RUMORS DEL 24 MAGGIO

Maggio 24, 2018

RUMORS DEL 24 MAGGIO

MPS

MPS

-Il futuro del Montepaschi e' uno dei temi piu' caldi nel battage politico di questi giorni, anche se le dichiarazioni d'intenti espresse dai partiti di maggioranza appaiono ancora abbastanza vaghe. Soprattutto non e' chiaro come il possibile governo intenda muoversi di fronte a interlocutori rigorosi come le autorita' europee che hanno l'ultima parola sul futuro della banca. L'idea ad esempio di rinegoziare l'accordo di ristrutturazione per prolungare sine die la presenza dello Stato nel capitale o ammorbire il taglio dei costi - scrive MF - appare di difficilissima realizzazione. Il salvataggio del Montepaschi o, per meglio dire, la sua ricapitalizzazione precauzionale si regge infatti su un restructuring plan quinquennale negoziato direttamente dal Tesoro e dalla Commissione europea in base a quanto previsto dalla direttiva Brrd. Il presupposto di questo dell'accordo e' stata la sua compatibilita' con la disciplina sugli aiuti di Stato attorno alla quale dovrebbe ruotare anche una sua eventuale rinegoziazione. "Il piano e' incardinato sui principi della Brrd e una radicale revisione del piano presuppone una revisione della direttiva. Tutto questo pero' oggi appare molto probabile visto che, come ha dimostrato la recente blueprint sulle asset management company nazionali, la Commissione non vuole ammorbire la linea sul tema degli aiuti di Stato", spiega una fonte legale a MF-Milano Finanza. Questo - prosegue il quotidiano finanziario - non esclude che l'accordo raggiunto nel luglio scorso tra Roma e Bruxelles possa essere parzialmente rivisto. "Da un lato la DgComp puo' riaprire la trattativa nel caso in cui gli obiettivi concordati non vengano raggiunti, mentre dall'altro lato il Tesoro puo' teoricamente chiedere una revisione dei target nel caso in cui il quadro macroeconomico o i risultati di bilancio si discostino sensibilmente dalle previsioni", spiega un consulente che ha lavorato all'accordo dello scorso anno. Questi interventi pero' sono legati all'andamento di specifici covenant e indicatori finanziari e non alla volonta' politica di una delle parti.

UBI BANCA

Ubi non ha intenzione di vendere la propria piattaforma di recupero dei crediti problematici.
E' quanto ha sottolineato alla stampa a margine di un evento a Roma Victor Massiah, Ceo della banca lombarda, il quale ha aggiunto che una potenziale partnership strategica con un player attivo nel settore degli Npl, sul modello Intesa Sanpaolo-Intrum, 'e' stata analizzata'. Il manager ha poi affermato: 'Il nostro recovery rate ci mette tra i migliori'.
In riferimento al pacchetto di crediti deteriorati che l'istituto ha pianificato di cedere, il consigliere delegato ha precisato che includera' esclusivamente le sofferenze e non gli Utp, che secondo Massiah 'vanno gestiti in modo da aiutare il cliente a tornare in bonis'.

GIGLIO GROUP

Giglio Group, società media attiva nel campo del commercio elettronico, potrebbe mettersi in luce in Borsa.La società ha avviato una collaborazione per il lancio di una televisione commerciale (T-Commerce) su WeChat, uno dei più importanti social network cinesi che conta circa un miliardo di utenti. Grazie alla T-Commerce, i marchi delle moda italiana potranno subentrare rapidamente, e a costi contenuti, nel mercato digitale cinese. Il management del gruppo afferma che la tv, il canale digitale e la piattaforma e-commerce Ibox, creati a livello locale e utilizzati con WeChat, consentiranno di convertire velocemente in acquisti i video trasmessi sui mobile.
Alessandro Giglio, Presidente e Ceo della società, ha dichiarato che l'operazione permetterà ai marchi lusso italiani di espandersi rapidamente in Cina, uno dei mercati più importanti del mondo.

BANCA IFIS

Banca IFIS , l'istituto attivo nel settore della finanza alle imprese e nell'acquisto e gestione di crediti deteriorati, potrebbe mettersi in luce in Borsa. La Banca d'Italia ha dato il via libera all'acquisizione, da parte della società, di una quota maggioritaria di Credifarma, il cui business è quello di sostenere le farmacie a livello finanziario.
L'operazione sarà completata quest'estate; Banca Ifis acquisirà le il 32,5% del capitale di Credifarma, attualmente detenuto da Unicredit e Bnl.

GENERALI

Generali si rafforza nell'area dell'Europa Centrale e dell'Est mettendo a segno l'acquisizione di Adriatic Slovenica, terza compagnia slovena, e di Concordia Insurance e Concordia Polska Tuw in Polonia. "Questo e' un altro passo avanti nella strategia del gruppo di migliorare ulteriormente la sua impronta in questa area" si legge in una nota della compagnia assicurativa guidata da Philippe Donnet ripresa da MF. Generali ha identificato l'area Cee "come uno dei suoi driver chiave di crescita e come un mercato strategico in cui rafforzare la sua posizione competitiva e redditivita'". Il Leone di Trieste non ha reso noto il valore delle acquisizioni. Secondo un comunicato di Kd Group, venditore della compagnia slovena, citato dall'agenzia Bloomberg, la cessione e' avvenuta per 245 milioni di euro. Grazie all'acquisizione Generali diventa il secondo operatore del Paese. Le due acquisizioni "ci permettono di bilanciare e diversificare il nostro portafoglio, i canali di vendita e la presenza regionale" e fanno crescere il business di Generali in Austria, Cee & Russia "di circa il 7%, raggiungendo oltre 6,4 miliardi in termini di raccolta premi", ha commentato Luciano Cirina', ceo di Generali Cee Holding.

