QUOTE BANKITALIA SETTIMANA PROSSIMA SI ESPRIME BCE
Per l’opinione legale della Bce sul decreto con cui il governo intende procedere alla rivalutazione delle quote del capitale di Bankitalia bisognerà sicuramente attendere ancora qualche giorno.
Lo dice un portavoce di Francoforte contattato telefonicamente, facendo notare che al più presto l’opinione della Bce arriverà all’inizio della settimana prossima.
La settimana scorsa il governo aveva rinviato a oggi il decreto legge su Bankitalia,unitamente a quello dell’Imu, in attesa del parere della Bce per il cui arrivo il premier Enrico Letta aveva parlato di ‘questione di ore’. Già in quell’occasione Francoforte aveva spiegato di aver ricevuto da poco la richiesta e di avere bisogno di
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Senza il parere della Bce il governo potrebbe rimandare alla prossima settimana l’abolizione della seconda rata Imu. Letta aveva infatti spiegato che i due decreti costituiscono un unico pacchetto: “L’uno assegnerà con le quote delle risorse. Con l’altro si aumenteranno gli acconti per banche e assicurazioni”.
Il processo che porterà la Bce a esprimersi sul piano italiano richiede alcuni passaggi. L’iter prevede in prima battuta di inviare agli uffici legali delle banche centrali nazionali il provvedimento perché queste possano presentare le loro osservazioni alla Bce.
L’opinione dell’ufficio legale della Banca centrale europea deve poi essere approvata dal consiglio direttivo di Francoforte.
Più in generale, la Bce deve valutare se il provvedimento italiano rispetta i trattati europei in tema di indipendenza del sistema delle banche centrali europee.
In particolare, al centro del provvedimento sono la possibilità di rendere cedibili le quote azionarie di Bankitalia, di introdurre un tetto al possesso azionario del 5% e, secondo alcune indiscrezioni stampa, di autorizzare la stessa banca centrale ad acquisire temporaneamente proprie azioni.
Avvalendosi di un comitato di esperti,Bankitalia ha indicato in 5-7,5 miliardi il valore delle sue quote, a fronte dei 156.000 euro attuali che risalgono a una valutazione basata su una legge degli anni trenta.
L’operazione dovrebbe assicurare un gettito una tantum di circa 1,2miliardi nel 2014.
Le banche azioniste, secondo il presidente dell’Abi Antonio Patuelli, sono pronte a versare l’imposta, anche entro la fine dell’anno, se sarà riconosciuta la maggiore solidità patrimoniale