di amministrazione delle grandi aziende private non sembrano fare altrettanto rumore quanto l’indignazione che provocano le notizie sugli stipendi d’oro di politici e capitani della pubblica amministrazione. Il minor scandalo che suscitano le notizie sugli stipendi d’oro dei privati deriva, giustamente, dal fatto che una società privata è liberissima di concedere anche una retribuzione infinita a un manager esperto che è stato chiamato per lanciare sul mercato la stessa società. Eppure l’enorme divario esistente tra il vertice della piramide e la sua base è forse una delle dimostrazioni più importanti delle tante disfunzioni del sistema capitalistico, con i liquidi che rimangono concentrati al vertice, mentre alla base arrivano solo le briciole.
Lo stipendio di Enrico Cucchiani
Fatta questa premessa veniamo alla notizia, ossia ai numeri. Durante l’assemblea di Intesa Sanpaolo, l’ad Cucchiani ha affermato che il suo stipendio è pari a 42,6 volte lo stipendio medio degli altri dipendenti di Intesa Sanpaolo. Il divario tra lo stipendio dell’ad e quello medio dei suoi dipendenti non deve però scandalizzare visto che nel resto dell’Europa, gli ad delle banche incassano 80 volte lo stipendio medio di un loro dipendente.
Quasi a discolpa del suo stipendio d’oro, Enrico Cucchiani, ha affermato che nel 2011 gli incentivi per l’alta direzione di Intesa Sanpaolo sono diminuiti del 41% rispetto al 2010 fino ad arrivare ai casi di capacissimi manager che non hanno preso alcun incentivo, nonostante abbiano lavorato molto bene. In conclusione del suo intervento Cucchiani ha ricordato che ”Ciò detto è un lavoro che faccio con passione. Non ho avuto figli e conduco una vita tutto sommato sobria. I soldi che risparmierò di certo non me li porterò appresso ma li lascerò in beneficenza: in questo modo cercherò quindi di restituire parte del beneficio che ho ricevuto“.