MEDIASET

All'avvio dei Mondiali di calcio in Russia mancano ancora tre settimane, ma nelle casse di Publitalia '80, la concessionaria del gruppo Mediaset, sono gia' arrivati contratti e accordi con investitori per una cifra che ha quasi raggiunto l'investimento effettuato dal gruppo televisivo di Cologno Monzese per l'acquisizione in esclusiva dei diritti dell'evento, che si svolgera' dal 14 giugno al 15 luglio. Infatti, secondo quanto trapela dai centri media specializzati, il Biscione - scrive MF - ha ottenuto dalle aziende impegni di spesa per 70 milioni. Una cifra che di fatto permette gia' oggi di coprire la somma messa sul piatto per ottenere le immagini, ovvero 78 milioni. Ma Stefano Sala, a capo di Publitalia, e' convinto di poter incassare ancora di piu' e quindi non solo di raggiungere il break even rispetto al costo sostenuto dal network guidato da Pier Silvio Berlusconi ma anche di registrare una sensibile plusvalenza. E se e' difficilmente raggiungibile il target dei 100 milioni di raccolta per il solo evento rappresentato dai Mondiali, va detto che Mediaset puo' puntare a superare gli 80-85 milioni. Al momento a Cologno Monzese nessuno vuole commentare l'indiscrezione di mercato raccolta da MF-Milano Finanza, ma e' certo che, nonostante l'assenza dell'Italia dalla competizione, l'attenzione del pubblico e delle aziende resta alta. A onor del vero, in tema di gestione di budget va detto che lo scorso dicembre nel commentare l'aggiudicazione dei diritti dei Mondiali lo stesso Berlusconi jr aveva fatto sapere che "il costo reale dell'operazione sara' compreso tra i 40 e i 45 milioni, al netto del risparmio garantito dai programmi che non dovranno essere piu' inseriti nel palinsesto estivo". Del resto - prosegue il quotidiano - la programmazione nei mesi di giugno, luglio e agosto e' decisamente meno impegnativa e costosa rispetto alle stagioni autunnali e primaverili. Ma bisogna aggiungere che Mediaset coprira' totalmente l'evento attraverso Canale5 (21 partite), Italia1 (35 match) e il canale 20 (8 sfide). Oltre ai contenuti di Mediaset Extra e di Premium e il supporto del polo radiofonico di gruppo, dei mezzi online e della parte digitale (app dedicate).

FCA

Stanotte il Dipartimento al Commercio degli Stati Uniti ha comunicato che l'indagine sulle importazioni di auto, già in corso, intende verificare se gli attuali termini commerciali possano rappresentare una minaccia alla sicurezza nazionale. Nel caso fosse provata, la Casa Bianca potrebbe procedere con l'imposizione di dazi in modo autonomo, senza passare dal Congresso. Il Wall Street Journal riporta che l'amministrazione Trump ha in mente una tassa all'ingresso del 25%. In precedenza, poche pre prima, il presidente aveva anticipato in un tweet l'arrivo di "grandi notizie per i fantastici operai statunitensi dell'auto"

TREVI

Trevi  avrebbe scelto Bain Capital Credit per un'operazione del valore di oltre 900 milioni di euro volta a salvare la società attiva nell'ingegneria del sottosuolo e nelle perforazioni. In una nota diffusa in serata Trevi dice che sta proseguendo le negoziazioni con Bain Capital Credit per una possibile operazione sull'indebitamento complessivo del gruppo, ma che ad oggi non c'è alcun impegno, neppure di esclusiva

First capital

First Capital  gruppo di partecipazione finanziaria specializzato in investimenti di Private Investments in Public Equity e di Private Equity, tra i titoli sotto la lente di oggi.
La società guidata da Vincenzo Polidoro (nella foto) ha reso noto di avere deliberato il programma di acquisto azioni proprie autorizzato dall'Assemblea dei Soci del 3 maggio 2018, fino ad un massimo di 250.000 azioni, da effettuarsi in parte mediante l'esecuzione di un'Offerta Pubblica di Acquisto volontaria e parziale ed in parte mediante un piano di buyback.Il periodo di adesione dell'OPA avrà una durata di 15 giorni di Borsa aperta ed avrà inizio alle ore 8:30 del giorno 4 giugno 2018 e avrà termine alle ore 17:30 del giorno 22 giugno 2018, estremi inclusi. Il pagamento del corrispettivo sarà in data 27 giugno 2018.

La società ha inoltre reso noto il Net Asset Value consolidatoè pari a 38,3 milioni di euro e corrispondente a 15,1 per azione.
La Posizione Finanziaria Netta è positiva (liquidità netta) e pari a 7,3 milioni, composta da liquidità disponibile per 12,0 milioni e da debiti finanziari per Euro 4,7 milioni, rappresentati esclusivamente dal prestito obbligazionario emesso dalla Società. La linea di credito autorizzata e non utilizzata porta a circa 22 milioni la liquidità disponibile per ulteriori investimenti.
Ricordiamo che Ubi Banca ha confermato il giudizio Buy (molto interessante) sul titolo, il target price è stato fissato a 13,6 euro per azione. Secondo l'istituto bancario, l'upside su titolo sarebbe del 27% circa e, considerando le partecipazioni in portafoglio della società, raggiungerebbe l'87%.

Il valore del patrimonio netto (net asset value) è stato stimato a 15,1 euro per azione.

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