MPS
I vertici di Mps continuano a essere positivi sulla possibilità che la banca rispetti le linee guida del piano di ristrutturazione annunciato lo scorso anno, con il salvataggio da 8 miliardi che ha visto l'ingresso dello Stato e la trasformazione in azioni di bond subordinati per oltre 4 miliardi.In una serie di incontri one-to-one con gli investitori in un albergo londinese, il Ceo Marco Morelli non ha parlato di possibili partner o cercato divendere una "grande visione", dice uno degli intervenuti.Morelli ha invece lanciato un messaggio rassicurante sulla capacità di portare avanti senza ritardi il piano di ristrutturazione.
Un secondo gestore che ha incontrato i verticiconferma il quadro. Non sono stati dati numeri precisi, osserva, che verranno diffusi con la trimestrale. Ma nel primo trimestre di quest'anno c'è stata una riduzione del costo dei depositi, che a tendere si allinearà alla media del settore italiano,e cominciano a vedersi segnali di ripresa degli impieghi.Gli incontri, che dovrebbero proseguire anche domani, seguono una lunga serie di ribassi del titolo della banca senese, che dal giorno del ritorno sul mercato, lo scorso ottobre a 4,19euro, ha perso quasi 40% del suo valore.Il ministero dell'Economia, azionista al 68%, ha investito nella banca circa 5,4 miliardi comprando le azioni a 6,49 euro. Recentemente aveva escluso di avere "ragioni di preoccupazione", sostenendo che ilpiano industriale procede "positivamente e in linea con la tempistica prevista" e che non ci sono motivi "per immaginare un intervento sul capitale"."Restano fiduciosi sul piano di ristrutturazione e c'è un dialogo continuo con la Bce e la Commissione Ue. Entro fine giugno devono avere portato a termine la cartolarizzazione", aggiunge.Quanto al tema delle non performing exposure, Morelli ha rassicurato gli investitori che il piano per il loro smaltimento procede come concordato con le autorità europee, senza accelerazioni temute dal mercato. E' stato totalmenteconcordato solo ad agosto 2017 e non può essere modificato, ha detto Morelli secondo gli investitori presenti.
La ricapitalizzazione precauzionale, che ha permesso l'ingresso dello Stato nel capitale, prevede che il Mef esca alla fine del piano di ristrutturazione entro il 2021.Secondo il gestore, i vertici non hanno parlato di alternative al piano o di misure di sostegno.
"Capiscono l'importanza del focus. E' una storia incredibilmente impegnativa da gestire", aggiunge in riferimento alla durata della crisi di Mps.Qualche ulteriore indicazione qualitativa sullo stato di salute della banca e dei progressi verso il ritorno alla normalità potrebbe venire anche prima della trimestrale, in occasione dell'assemblea di bilancio del 12 aprile.Mps ha chiuso il 2017 con una perditadi 3,5 miliardi dopo 5,3 miliardi di svalutazioni su crediti e un calo del 6% nei ricavi.
Morelli a Londra è accompagnato dal Cfo Andrea Rovellini e dall'investor relator.
INTESA
Il prossimo mese verrà annunciata una nuova management company indipendente, partecipata al 25% da Intesa , attiva nel venture capital. Inoltre, Davide Turco, responsabile di Atlante Ventures, il fondo di venture capital che fa capo a INTESA , parlando nel corso di Bio In Italy 2018, evento dedicato alle Startup del settore biotech organizzato da Intesa e Assobiotec, ha reso noto che si farà il secondo closing del fondo Atlante Ventures di almeno 130 milioni di euro.
Anzi, "crediamo di poter arrivare a 150. Il target sarà, invece, fissato a 200 milioni così da avere una dotazione di capitale che ci consenta di avvicinarci ai nostri competitor europei", ha precisato Turco. Il fondo Atlante Ventures investe nel capitale di rischio di imprese innovative ancora di ridotte dimensioni ma ad alto potenziale di crescita con particolare attenzione a quelle attive in settori ad alta tecnologia.
UNICREDIT
Il Sole24Ore riporta che Unicredit sta lavorando alla cessione di crediti deteriorati inerenti le Piccole e Medie Imprese (chirografari, ovvero non privilegiati, e ipotecari) da eseguirsi in più tranche.
TELECOM
Cassa Depositi e Prestiti è pronta a entrare nel capitale della compagnia telefonica, a quanto risulta a Il Sole 24 Ore, con una quota compresa tra il 3% e il 5%. La discesa in campo, a «tutela degli interessi di sistema», sarà portata oggi giovedì nel consiglio della Cassa. L'ipotesi, secondo quanto riferisce l'Ansa, è stata verificata – evidentemente con riscontri positivi, con gli azionisti, in primis le Fondazioni, il Governo uscente e le forze politiche. Un cambiamento di rotta che ha come sottostante l'esigenza di dotare il Paese di una rete performante, evitando duplicazioni e spreco di risorse: non va dimenticato che Cdp, con Enel, detiene Open Fiber, la società della rete in fibra che ha rilevato Metroweb e che potrebbe confluire nella società della rete dell'incumbent, una volta completato il processo di scorporo dell'infrastruttura.
L'intervento della Cdp è destinato a cambiare il corso della contesa tra azionisti.Nella querelle tra il fondo Elliot e Vivendi per Tim, che ha coinvolto i mercati in questi ultimi tempi, entra un terzo soggetto che potrebbe portare ad una svolta: la Cassa depositi e prestiti. Oggi si riunirà il consiglio di Cdp per decidere sulla proposta di attivarsi per Tim, con l'obiettivo di salvaguardare "gli interessi di sistema". Questo potrebbe significare l'acquisizione, da parte di Cdp, di una quota di Tim fra il 2 ed il 5 per cento, obiettivo che sarebbe già stato verificato con gli azionisti e altri soggetti (il mondo dei partiti ed il Governo uscente).
ATLANTIA
Atlantia ha confermato ad Edizione l'intenzione di avvalersi, subordinatamente all’esito positivo dell’Opa su Abertis, del diritto di vendita alla holding finanziaria dei Benetton della partecipazione in Cellnex pari al 29,9% detenuta dal gruppo spagnolo delle autostrade, qualora non pervengano entro il 16 aprile 2018 offerte migliorative rispetto alle condizioni garantite da Edizione.
Per saperne di piu' sull'operazione vedi il precedente articolo:
Atlantia - Esercita opzione d'acquisto sulla partecipazione di Abertis in Cellnex
MONCLEAR
Moncler comunica l’avvio del programma di acquisto di azioni proprie fino a un massimo di 2,1 milioni di azioni ordinarie, a partire da oggi 5 aprile fino al 4 maggio 2018.
Il prezzo di acquisto di ciascuna azione dovra' essere compreso tra il prezzo di Borsa del titolo del giorno precedente a quello in cui verra' effettuata l’operazione di acquisto diminuito del 20% e lo stesso aumentato del 10 per cento.
Il programma e' finalizzato all’acquisto di azioni proprie da destinare a compensi e assegnazione di azioni a favore di dipendenti, amministratori e consulenti del gruppo.
Moncler ha conferito il mandato a Deutsche Bank AG, London Branch per coordinare e dare esecuzione al programma.
Alla data odierna la maison del piumino detiene 2 milioni di azioni proprie, pari allo 0,8% del capitale sociale.UNIPOL
Il portafoglio sarebbe composto sia da bad loans che da UTP.
La strategia di Unipol prevede la gestione diretta degli NPLs senza però escludere la possibilità di cogliere eventuali opportunità nel caso in cui si presentassero sul mercato acquirenti con proposte interessanti dal punto di vista del prezzo di cessione.