La Russia non desidera che l'Ucraina venga disgregata, ma non intende fare un passo indietro nel cammino che porterà all'annessione della Crimea.
Lo ha detto il presidente Vladimir Putin, intervenendo nel parlamento russo, riunito in seduta comune, dopo che l'aula ha approvato una bozza di trattato per integrare la Crimea nella federazione russa, documento firmato dallo stesso Putin e dai leader della regione secessionista.
"Non credete a quanti vi spaventano e gridano che altre regioni seguiranno l'esempio della Crimea", ha spiegato Putin. "Non vogliamo una disgregazione dell'Ucraina, non ne abbiamo bisogno".
Il numero uno di Mosca ha sottolineato che i rapporti con l'Ucraina e con la popolazione ucraina resteranno una priorità per la Russia, ma ha condannato le "cosiddette" autorità di Kiev, sostenendo che hanno rubato il potere tramite un colpo di stato e aperto la strada agli "estremisti".
Putin ha ribadito che la Crimea ha un'importanza vitale per la Russia ed è sempre stata nei cuori e nelle menti della popolazione russa. "La questione (della Crimea) è di importanza vitale", ha affermato, "un'importanza storica per tutti noi".
L'ex agente del Kgb ha attaccato i paesi occidentali per la posizione assunta sulla questione Crimea, rispolverando toni da guerra fredda: "I nostri partner occidentali, guidati dagli Usa, preferiscono non essere guidati dalla legge internazionale nelle politiche concrete, ma dalla legge della pistola". Ringraziamenti, invece, alla Cina.
Putin ha minacciato rappresaglie nei confronti dei paesi che vareranno sanzioni nei confronti di Mosca.
FONTE REUTERS