RUMORS DEL 28 NOVEMBRE

Novembre 28, 2016

generaliRUMORS DEL 28 NOVEMBRE

GENERALI

Secondo Il Sole 24 Ore di domenica il comitato degli investimenti della compagnia di assicurazione si riunisce oggi per discutere dell'eventuale conversionedei bond Mps, che ammontano a 400 milioni. Generali potrebbe arrivare all'8% del capitale della banca. Il quotidiano sottolinea l'intreccio tra le decisione de Il Leone di Trieste e la rinegoziazione, in corso, dell'accordo di bancassurance tra Mps e Axa, che, in caso di mancato accordo, potrebbe costare all'istituto senese 750 milioni. Intervistato da Affari & Finanza, il Ceo Philippe Donnet torna sui piani futuri. E sulla possibile conversione dei bond Mps sottolinea che "in questo contesto ha molto valore". Per quanto riguarda le prospettive del gruppo, Donnet dice: "Abbiamo azionisti pazienti, che sanno che stiamo facendo la cosa giusta". E conferma che nel prossimo triennio agli azionisti verranno distribuiti 1,3 miliardi l'anno

ENI

Venerdì Eni  ha annunciato di aver raggiunto un accordo con Bp per la cessione del 10% del giacimento di Zohr in Egitto.
Le condizioni concordate prevedono un corrispettivo di 375 milioni di dollari e il rimborso pro quota da parte di Bp degli investimenti già effettuati, che ammontano a oggi a circa 150 milioni di euro, per un controvalore complessivo pari a 525 milioni di euro. Bp ha un'opzione per l'acquisto di un'ulteriore 5% del giacimento alle medesime condizioni.

Referendum, il Ft parla dei rischi per le banche

Il Financial Times torna sul referendum costituzionale italiano e parla dei rischi per la tenuta del sistema bancario italiano. Secondo il quotidiano britannico, se il premier Matteo Renzi perderà il referendum costituzionale fino a 8 banche italiane, quelle con più problemi, rischiano di fallire. Gli otto istituti a rischio sono Monte dei Paschi di Siena, la Popolare di Vicenza, Carige, Banca Etruria, CariChieti, Banca delle Marche e CariFerrara.

Ryanair punta a far volare gratis

Michael O’Leary, numero uno di Ryanair, punta a far volare gratis i passeggeri. L’amministratore delegato della compagnia low cost ha fatto sapere: “Ho questa visione che fra 5 o 10 anni non si pagherà niente per viaggiare con la Ryanair”. Secondo O’Leary, invece di guadagnare con i biglietti aerei, il vettore farebbe i suoi profitti raggiungendo accordi con i ristoranti, i caffè e i negozi degli aeroporti, per ottenere una parte dei loro ricavi.

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