BREXIT
Circa cinquanta banche hanno preso contatto con le autorità di vigilanza della zona euro per avere informazioni su come trasferire le loro operazioni fuori dalla Gran Bretagna quando il Paese lascerà l'UnioneEuropea.E' quanto spiegato da Daniele Nouy, responsabile della vigilanza della Bce.Alla riunione dell'Eurogruppo Nouy ha spiegato che diverse grandi banche che operano nella zona euro dalla Gran Bretagna stanno andando avanti con i propripiani d'emergenza e alcune hanno già chiesto le licenza per la zona euro, ha riferito un funzionario Ue presente alla riunione.
Nouy ha tuttavia sottolineato che molte altre banche stanno ancora rinviando i piani post-Brexit e che ciò rappresentaun motivo di preoccupazione per la Bce.
UNICREDIT
Giro frenetico di consultazioni tra i membri del board di Unicredit in vista della riunione di domani per scegliere il nome di un candidato alla presidenza.
L'obiettivo sarebbe quella di far confluire le preferenze di tutti i membri del cda su un unico candidato che potrebbe essere cooptato in consiglio gia' domani, dopo il comitato nomine. L'idea e' procedere, una volta trovato il consenso unanime dei consiglieri, all'ingresso in cda, mentre la designazione alla carica di presidente sarebbe demandata all'assemblea di aprile, dopo la scadenza naturale del mandato dell'attuale presidente Giuseppe Vita.
L'obiettivo di Jean Pierre Mustier sarebbe quello di poter annunciare la nuova governance e il nome del prossimo numero uno gia' nel corso dell'investor meeting in calendario per il prossimo 12 dicembre a Londra.
Il candidato dovra' rispettare il profilo definito dalla Bce. Non solo, Vita ha anticipato che sara' una persona italiana che conosce bene la penisola. Tra i nomi circolati vi erano quelli di Alberto Cribiore, di Giuseppe Castellaneta, di Fabrizio Saccomanni e di Carlo Salvatori.
MPS
L'Antitrust ha dato l'ok all'acquisizione del controllo di Mps da parte dello Stato, entrato nel capitale della banca senese dopo aver effettuato una ricapitalizzazione precauzionale da 3,9 miliardi.
E' quanto emerge da un bollettino rilasciato dall'Authority garante della concorrenza e del mercato, secondo cui 'L'operazione non determina la costituzione o il rafforzamento di una posizione dominante nei mercati interessati, tale da eliminare o ridurre in modo sostanziale e durevole la concorrenza'.
La nota poi aggiunge 'Dal momento che il Mef, ne' direttamente, ne' attraverso le societa' partecipate in house risulta attivo in alcuno dei mercati in cui opera Mps, dal punto di vista concorrenziale l'operazione si sostanzia nella sostituzione di un operatore con un altro, e pertanto non appare suscettibile di alterare le preesistenti dinamiche di mercato'.
GO INTERNET
Al 31 ottobre GO internet conta complessivamente nel segmento 4G wireless e nel Fiber To The Home 41.518 clienti, in crescita del 13% rispetto al pari periodo del 2016.
La societa' attiva nel settore dell'Internet Mobile prosegue l’espansione in Emilia Romagna con la tecnologia LTE e il rafforzamento della rete nelle Marche, con un occhio di riguardo per gli sviluppi della tecnologia 5G.
BANCHE
Mario Draghi e' intervenuto sulla questione dei crediti deteriorati sostenendo che e' prioritario intervenire sul problema delle sofferenze e ha mostrato di condividere le posizioni sull’argomento del capo della vigilanza di Francoforte, Danie'le Nouy.
Mario Draghi, presidente della Bce, interviene sul tema delle sofferenze bancarie, sottolineando come la loro riduzione sia una priorita'. Un problema che deve essere risolto con un'azione che richiede uno sforzo congiunto da parte di regolatori, supervisori e autorita' nazionali.
'Attualmente la questione piu' importante e' gestire le sofferenze', ha affermato Draghi durante una conferenza, precisando che 'abbiamo bisogno di uno sforzo congiunto da parte delle banche, dei supervisori, dei regolatori e delle autorita' nazionali per affrontare tale questione in maniera ordinata, prima di tutto e soprattutto creando un ambiente in cui gli Npl possano essere efficacemente gestiti e ceduti in maniera efficiente'.
Il presidente della Bce ha quindi mostrato di condividere a pieno la posizione della presidente della Vigilanza europea, Danie'le Nouy, le cui tesi sono state a volte criticate in quanto considerate troppo intransigenti. In particolare per la nuova proposta sulle rettifiche del nuovo flusso di crediti deteriorati da azzerare un arco limitato di tempo.
Draghi ha poi sottolineato come sia emerso che a livello locale persistano alcune sacche di rischio bancario, ma che i supervisori e le autorita' macroprudenziali si stanno attivamente muovendo per contrastarle. Un riferimento non solo all'addendum ma anche agli annunciati interventi, caso per caso, sui piani di smaltimento dello stock di crediti deteriorati, che riguardera' presumibilmente soprattutto banche tricolore.
“Anche se i livelli di Npl sono scesi in maniera significativa, da circa il 7,5% a inizio 2015 al 5,5% attuale, il problema non e' ancora risolto. Molte banche”, ha ribadito il numero uno della Bce, “mancano ancora della capacita' di assorbire ampie perdite, dato che l’incidenza dei loro crediti deteriorati rispetto al capitale resta elevata”
Draghi ha, invece, difeso la politica di bassi tassi d'interesse mantenuta da Francoforte, affermando di avere scarsa evidenza del fatto che i tassi di interesse negativi stiano mettendo a rischio la redditivita' delle banche e che non ci siano segnali di una bolla residenziale.